

Sura I
Al-Fâtiha
L’Aprente [1]
Rivelata alla MeccaLa città santa, è costituita da 7 ayàt ed è scesa dopo al-muddàththir (Sura 74). Il nome viene dal verbo fàtaha, che significa: aprire, dare inizio. È detta anche “suratu al-hàmd” (Sura della Lode).
بِسْمِ ٱللَّهِ ٱلرَّحْمَٰنِ ٱلرَّحِيمِ
In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso [2].
- Hamza P.
- Hamza P.
ٱلْحَمْدُ لِلَّهِ رَبِّ ٱلْعَٰلَمِينَ
La lode [appartiene] ad Allah [3], Signore dei mondi [4],
- Hamza P.
- Hamza P.
صِرَٰطَ ٱلَّذِينَ أَنْعَمْتَ عَلَيْهِمْ غَيْرِ ٱلْمَغْضُوبِ عَلَيْهِمْ وَلَا ٱلضَّآلِّينَ
la via di coloro che hai colmato di grazia [8], non di coloro che [sono incorsi] nella [Tua] ira [9], né degli sviati [10].
Nella recitazione liturgica si aggiunge: «Amin».
* Tradizionalmente vengono distinte le rivelazioni fatte prima dell’Egira del Profeta (pace e benedizioni su di lui) durante la sua permanenza alla Mecca, dalle rivelazioni fatte dopo l’Egira nel periodo detto medinese. All’inizio di ogni sura daremo questa indicazione storica: «pre-Eg.» o «post-Eg.» seguita da un numero che indicherà l’ordine cronologico accettato dai musulmani.
- Hamza P.
Nella recitazione liturgica si aggiunge: «Amin».
* Tradizionalmente vengono distinte le rivelazioni fatte prima dell’Egira del Profeta (pace e benedizioni su di lui) durante la sua permanenza alla Mecca, dalle rivelazioni fatte dopo l’Egira nel periodo detto medinese. All’inizio di ogni sura daremo questa indicazione storica: «pre-Eg.» o «post-Eg.» seguita da un numero che indicherà l’ordine cronologico accettato dai musulmani.
- Hamza P.
Note di Hamza Piccardo alla Sura
- [1] ^ Secondo la grande maggioranza dei commentatori questa sura fu rivelata alla Mecca. Essa è nota anche come «as-sab‘u-l-mathâni» (i sette ripetuti) con riferimento ai suoi sette versetti la recitazione dei quali è obbligatoria nell’assolvimento dell’adorazione rituale (vedi Appendice 2).
- [2] ^ Questa formula si chiama Basmala e si trova all’inizio di tutte le sure del Corano eccetto la sura IX. Essa ha una funzione sacralizzante e, al contempo, costituisce un’invocazione ad Allah (gloria a Lui l’Altissimo) affinché accetti l’azione che segue.
- [3] ^ «La lode [appartiene] ad Allah»: disse l’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui): «Non c’è niente che Allah ami più che la lode a Lui, per questo Si è lodato da Se Stesso dicendo “al-hamdu li-Llâh”». La formula di cui Si serve Allah (gloria a Lui l’Altissimo) significa «tutte le lodi appartengono ad Allah», Egli è l’Unico degno di essere lodato.
- [4] ^ «Signore dei mondi.» Il plurale cui si applica la Signoria divina ha dato impulso a molte interpretazioni. Secondo Ibn ‘Abbâs si tratta del mondo dei jinn e di quello degli uomini. Altri parlano di mondi angelici e mondi terreni, altri ancora ne traggono spunto per ipotizzare l’esistenza di altri mondi abitati al di là delle nostre attuali conoscenze.
- [5] ^ «Re del Giorno del Giudizio»: il Giudizio finale di tutti gli uomini, successivo alla loro resurrezione, è uno dei fondamenti della dottrina islamica. In quel Giorno ognuno sarà retribuito per la sua vita terrena (altra traduzione: il Giorno della Retribuzione).
- [6] ^ «Te noi adoriamo e a Te chiediamo aiuto»: l’adorazione spetta ad Allah (gloria a Lui l’Altissimo) e solo a Lui, e alla stessa maniera la richiesta di aiuto deve essere rivolta a Lui solo.
- [7] ^ «Guidaci sulla retta via»: dopo la lode, il riconoscimento della Sua Signoria sui mondi e sul Giudizio e la dichiarazione di massima sudditanza che si concretizza nell’adorazione e nella rinuncia a qualsiasi altro patrono che Allah Stesso, l’uomo chiede al Suo Signore (gloria a Lui l’Altissimo) che gli conceda una guida sulla retta via, un sistema dottrinario, spirituale e legale che lo conduca attraverso questa prova terrena fino al premio dell’Altra Vita.
- [8] ^ In questo ultimo versetto è contenuta l’affermazione che già prima della rivelazione del Corano la misericordia dell’Altissimo era operante tra gli uomini, producendo comportamenti fortemente illuminati dalla fede e guidati dal timor di Allah (gloria a Lui l’Altissimo). Secondo un commento di Ibn ‘Abbâs (che Allah sia soddisfatto di lui) «coloro che hai colmato dei Tuoi doni» sono i Sinceri (siddiqûn), quelli che hanno avuto il martirio testimoniando la fede (shuhadâ) i Devoti (salîhûn).
- [9] ^ «quelli che [sono incorsi] nella [Tua] ira»: tutta l’esegesi classica, ricollegandosi fedelmente alla tradizione afferma che con questa espressione Allah (gloria a Lui l’Altissimo) indica gli ebrei («Yahûd»).
- [10] ^ «gli sviati»: sulla base di alcuni ahadith autentici dell’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui), l’esegesi classica ritiene che costoro siano da identificare nei cristiani che accettando il dogma trinitario si sono allontanati dalla purezza monoteistica.












