LXVI

I meriti del Corano

Narrò Abu Hurayrah: Il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – ha detto:
Non vi è mai stato nessun profeta al quale non fossero concesse cose che gli uomini immancabilmente credettero.
Quel che io ho ricevuto è una rivelazione ispirata da Dio a me, e spero che nel Giorno della Resurrezione sarà, fra i profeti, quello col massimo numero di credenti.

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Narrò Anas figlio di MaIik:
Uthman ordinò a Zayd figlio di Tibit, a Sa’id figlio di al-As, a Abd Allah figlio di al-Zubayr e a Abd al-Raḥmān figlio di al-Harit figlio di Hisam, di trascrivere il Corano in volumi, e disse loro: Se in qualche punto del Corano non siete d’accordo con Zayd, scrivetelo nella lingua dei Coreisciti, perché il Corano fu rivelato nella loro lingua. E così fecero.

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Narrò Zayd figlio di Tabit – sia soddisfatto Iddio di lui -:
Dopo la strage di al-Yamamah, Abu Bakr mi mandò a chiamare; era con lui Umar. Disse Abu Bakr – sia soddisfatto Iddio di lui:
Umar è venuto a dirmi:
“Il giorno della battaglia di al-Yamamah vi è stata grande strage di recitatori del Corano, e io temo fortemente che lo stesso avverrà in altre regioni e che buona parte del Corano andrà perduta. Penso perciò che tu dia ordine di riunire tutto il Corano.”
Io dissi a Umar.
“Come faresti tu una cosa che l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – non hai mai fatto?
“Perdio, sarebbe bene farlo! rispose, e continuò ad insistere con me finché Iddio mi aprì il petto e mi trovai d’accordo con lui.
Continuò Zayd:
Abu Bakr mi disse:
Tu sei giovane, intelligente, insospettabile, e in passato scrivevi le rivelazioni che riceveva l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -. Ricerca dunque assiduamente il Corano e riuniscilo.
Perdio, se Abu Bakr mi avesse incaricato di trasportare una montagna, non sarebbe stata per me cosa tanto pesante come il suo ordine di riunire il Corano. Lo ricercai, raccogliendolo dai sassi e dagli steli di palma su cui era scritto e dalla memoria degli,uomini, e finalmente trovai anche gli ultimi due versetti della Sura del pentimento (IX) presso Abu Huzaymah al-Ansari, mentre non li avevo trovati presso nessun altro, dalle parole:Un apostolo, d’infra voi stessi, è venuto a voi (129) sino alla fine della Sura.

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Il figlio di Abbas – sia soddisfatto Iddio di ambedue – narrò che l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Gabriele mi insegnò a recitare il Corano in un modo. Io lo ripetei e gli chiesi di recitarlo in altri modi ancora, e continuò finché arrivò a sette modi.

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Narrò Umar figlio di al-Khattab:
Durante la vita dell’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – udii Hisam figlio di Hakim recitare la Sura del Furqan (XXV) in molte maniere che non erano quelle insegnate a me dal Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – Poco mancò che non lo aggredissi durante la preghiera, ma ebbi pazienza sino alla fine, poi lo afferrai per il mantello e gli domandai:
Chi ti ha insegnato a recitare questa Sura?
Me l’ha insegnata l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute –
Mentisci! L’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – l’ha insegnata a me in mi modo diverso.
Lo condussi dall’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -, che informai del caso. Egli fece recitare quella Sura a Hisam, che la recitò come io l’avevo udita prima, e gli disse:
Così è stata rivelata.
Poi la fece recitare a me; recitai come lui mi aveva insegnato.
Allora l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – disse:
Così è stata rivelata, perché in verità questo Corano fu rivelato in sette modi. Recitatelo come vi riesce più facile.

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Narrò abu Sa’id al-Hudri:
Eravamo in cammino; sostammo e venne una ragazza a dire: Il capo di questa tribù è stato morso da un serpente e i nostri uomini non ci sono. C’è fra voi un mago? Le si presentò un uomo che non avevamo mai sospettato di magia e pronunciò su di lui un incantesimo che lo guarì. Il capo della tribù ordinò di dargli trenta pecore, e gli diede da bere latte. Quando tornò fra noi il mago, dicemmo:
Tu dunque conosci bene la magia?
Rispose:
No, il mio incantesimo è stato soltanto la “Madre del Libro.” Non raccontare niente finché non interroghiamo il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute. –
Tornati a Medina, informammo il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – che disse:
Chi vi ha insegnato che la Fatihah è un incantesimo?
Dividetevi le pecore e datemene una parte.

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Narrò Abu Mas’ud che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Chi recita in una notte soltanto gli ultimi due versetti della Sura della Vacca, saranno sufficienti per lui.

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Narrò al-Bara: Un uomo recitava la Sura della caverna avendo accanto uno stallone legato con due corde: una nuvola lo ricoprì accostandosi sempre più a lui, mentre il cavallo si agitava. La mattina dopo andò a raccontare questo al Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – che gli spiegò: Era la sakinah discesa dal cielo grazie al Corano.

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Narrò Abu Sa’id al-Hudri che un uomo aveva udito un altro recitare ripetutamente:
Dì: Egli Dio, è uno, e il giorno dopo era andato a raccontarlo all’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – perché considerava quella Sura troppo breve. L’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva risposto:
Per quel Dio che tiene in mano l’anima mia, quella Sura equivale a un terzo del Corano!

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Narrò ‘Aisha – sia soddisfatto Iddio di lei -:
Quando l’Inviato di Dio -Iddio lo benedica egli dia eterna salute – era sofferente, recitava per sè le due Sure apotropaiche e sbuffava; se il dolore cresceva, io le recitavo per lui e gli passavo la sua mano sul corpo sperando nella barakahdi quelle Sure.

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Narrò Abu Musa che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Chi recita il Corano è paragonabile al cedro, il quale ha buon sapore e buon odore. Chi non lo recita è come il dattero, saporito ma senza odore, e il traviato che recita il Corano somiglia al basilico, profumato ma amaro, mentre il traviato che non lo recita è come la coloquintide, amara e inodore.

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Narrò Abd Allah figlio di Umar – sia soddisfatto Iddio di ambedue -che l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Sono invidiabili soltanto due persone: quello a cui Dio ha dato il Libro, e che vi si dedica la notte, e quello a cui Dio ha dato dei beni, ed egli li dà in elemosina giorno e notte.

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Narrò il figlio di Umar -sia soddisfatto Iddio di lui che l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Chi possiede a memoria il Corano è come chi possiede dei cammelli imbrigliati: se ne ha cura, li conserva; se li trascura, se ne vanno.

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Narrò Qatadah:
Anas, interrogato su come il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – recitasse il Corano, rispose:
Lo salmodiava prolungando la voce; nel recitare Nel nome di Dio Clemente e Misericordioso la sua voce si soffermava su ogni parola.

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Narrò Abd allah figlio di Mas’ud:
il Profeta -Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – mi disse:
Recitami il Corano!
Risposi:
Io recitartelo, mentre è stato rivelato a te?
Sì, rispose.
Gli recitai allora la Sura delle donne (IV). Quando giunsi ai versetto: E come si comporteranno i miscredenti, quando addurremo da ogni popolo un testimone e quando addurremo te, o Muḥammad, come testimonio contro di essi? In quel giorno desidereranno, quelli che saranno stati miscredenti e ribelli all’apostolo, che la terra si livellasse sopra di loro; ma a Dio non potranno nascondere alcuna cosa accaduta (IV, 45),
il Profeta mi disse: Ora basta.
Mi voltai verso di lui: aveva le lacrime agli occhi.