III

La scienza

“E sublime è Dio, il re, la verità! Non ti affrettare nella recitazione del Corano prima che la rivelazione di esso non sia compiuta, e dì: “Signor mio, accresci a me la scienza.” (XX, 113).

Narrò Abù Hurayrah:
Mentre il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – era in conversazione con un gruppo di persone, sopravvenne un beduino e domandò:
Quando verrà l’Ora della Risurrezione?
L’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – continuò a parlare, ed uno dei presenti disse:
Ha udito quel che diceva il beduino e gli è dispiaciuto.
Un altro disse:
Non l’ha udito. Finalente il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – terminò il suo discorso e disse:
Dove sta quello che domandava circa l’Ora?
Rispose colui: Eccomi, Inviato di Dio, sono io.
Rispose l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute-
Quando sarà scomparsa la buona fede, allora aspettati l’Ora. E l’altro:
In che modo comparirà?.
Quando il potere sarà affidato a chi non ne è degno, allora aspettati l’Ora.

Narrò Anas figlio di Malik:
Mentre sedevamo nella Moschea di Medina col Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – entrò un uomo in groppa a un cammello. Lo fece inginocchiare nella moschea,gli legò i piedi, poi disse:
Quale di voi è Muḥammad? .
Il Profeta se ne stava seduto in mezzo agli altri. Rispondemmo: É quell’uomo bianco,seduto .Colui gli disse:
Figlio di Abd al-Muttalib… ». Disse il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute-
Io ti ho già risposto E l’altro:
Io però ti interrogo e insisto perché tu mi risponda. Non essermi ostile in cuor tuo . Rispose il Profeta: Interrogami su quel che vuoi .
Ti interrogo sul tuo Signore, il Signore di quelli che furono prima di te. Iddio ti ha mandato per tutti gli uomini?. Si, certo .
Ti scongiuro per Dio: Iddio ti ha comandato di compiere le cinque preghiere fra il giorno e la notte? . Si, certo .
Iddio ti ha comandato di digiunare in questo mese dell’anno? Sì, certo .
Ti scongiuro per Dio: Dio ti ha comandato di prendere questa decima dai nostri beni e di dividerla fra i poveri?
Sì, certamente .
Disse allora quell’uomo:
Io credo in quel che tu hai portato. Sono il messo della mia tribù, che porto sulle mie spalle, e sono Dimam figlio di Ta’labah, membro della tribù dei Figli di Sa’d figlio di Bakr

Narrò Anas:
Il Corano ci proibisce d’interrogare il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – e ci meravigliammo che un uomo intelligente, venuto dal deserto, lo abbia interrogato, come noi abbiamo udito. Venne quest’uomo della gente del deserto e disse:
Ci è giunto il tuo messo ci ha annunciato che Dio -Egli è l’Altissimo ti ha. inviato. Rispose il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -:
è vero!
E chi ha creato il cielo?
Iddio.
E chi ha creato la terra e i monti?
Iddio.
E chi vi ha posto le cose utili?
Iddio
E in nome di Colui che creò il cielo e la terra, e vi collocò i monti, e vi pose le cose utili, il tuo messo afferma che siamo tenuti a cinque preghiere e alla decima sui nostri beni?
vero.
In nome di Chi ti ha mandato: Dio ti ha comandato queste cose?
Sì.
Il tuo messo afferma che noi siamo tenuti al pellegrinaggio, chi è in grado di andarci?
vero.
In nome di chi ti ha mandato, Iddio ti ha dunque comandato questo?
Sì.
Allora, in nome di Chi ti ha mandato con la verità, non c’è niente di più o di meno di queste cose?
Disse il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -:
É verità, e voi sicuramente entrerete in Paradiso.

Narrò il figlio di Abbas che l’inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute-
aveva mandato un uomo con una sn lettera, ordinandogli di consegnarla al governatore del Baharayn, il quale l’aveva trasmessa a Cosroe. Questo, appena letta, l’aveva strappata. Mi sembra che il figlio di al-Musayyab abbia detto:
Il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – precò contro di loro, dicendo:
Che ogni laceratore sia lacerato!

Narrò Anas:
Il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – scrisse una lettera, o la voleva scrivere, e gli dissero:
Certamente non leggeranno una lettera senza sigillo. Prese allora un anello d’argento su cui era scritto “Muḥammad Inviato di Dio “. L’ho veduto sulla sua mano, era bianco. Domandai a Qatadah chi vi avesse inciso “Muḥammad Inviato dì Dio ; rispose:
Fu Anas.

Narrò Abu Waqid a-Layti:
Mentre il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – sedeva nella Mòschea in compagnia di altre persone, sopravvennero tre uomini. Due di loro restarono in piedi di fronte al Profeta,, poi uno dì questi vide un vuoto nella cerchia e vi si sedette; l’altro sedette dietro a loro, il terzo si ritirò.
Finita la conversazione, il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – disse:
Ora vi parlerò di quei tre: uno si rifugiò in Dio, che lo accolse; un altro ebbe vergogna e Dio lo svergognò. Quanto al terzo, si ritirò, e Dio si è ritirato da lui.

Ricordò Abu Bakrah:
Stando il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – sul suo cammello, un uomo che lo teneva per la cavezza o per la briglia disse:
Quale giorno è questo?
Noi tacevamo, pensando che il Profeta ne avrebbe precisato il nome; invece rispose:
Non è forse il Giorno dei Sacrifici? E noi:
Certo . Disse colui:
E che mese è questo? Noi tacevamo, pensando che il Profeta gli avrebbe dato un nome diverso dal suo; disse invece:
Non è forse il mese di Dhu alhaggia? Sicuro. Il Profeta aggiunse:
Il vostro sangue, i vostri beni, il vostro onore, sono per voi cose sacre, come è sacro questo vostro giorno, in questo vostro mese, in questo vostro paese. Il testimone ne informi dunque l’assente, perché può certamente darsi che un testimonio Informi chi vede più chiaro di lui.

Narrò il figlio dì Mas’ud:
il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – soltanto in certi giorni ci prodigava ammonizioni, per timore che ce ne disgustassinto.

Narrò Anas che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – diceva:
Facilitate, non – rendete difficile; date buone notizie e non rendetevi antipatici.

Narrò Abu Wa’il:
Abd Allah figlio di Mas’ud soleva ammonire gli uomini ogni giovedì. Un tale gli disse:
Avrei caro che tu ci ammonissi tutti i giorni.
Rispose:
M’impedisce di far questo il timore di annoiarvi con ammonizioni troppo frequenti; faccio come il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -, che agiva così per timore di disgustarci.

Narrò il figlio di Abbas:
il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – mi abbracciò e disse:
Signore, insegnagli il Libro!

Narrò il figlio dì Abbas:
Mi trovai di fronte a due uomini, che arrivavano cavalcando un asino; a quel tempo ero prossimo alla pubertà. L’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – eseguiva la preghiera a Mina, senza volgersi verso nessun muro. Io passai davanti alla fila degli oranti, lasciando i due sopravvenuti a mangiare, ed entrai nella fila, senza che nessuno mi biasimasse per questo.

Narrò Mahmud figlio di al-Rabi’:
Ricordo che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – mi sputò in faccia. Avevo allora cinque anni o meno.

Narrò il figlio di Umar:
Disse il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -:
Ho sognato che mi veniva portata una tazza di latte, e ne bevvi tanto che lo vedevo scorrere, uscendomi dalle unghie. Quello che avanzava lo diedi a Umar figlio di al khattab. Gli domandarono:
Come Interpreti questo? Rispose:
Quel latte era la scienza!

Narrò Abd AlIah figlio di ‘Amr che a Mina, durante il suo ultimo pellegrinaggio’, il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva intorno persone che lo interrogavano. Uno gli disse:
Non ero bene informato e mi sono raso i capelli prima di eseguire il sacrificio. – Il Profeta rispose:
Allora sacrifica adesso, non c’è difficoltà.
Venne un altro a dire:
Non ero bene informato e ho fatto il sacrificio prima del lancio dei sassi. – Rispose:
Lanciali adesso, non c’è difficoltà.
Insomma il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – ogni volta che lo interrogavano su atti compiuti con anticipo o con ritardo rispondeva:
Fa pure, non c’è difficoltà.

Narrò Abu Mas’ud aI-Ansari:
Disse un tale al Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -.
Inviato di Dio, poco è mancato che rimanessi assente dalla preghiera, tanto lungamente ci ha trattenuti Tizio. Non ho mai visto il Profeta rimproverare nessuno con maggior collera; esclamò:
Voi, uomini, siete veramente odiosi! Chi dirige la preghiera deve praticare grande sopportazione, considerando che in mezzo a loro c’è il debole, l’ammalato e il bisognoso.

Narrò Abu Mussa:
Il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – veniva interrogato su cose che gli ripugnavano, e quando queste domande erano troppe andava in collera. Poi però diceva alla gente:
Domandatemi quel che volete. Un tale gli domandò.
Chi è mio padre? Rispose:
Tuo padre è Hudafah. Si fece avanti un altro:
Inviato di Dio, mio padre chi è?
Salim, cliente di Saybah.
Umar vide l’espressione della sua faccia, e gli disse: Inviato dì Dio, volgiamoci a Dio pentìti.

Come si sopprime la scienza.
Umar figlio di Abd al-‘Aziz scrisse ad Abu Bakr figlio di Hazm: Considera in quali condizioni si trovano le tradizioni circa il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – e scrivile, perché io sono preoccupato per gli studii scientifici e per la scomparsa dei dotti. Tu non accettare altro che le tradizioni del Profeta, e i dotti diffondano la scienza e tengano riunioni, in modo che venga istruito chi non sapeva. In realtà la scienza perisce soltanto se è tenuta segreta .

Narrò Abd Allah figlio di ‘Amr figlio di al-‘As:
Disse il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – Certo Dio non sopprime la scienza sottraendola ai suoi servi; la sopprime invece facendo scomparire i dotti, in modo che quando non rimane un solo dotto, gli uomini si prendono capi ignoranti; questi, interrogati, danno responsi privi di scienza, cadendo in errore e facendo errare gli altri.

Narrò Abu Sa’id al-Hudri:
Le donne dissero al Profeta:
Presso di te gli uomini hanno preso il sopravvento su di noi; concedi spontaneamente una giornata a noi!
Egli promise che in un dato giorno si sarebbe intrattenuto con loro. Prodigò loro esortazioni e comandamenti, e fra l’altro disse:
Tutte quelle di voi che hanno tre figli saranno sicuramente salve dal fuoco dell’Inferno. Una donna domandò:
E chi ha due figli? Rispose il Profeta:
Anche chi ne ha due.

Narrò Abu Hurayrah che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Portate il mio nome, ma non la mia kunyah (appellativo compostodi “Padre di”(Abu)La kunyah di mohammed eraAbu l’Qasim) chi mi ha veduto in sogno mi ha realmente veduto, perché Satana non prende la mia forma, e chi di proposito dice di me il falso occuperà un seggio all’Inferno.

Narrò Abu Guhayfah:
Domandai a Ali figlio di AbiTi Talib – sia soddisfatto Iddio di lui-:
C’è in casa vostra qualche scritto? Rispose:
No, all’infuori del Libro di Dio o della comprensione che ne ha ricevuto un Musulmano, oppure di quel che sta su questo foglio . Gli domandai:
E su quel foglio che c’è? Il taglione, il riscatto di un prigioniero di guerra, la norma che un Musulmano non viene messo a morte per l’uccisione di un niiscredente.

Narrò Abu Hurayrah che i Huza’ah avevano ucciso un uomo dei figli di Layl, l’anno della presa della Mecca, per vendicare l’uccisione di uno dei loro. Il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute .- si recò sul posto, sulla sua cammella, e fece un discorso, dicendo:
Certo Dio tenne lontano dalla Mecca l’elefante (o l’uccisione’; è dubbio quale sia la parola giusta) e il dominio sulla Mecca fu conferito all’Inviato dl Dio ed ai credenti. In verità non fu mai permesso a nessuno prima di me, e non sarà permesso a nessuno dopo di me. La cosa mi è sicuramente lecita per un’ora del giorno, cioè per l’ora presente. Inviolabile è il territorio sacro: non vi si spezza un ramo, non vi si taglia un albero, non viene raccolto un oggetto smarrito se non per restituirlo a chi lo cerca. Quanto a chi viene ucciso, si scelga di due casi Il migliore: o il taglione, o la famiglia dell’ucciso disponga.
Venne un uomo e chiese:
Inviato di Dio, scrivi per me quel che hai detto.
Disse il Profeta:
Scrivete per Tizio. Uno dei Coreisciti disse:
Sia eccettuato l’idhir, Inviato di Dio, perché noi lo mettiamo nelle nostre case e nelle nostre tombe. Rispose l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -: permesso tagliare l’idhir. (cespuglio simile al papiro)

Disse Abu Hurayrah:
Nessuno dei Compagni del Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – possedette notizie di lui più abbondanti delle mie, ma Abd Allah figlio di ‘Amr le scriveva, ed io no.

Narrò il figlio di Abbas:
Quando la malattia del Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – si aggravò, egli disse:
Datemi da scrivere; vi scriverò uno scritto dopo il quale non cadrete più nell’errore. Ma Umar disse:
Il Profeta è sopraffatto dalla sofferenza ed il Libro di Dio ci basta. Sorse la discordia, con grande clamore; il Profeta disse allora:
Andatevene, non si deve altercare accanto a me.
Il figlio di Abbas uscì dicendo:
è un disastro, disastro completo, quel che ha impedito all’Inviato di Dio di scrivere.

Diceva Abu Hurayràh:
La gente esagera, dicendo – Abu Hurayrah racconta troppe cose-. Invece io, se non fosse per due versetti del Libro cli Dio, non avrei mai raccontato neppure un hadit. Recitò poi quei versetti del Corano: Quanto a coloro che tennero celato quel the facemmo scendere dei segni evidenti e della direzione, dopo che ne facemmo dichiarazione agli uomini nel Pentateuco, quelli Dio li maledirà e li malediranno pure tutti quelli che sanno maledire. Però quelli che si volgono pentiti il verso di me, si correggono e dichiarano la verità agli altri, ad essi io mi rivolgerò benignamente, poiché io sono il benigno, il compassionevole (II, 154-155). Certo – continuava Abu Hurayrah – mentre i nostri fratelli gli Emigrati, ed i nostri fratelli gli Ansar si occupavano dei loro beni, Abu Hurayrah stava attaccato all’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – saziando il suo ventre, ed era presente dove essi non erano presenti, perciò ricordava cose che quelli non ricordavano.

Narrò Abu Hurayrah: Domandai al Profeta Iddio lo benedica e gli dia eterna salute:
Come mai io dimentico tanti dei tuoi discorsi, che ho udito? Rispose:
Distendi il tuo mantello. Lo distesi, ed egli fece con le due mani il gesto di versarvi dentro qualche cosa, poi disse: Raccoglilo. Lo raccolsi, e da allora in poi non dimenticai più niente.

Narrò Abu Hurayrah:
Conservo due recipienti ricevuti dal Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -.
Uno l’ho fatto conoscere largamente, ma se avessi diffuso il contenuto del secondo mi avrebbero tagliato la gola.

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