Sura XXXI

Luqmàn [1]

Pre-Eg. n. 57 a parte i verss. 27-29. Di 34 versetti. Il nome della sura deriva dal vers. 12.

In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.

1. Alif, Làm, Mìm [2].

2. Questi sono i versetti del Libro saggio

3. guida e misericordia per coloro che compiono il bene

4. che assolvono all’orazione e pagano la decima [3] e fermamente credono nell’altra vita,

5. che seguono la guida del loro Signore: questi sono coloro che prospereranno.

6. Tra gli uomini vi è chi [4] compra storie ridicole per distogliere la gente dal sentiero di Allah e burlarsi di esso: quelli avranno un castigo umiliante.

7. Quando gli si recitano i Nostri versetti, volge le spalle superbo come se non li avesse sentiti, come se avesse un peso nelle orecchie. Dagli annuncio di un doloroso castigo.

8. Coloro che credono e compiono il bene avranno i Giardini della Delizia,

9. dove rimarranno in perpetuo: questa in verità la promessa di Allah. Egli è l’Eccelso, il Saggio.

10. Ha creato i cieli senza pilastri che possiate vedere, ha infisso le montagne sulla terra, ché altrimenti si sarebbe mossa e voi con essa [5] e l’ha popolata di animali di tutte le specie. Abbiamo fatto scendere un’acqua [dal cielo] e abbiamo fatto germogliare ogni tipo di magnifica specie,

11. Questa la creazione di Allah. Mostratemi allora quello che hanno creato gli altri [che adorate] all’infuori di Lui. No, gli ingiusti sono in errore palese.

12. Certamente fummo Noi a dare la saggezza a Luqmàn [6]: «Sii riconoscente ad Allah: chi è riconoscente lo è per se stesso. Quanto a colui che è ingrato, in verità Allah è Colui che basta a Se Stesso, il Degno di lode».

13. E [ricorda] quando Luqmàn disse a suo figlio: «Figlio mio, non attribuire ad Allah associati. AttribuirGli associati è un’enorme ingiustizia».

14. Abbiamo imposto all’uomo di trattare bene i suoi genitori: lo portò sua madre di travaglio in travaglio e lo svezzò dopo due anni: «Sii riconoscente a Me e ai tuoi genitori [7].

Il destino ultimo è verso di Me.

15. E se entrambi ti obbligassero ad associarMi ciò di cui non hai conoscenza alcuna, non obbedire loro, ma sii comunque cortese con loro in questa vita [8] e segui la via di chi si rivolge a Me. Poi a Me farete ritorno e vi informerò su quello che avrete fatto».

16. «O figlio mio, anche se fosse come il peso di un granello di senape, nel profondo di una roccia o nei cieli o sulla terra, Allah lo porterà alla luce [9]. Allah è dolce e ben informato.

17. O figlio mio, assolvi all’orazione, raccomanda le buone consuetudini e proibisci il biasimevole e sopporta con pazienza quello che ti succede: questo il comportamento da tenere in ogni impresa.

18. Non voltare la tua guancia [10] dagli uomini e non calpestare la terra con arroganza: in verità Allah non ama il superbo vanaglorioso.

19. Sii modesto nel camminare e abbassa la tua voce: invero la più sgradevole delle voci è quella dell’asino.»

20. Non vedete come Allah vi ha sottomesso quel che è nei cieli e sulla terra e ha diffuso su di voi i Suoi favori, palesi e nascosti? Ciononostante vi è qualcuno tra gli uomini che polemizza a proposito di Allah senza avere né scienza né guida né un Libro luminoso [11].

21. E quando si dice loro: «Seguite quello che Allah ha rivelato», rispondono: «Seguiremo invece quello che abbiamo trovato presso i nostri avi!». [Insisterebbero così] anche se Satana li chiamasse al castigo della Fiamma?

22. Chi sottomette il suo volto ad Allah e compie il bene, si afferra all’ansa [12] più salda. In Allah è l’esito di tutte le cose!

23. Quanto a chi è miscredente, non ti affligga la sua miscredenza: a Noi faranno ritorno e li informeremo di quel che avranno fatto. Allah conosce perfettamente cosa c’è nei cuori.

24. Diamo loro godimento effimero per un po’ di tempo e poi li spingeremo con forza nel castigo terribile.

25. Se domandi loro: «Chi ha creato i cieli e la terra?», certamente risponderanno: «Allah».

Di’: «Lode ad Allah!». Ma la maggior parte di loro non sanno.

26. [Appartiene] ad Allah tutto quello che è nei cieli e sulla terra. Allah basta a Se Stesso, è il Degno di lode.

27. Anche se tutti gli alberi della terra diventassero calami [13], e il mare e altri sette mari ancora [fossero inchiostro], non potrebbero esaurire le parole di Allah. In verità Allah è eccelso, saggio [14]

28. La vostra creazione e resurrezione [per Allah] è [facile] come quella di una sola anima. Allah è l’Audiente, Colui Che tutto osserva.

29. Non hai visto come Allah ha fatto sì che la notte compenetri il giorno e il giorno compenetri la notte? E [come] ha sottomesso il sole e la luna, ciascuno dei quali procede [nel suo corso] fino a un termine stabilito?

30. Ciò in quanto Allah è la Verità, mentre quel che invocano all’infuori di Lui è falsità. Allah è l’Altissimo, il Grande.

31. Non hai visto che è per grazia di Allah che la nave solca il mare, affinché vi mostri qualcuno dei Suoi segni? In verità in ciò vi sono segni per ogni uomo di perseveranza, di riconoscenza.

32. Quando li copre un’onda come fosse tenebra, invocano Allah e Gli rendono un culto puro; quando poi [Allah] li mette al sicuro sulla terra ferma, alcuni di loro seguono una via intermedia [15].

Solo il peggior traditore, il peggior ingrato rinnegherà i Nostri segni.

33. Uomini, temete il vostro Signore e paventate il Giorno in cui il padre non potrà soddisfare il figlio né il figlio potrà soddisfare il padre in alcunché. La promessa di Allah è verità. Badate che non vi inganni la vita terrena e non vi inganni, su Allah, l’Ingannatore [16].

34. In verità la scienza dell’Ora è presso Allah, Colui Che fa scendere la pioggia e conosce quello che c’è negli uteri. Nessuno conosce ciò che guadagnerà l’indomani e nessuno conosce la terra in cui morrà.

In verità Allah è il Sapiente, il Ben informato [17].


[1] La vera identità del personaggio che dà il nome a questa sura è avvolta nel mistero, nonostante lo sforzo dell’esegesi. Nessuna delle ipotesi avanzata dai commentatori ha raggiunto un grado di forza tale da essere comunemente accettata. La tradizione è concorde sul fatto che fu longevo («mu‘ammar») e molti autori ritengono che appartenesse al popolo degli ‘Ad. Molti hanno ritenuto che fosse uno schiavo nero che esercitava il mestiere di falegname, altri gli hanno attribuito dignità regale. Il Corano ci parla della sua saggezza, delle sue doti morali e della sua fede nell’Unicità di Allah (gloria a Lui l’Altissimo). Luqmàn istruisce suo figlio a coltivare in sé la fede e l’assiduità rituale, a raccomandare il bene e a condannare il male, alla pazienza e alla modestia.

[2] Vedi Appendice 1.

[3] Appendici 2 e 3.

[4] Secondo l’esegesi classica i verss. 6 e 7 alludono in particolare ad un coreiscita pagano che faceva di tutto per disturbare i sermoni di Muḥammad (pace e benedizioni su di lui) ingaggiando cantastorie e cantanti e ordinando loro di esibirsi nello stesso luogo in cui l’Inviato di Allah parlava alla gente.

Se consideriamo la massa della produzione spettacolare contemporanea, musicale, cinematografica e televisiva, ci rendiamo conto che la tecnica di «chi compra storie ridicole per traviare gli uomini» si è perfezionata ed ha raggiunto una diffusione planetaria. Sprofondati nelle loro poltrone, impugnando i loro telecomandi milioni e milioni di uomini e donne concludono la loro alienante giornata con una dose massiccia di sesso e violenza, volgarità e vanità, abilmente mescolati e sapientemente propinati. Lo stesso serial televisivo viene tradotto e distribuito nei cinque continenti, lo stesso improbabile poliziotto imperversa sugli schermi di decine di paesi. Lo scopo è unico, scientificamente perseguito con grande utilizzo di risorse umane e finanziarie: distogliere l’uomo dal Ricordo di Dio e dal Suo sentiero.

[5] Vedi nota a XVI, 15.

[6] Vedi nota al titolo della sura.

[7] A proposito del rispetto e della considerazione che i musulmani devono ai genitori, vedi tra l’altro XVII, 23-24 e la nota.

[8] Tabari (xxI, 68) scrisse che il versetto scese in riferimento al caso di Sa‘d ibn Waq- qàs, uno dei compagni dell’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui). La madre di Sa‘d, scandalizzata e preoccupata per la conversione all’IsIàm del figlio, aveva giurato di astenersi dal cibo e dall’acqua finché il figlio non fosse ritornato alla religione idolatrica dei suoi antenati. Sa‘d non accettò il ricatto e dopo tre giorni la donna rinunciò alla sua protesta.

[9] Secondo l’esegesi classica (Tabari xxI, 71) il soggetto del versetto è la «colpa».

[10] «Non voltare la tua guancia»: nel senso di «non essere sdegnoso quando ti rivolgi agli altri».

[11] « un Libro luminoso»:il Sublime Corano.

[12] «si afferra all’ansa più salda»: formando un anello il manico ad ansa offre maggior facilità alla presa e al suo mantenimento. Con questa similitudine Allah (gloria a Lui l’Altissimo) esemplifica la condizione di grande sicurezza in cui vive chi Lo teme.

[13] Sebbene il termine «calamo» non sia usuale nel linguaggio corrente, lo abbiamo mantenuto nell’intento di conservare (quando ciò sia possibile) un minimo di assonanza con il testo coranico. Vedi anche XCVI, 4.

[14] Come già nel versetto VIII, 109 Allah (gloria a Lui l’Altissimo) ci fa intuire la vastità dei significati delle Sue Parole.

[15] «seguono una via intermedia»: tra la miscredenza e l’IsIàm. Alcuni traduttori, scegliendo un altro significato del termine «muqtased» scrivono: «seguono una retta via».

[16] «l’Ingannatore»: «al-Gharùr», uno degli epiteti di Satana.

[17] In Allah (gloria a Lui l’Altissimo) e solo in Lui c’è la Scienza. Egli è Colui Che conosce il passato, il presente e il futuro, tutto quello che è celato alla conoscenza degli uomini non è ignoto a Lui.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *