Sura XXX

Ar-Rûm

I Romani  [1]

Pre-Eg. n. 84. Di 60 versetti. Il nome della sura deriva dal secondo versetto.

In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.

1. Alif, Lâm, Mîm [2].

2. Sono stati sconfitti i Romani

3. nel paese limitrofo; ma poi, dopo essere stati vinti, saranno vincitori,

4. tra meno di dieci anni [3]– appartiene ad Allah il destino del passato e del futuro – e in quel giorno i credenti si rallegreranno

5. dell’aiuto di Allah: Egli aiuta chi vuole, Egli è l’Eccelso, il Misericordioso.

6. Promessa di Allah. Allah non manca alla Sua promessa, ma la maggior parte degli uomini non sa:

7. essi conoscono [solo] l’apparenza della vita terrena e non si curano affatto dell’altra vita [4].

8. Non hanno riflettuto in loro stessi? Allah ha creato i cieli e la terra e tutto ciò che vi è frammezzo secondo verità e per un termine stabilito. Molti uomini però non credono nell’incontro con il loro Signore.

9. Non hanno forse viaggiato sulla terra, e visto quel che è accaduto a coloro chi li hanno preceduti? Erano più forti di loro e avevano coltivato e popolato la terra più di quanto essi non l’abbiano fatto. Giunsero con prove evidenti Messaggeri della loro gente: non fu Allah a far loro torto, furono essi a far torto a se stessi [5].

10. E fu triste il destino di quelli che fecero il male, smentirono i segni di Allah e li schernirono.

11. E Allah che dà inizio alla creazione e la reitera; quindi a Lui sarete ricondotti.

12. Il Giorno in cui si leverà l’Ora, saranno disperati i colpevoli.

13. E non avranno più intercessori tra coloro che associavano [ad Allah], ma rinnegheranno le loro stesse divinità.

14. E il Giorno in cui giungerà l’Ora, in quel Giorno verranno separati [6].

15. Coloro che avranno creduto e compiuto il bene, gioiranno in un prato fiorito.

16. Mentre coloro che saranno stati miscredenti e avranno tacciato di menzogna i Nostri segni e l’incontro nell’altra vita, saranno condotti al castigo.

17. Rendete gloria ad Allah, alla sera e al mattino.

18. A Lui la lode nei cieli e sulla terra, durante la notte e quando il giorno comincia a declinare [7].

19. Dal morto trae il vivo e dal vivo trae il morto e ridà vita alla terra che già era morta. Così vi si farà risorgere.

20. Fa parte dei Suoi segni l’avervi creati dalla polvere ed eccovi uomini che si distribuiscono [sulla terra] [8].

21. Fa parte dei Suoi segni l’aver creato da voi, per voi, delle spose, affinché riposiate presso di loro, e ha stabilito tra voi amore e tenerezza [9]. Ecco davvero dei segni per coloro che riflettono.

22. E fan parte dei Suoi segni, la creazione dei cieli e della terra, la varietà dei vostri idiomi e dei vostri colori [10]. In ciò vi sono segni per coloro che sanno.

23. E fan parte dei Suoi segni il sonno della notte e del giorno e la vostra ricerca della Sua grazia [11]. Ecco davvero dei segni per coloro che sentono.

24. E fa parte dei Suoi segni farvi scorgere il lampo, con timore e brama [12], e il far scendere dal cielo l’acqua con la quale ridà vita alla terra che già era morta. Ecco davvero segni per coloro che ragionano.

25. E fa parte dei Suoi segni che il cielo e la terra si tengan ritti [13]per ordine Suo. Quando poi vi chiamerà d’un solo richiamo, ecco che sorgerete [dalle tombe],

26. Appartengono a Lui tutti quelli che sono nei cieli e sulla terra: tutti Gli obbediscono [14].

27. Egli è Colui Che inizia la creazione e la reitera e ciò Gli è facile. A Lui appartiene la similitudine più sublime nei cieli e sulla terra [15]. È Lui l’Eccelso, il Saggio!

28. Da voi stessi trae una similitudine: ci sono, tra gli schiavi che possedete, alcuni che fate vostri soci al pari in ciò che Allah vi ha concesso [16]? Li temete forse quanto vi temete [a vicenda]?

Così esplicitiamo i Nostri segni per coloro che ragionano.

29. Gli ingiusti cedono invece alle loro passioni senza sapere. Chi può guidare colui che Allah allontana? Essi non avranno chi li soccorra.

30. Rivolgi il tuo volto alla religione come puro monoteista [17], natura originaria che Allah ha connaturato agli uomini [18]; non c’è cambiamento nella creazione di Allah. Ecco la vera religione, ma la maggior parte degli uomini non sa.

31. Ritornate a Lui, temeteLo, assolvete all’orazione e non siate associatori.

32. E neppure [siate tra] coloro che hanno scisso la loro religione e hanno formato sette, ognuna delle quali è tronfia di quello che afferma.

33. Quando un male colpisce gli uomini, invocano il loro Signore e tornano a Lui. Quando poi li gratifica con una misericordia che proviene da Lui, alcuni di loro Gli attribuiscono consoci,

34. così da rinnegare quello che abbiamo dato loro.

Godete dunque, presto saprete!

35. Abbiamo forse fatto scendere su di loro un’autorità che dia loro ragione di ciò che Gli associano?

36. Quando gratifichiamo gli uomini di una misericordia, se ne rallegrano. Se poi li coglie una disgrazia per ciò che le loro mani hanno perpetrato, ecco che se ne disperano.

37. Non hanno visto che Allah dona con larghezza a chi vuole e lesina anche? Questi sono segni per coloro che credono.

38. Riconosci il loro diritto al parente, al povero e al viandante diseredato. Questo è il bene per coloro che bramano il volto di Allah: questi sono coloro che prospereranno.

39. Ciò che prestate a usura, affinché aumenti a detrimento dei beni altrui, non li aumenta affatto presso Allah [19]. Quello che invece date in elemosina bramando il volto di Allah, ecco quel che raddoppierà.

40. Allah è Colui Che vi ha creati, poi vi ha nutriti, poi vi darà la morte e quindi vi darà la vita. C’è una delle vostre divinità che faccia qualcuna di queste cose? Gloria a Lui! Egli è ben più alto di ciò che Gli associano.

41. La corruzione è apparsa sulla terra e nel mare a causa di ciò che hanno commesso le mani degli uomini, affinché Allah faccia gustare parte di quello che hanno fatto [20]. Forse ritorneranno [sui loro passi]?

42. Di’: «Percorrete la terra e considerate ciò che è avvenuto a coloro che vi hanno preceduto. La maggior parte di loro erano associatori».

43. Rivolgi il tuo volto alla vera religione, prima che da Allah venga un Giorno che non sarà possibile respingere. In quel Giorno saranno separati:

44. chi sarà stato miscredente, la sua miscredenza gli si rivolgerà contro. Quanto a chi avrà compiuto il bene, è per se stesso che avrà preparato [21].

45. Così Allah ricompenserà con la Sua grazia coloro che hanno creduto e compiuto il bene. In verità Egli non ama i miscredenti.

46. E fa parte dei Suoi segni mandare i venti come nunzi per farvi gustare la Sua misericordia e far navigare la nave al Suo comando, sì che possiate procurarvi la Sua grazia. Forse sarete riconoscenti.

47. Già mandammo prima di te messaggeri ai loro popoli. E vennero loro con prove evidenti. Poi ci vendicammo di quelli che commettevano crimini: Nostra cura è soccorrere i credenti.

48. Allah è Colui che invia i venti che sollevano una nuvola; la distende poi nel cielo come vuole e la frantuma, e vedi allora le gocce uscire dai suoi recessi. Quando poi ha fatto sì che cadano su chi vuole tra i Suoi servitori, questi ne traggono lieta novella,

49. anche se, prima che cadessero su di loro, erano disperati.

50. Considera le tracce della misericordia di Allah, come Egli ridà la vita ad una terra dopo che era morta.

Egli è Colui Che fa rivivere i morti. Egli è onnipotente.

51. Se inviassimo loro un vento che ingiallisse [le coltivazioni] rimarrebbero ingrati [22].

52. Tu non potrai far sì che sentano i morti o far sì che i sordi sentano il richiamo quando ti volgono le spalle.

53. Non sei tu a guidare i ciechi dal loro obnubilamento: solo potrai far udire quelli che credono nei Nostri segni e sono sottomessi [23].

54. Allah è Colui Che vi ha creati deboli e quindi dopo la debolezza vi ha dato la forza e dopo la forza vi riduce alla debolezza e alla vecchiaia.

Egli crea quello che vuole, Egli è il Sapiente, il Potente.

55. Il Giorno in cui sorgerà l’Ora, giureranno i criminali di non essere rimasti che un’ora [nei loro sepolcri] [24]. Già mentivano [sulla terra].

56. Mentre coloro cui fu data la scienza e la fede diranno: «Voi rimaneste [com’è stabilito] nel Libro di Allah fino al Giorno della Resurrezione: ecco il Giorno della Resurrezione, ma voi nulla sapete».

57. In quel Giorno le scuse saranno inutili a coloro che furono ingiusti: non saranno ascoltati.

58. In questo Corano abbiamo proposto agli uomini ogni specie di metafora. Quando però porti loro un segno, i miscredenti diranno: «Non siete altro che impostori».

59. Così Allah sigilla i cuori di coloro che nulla conoscono.

60. Sopporta dunque con pazienza [o Muḥammad]. La promessa di Allah è veritiera e non ti rendano leggero [25]coloro che non hanno certezza.

 


[1] La sconfitta di cui parla il secondo versetto della sura è quella che i Bizantini subirono in Palestina nel 614 d.C. Eraclio, imperatore romano d’Oriente, deciso a contrastare l’azione espansionista dei Persiani, si scontrò con l’armata sassanide nei presi del Quds (Gerusalemme). Il suo esercito fu sbaragliato. I Persiani occuparono la Siria e l’Egitto, saccheggiarono le chiese e si impadronirono delle più significative reliquie della cristianità. Riferisce il Tabarì che l’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) si dispiacque della sconfitta dei cristiani, mentre i coreisciti idolatri ne furono entusiasti. In questo contesto, la rivelazione che annunciava la futura rivincita dei Bizantini suscitò accese discussioni e Abù Bakr diede un’ulteriore prova della sua fede scommettendo cento cammelli sulla sua veridicità. Nel 622 Eraclio sconfisse i Persiani e cinque anni più tardi combattè e vinse la battaglia definitiva in Iraq, nei pressi della città di Mossul. In base all’armistizio che fu siglato in seguito, ottenne la restituzione delle reliquie trafugate, tra le quali la croce sulla quale i cristiani ritenevano fosse stato ucciso Gesù.

[2] A proposito di queste lettere, vedi Appendice 1.

[3] «tra meno di dieci anni»: abbiamo tradotto con questa espressione il termine «bid’i» che indica un numero compreso tra tre e dieci.

[4] La maggior parte degli uomini hanno una conoscenza solo superficiale dell’esistenza. Le categorie in base alle quali stabiliscono la loro scala di valori e di conseguenza i loro comportamenti, tengono conto solo dell’apparenza (che è effimera), della materia (che è caduca), dello spazio e del tempo (che sono finiti). Oggi, nella cultura cosiddetta «occidentale», vediamo l’uomo investire un’enorme quantità di energie e di risorse per dare di sé un’immagine, per acquisire una pletora di oggetti per lo più inutili, per raggiungere in un dato ambiente e in un dato periodo posizioni di prestigio e di potere. Tutto ciò nell’oblio quasi totale della spiritualità considerata, ormai dai più, una stravaganza, un’anticaglia o un retaggio mentale dei popoli sottosviluppati. L’anima, invece, è la parte più nobile dell’individuo, la sua immortalità è la caratteristica che più avvicina la creatura al suo Creatore (gloria a Lui l’Altissimo), soffocarla e renderla asfittica, trascurando l’adorazione e il ricordo di Allah sono prodromi della rovina della vita terrena e della vita eterna.

[5] Questo versetto allude agli arabi contemporanei all’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) i quali erano per lo più pastori nomadi o seminomadi. La loro cultura e il loro stile di vita erano molto diversi da quelle di altri popoli e civiltà già scomparsi che avevano lasciato vestigia di grandi città e di costruzioni imponenti.

[6] «saranno separati»: i credenti dai miscredenti.

[7] Nei verss. 17 e 18 la raccomandazione del Ricordo di Allah in ogni momento della giornata.

[8] Da un pugno di polvere al possesso di un intero pianeta. Una trasformazione che non può prescindere dalla volontà di un Creatore (gloria a Lui l’Altissimo).

[9] «tenerezza»: il termine che abbiamo così tradotto è «rahma» che il più delle volte rendiamo con «compassione». La «rahma» proviene da Allah (gloria a Lui l’Altissimo) e fa sì che esista sulla terra ogni forma di amore, di misericordia, di simpatia. Abù Huray- ra disse: «Ho sentito l’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) dire: “Allah Altissimo ha cento parti di misericordia, di cui una soltanto ha fatto scendere, distribuendola tra i dèmoni, gli uomini, le bestie ed i rettili: da essa nutrono vicendevole affetto; da essa traggono vicendevole compassione; per essa la fiera si volge amorosa al suo piccolo. Allah Altissimo ha riservato le altre novantanove parti di misericordia per usarne in favore dei Suoi servi nel Giorno della Resurrezione”» (Il Giardino dei Devoti, cit., p. 147).

[10] «e dei vostri colori»: nel senso delle diverse razze che vivono sulla terra.

[11] «…ricerca della Sua grazia»: con questa espressione il Santo Corano intende le attività rivolte a procacciarsi il sostentamento e i beni materiali.

[12] «timore e brama»: il timore per il temporale e la brama per la pioggia che annuncia.

[13] «si tengan ritti»: con questa espressione bisogna intendere che il cielo e la terra obbediscono alle leggi stabilite da Allah (gloria a Lui l’Altissimo) e non possono deviare da quelle.

[14] Nessuna delle creature è in grado di sfuggire alla più piccola delle leggi che governano il cosmo, in questo senso «tutti Gli obbediscono».

[15] I Nomi attraverso i quali Allah (gloria a Lui l’Altissimo) ci permette di conoscerLo, prendono in molti casi spunto dalle migliori qualità e caratteristiche presenti nell’uomo e nel mondo elevandole all’altezza della Sua Maestà.

[16] Non c’è alcuna possibilità di confusione di ruoli tra il padrone e il servo che pur appartengono entrambi al genere umano e sono pertanto intrinsecamente simili. Come mai potrebbe esserci confusione tra Creatore (gloria a Lui l’Altissimo) e le creature.

[17] «monoteista»: sincero credente.

[18] «natura originaria che Allah ha connaturato…»: il Corano afferma la naturalità («fitra») dell’IsIàm. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) disse: «Ogni bambino nasce musulmano, sono i suoi genitori che ne fanno un israelita, un cristiano o uno zoroastria- no (adoratori del fuoco)». Il versetto prosegue ribadendo il concetto «non c’è cambiamento nella creazione di Dio», infatti qualsiasi tentativo di stravolgere l’essenza della sottomissione dell’uomo al suo Creatore provoca disordine in questa vita e disperazione nell’altra. D’altro canto anche lo stravolgimento delle leggi naturali che Allah (gloria a Lui l’Altissimo) ha stabilito per il creato sono foriere di mostruosità e disastri ecologici.

[19] Non c’è ancora in questo versetto la proibizione della «ribà» (l’interesse sul denaro) che verrà poi inequivocabilmente nella sura 2, 275, ma c’è già la denuncia della sua negatività spirituale. Quest’altra possibilità di traduzione modificherebbe il soggetto e si rivolgerebbe a quelli che subiscono l’usura e non a quelli che ne traggono vantaggio: «L’interesse che versate per accrescere i beni altrui…».

[20] Disastri morali ed ecologici sono il frutto della disobbedienza alle leggi di Dio (gloria a Lui l’Altissimo) e colpiscono tutti gli uomini. Il progresso materiale disgiunto dal timor di Dio mette nelle mani degli uomini terrificanti strumenti di distruzione dell’umanità stessa e del suo habitat.

[21] «avrà preparato»: «una vita futura serena del Paradiso».

[22] «ingrati»: dimenticando il fatto che precedentemente avevano avuto un bene. Altro significato: «rimarrebbero miscredenti».

[23] «sottomessi»: muslim, sottomessi a Dio.

[24] «di non essere rimasti che un’ora»; nelle loro tombe.

[25] «non ti rendano leggero»: non facciano vacillare la tua fede, o Muḥammad.

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