Sura LXII

Al-Jumu‘a

Il Venerdì

Post-Eg. n.10. Di1 versetti. Il nome della sura deriva dal vers. 9.

In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.

1. Glorifica Allah ciò che è nei cieli e sulla terra, il Re, il Santo, l’Eccelso, il Saggio.

2. Egli è Colui Che ha inviato tra gli illetterati un Messaggero [1] della loro gente, che recita i Suoi versetti, li purifica e insegna loro il Libro e la Saggezza, anche se in precedenza erano in errore evidente,

3. e ad altri che ancora non li hanno raggiunti [nella fede].

Egli è l’Eccelso, il Saggio.

4. Questa è la Grazia di Allah, Egli la concede a chi vuole.

Allah è il Detentore della Grazia immensa.

5. Coloro cui fu affidata la Torâh e che non la osservarono, assomigliano all’asino che porta i libri. Quanto è detestabile la similitudine di coloro che tacciano di menzogna i segni di Allah: Allah non guida gli ingiusti.

6. Di’: «O voi che praticate il giudaismo, se pretendete di essere gli alleati di Allah, ad esclusione degli altri uomini [2], auguratevi la morte, se siete veritieri».

7. Giammai se l’augureranno, a causa di quel che hanno commesso le loro mani. Allah ben conosce gli empi.

8. Di’ [loro, o Muḥammad]: «Invero, la morte che fuggite vi verrà incontro, quindi sarete ricondotti a Colui Che conosce l’invisibile e il palese, e vi informerà a proposito di quel che avrete fatto».

9. O credenti, quando viene fatto l’annuncio per l’orazione del Venerdì [3], accorrete al ricordo di Allah e lasciate ogni traffico.

Ciò è meglio per voi, se lo sapeste.

10. Quando poi l’orazione è conclusa, spargetevi sulla terra in cerca della grazia di Allah [4], e molto ricordate Allah, affinché possiate avere successo.

11. Quando vedono un commercio o un divertimento, si precipitano e ti lasciano ritto [5] . Di’ : «Quel che è presso Allah, è migliore del divertimento e del commercio e Allah è il Migliore dei sostentatori».


[1] «inviato tra gli illetterati un Messaggero»: il Profeta Muḥammad (pace e benedizioni su di lui) inviato tra gli arabi che vengono indicati come «ummiy», termine tradotto con illetterato. Non che tutti gli arabi lo fossero (certo lo era la stragrande maggioranza) ma costituivano un popolo che non aveva ricevuto nessuna parte della Scrittura. Nel versetto successivo, come abbiamo già visto in numerosi altri brani, Allah (gloria a Lui l’Altissimo) non manca di ribadire l’universalità del messaggio affidato a Muḥammad.

[2] Vedi II, 94.

[3] La preghiera congregazionale che avviene il giorno di venerdì, vedi nota a II, 3 e XVI,24.

[4] «in cerca della grazia di Allah»: con questa espressione il Corano allude ai beni materiali necessari alla sussistenza umana.

[5] Il versetto si riferisce ad un episodio avvenuto nel corso di una preghiera congregazionale. Mentre l’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) stava ancora predicando, i musulmani furono distratti da uno strepito proveniente dall’esterno (un matrimonio secondo alcuni, l’arrivo di una carovana secondo altri). Spinti dalla curiosità corsero quasi tutti fuori dalla moschea per vedere cosa stava accadendo; solo dodici credenti rimasero ad ascoltare l’Inviato di Allah.

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