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L’intepretazione dei sogni

Narrà Abù Qatadah che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Il sogno buono viene da Dio, e il sogno cattivo viene da Satana.

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Narrò Ubadah figlio di al-Samit che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Il sogno del credente è una delle quarantasei parti della qualità di Profeta.

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Narrò Abu Hurayrah:
Udii l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – che diceva:
Della qualità di Profeta rimangono soltanto le buone notizie. E che cosa sono queste buone notizie? » gli domandarono.
Sono i sogni buoni, rispose.

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Narrò Abu Hurayrah che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Chi mi vede in sogno mi vedrà da sveglio, e Satana non prende mai il mio aspetto.

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Narrò Anas figlio di Malik che l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – soleva andare a trovare Umm Haram figlia di Milhan, moglie di Ubadah figlio di al-Samit.
Un giorno ch’egli era andato da lei, ella gli diede da mangiare e cominciò a spidocchiargli la testa.
L’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e glidia eterna salute – si addormentò, poi si svegliò ridendo. Narrò lei stessa:
Gli domandai:
Perché ridi, Inviato di Dio?
Ho sopito che uomini della mia nazione facevano una spedizione militare, navigando in alto mare come re sui loro seggi.
Io esclamai:
Inviato di Dio, prega il Signore che mi faccia essere una di loro!
L’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – pregò per lei, poi si riaddonnentò e di nuovo si svegliò ridendo.
Ella narro:
Mi ripetè quel che aveva già detto e io gli ripetei:
Inviato di Dio, prega il Signore che mi faccia essere una di loro!
Rispose:
Tu sarai fra i primi.
Ella infatti s’imbarcò, sotto il califfato di Mu’awiyah, ma appena sbarcata, cadde dalla sua cavalcatura e morì.

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Narrò Abu Sa’ìd al-Hudri:
L’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – ha detto:
Vidi in sogno passare degli uomini vestiti di tuniche:
ad alcuni arrivavano al petto, ad altri al disotto. Passò poi Ali: la sua tunica arrivava per terra.
Domandarono:
Come lo interpreti, Inviato di Dio?
Rispose:
La lunghezza della tunica era la religione.

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Narrò il figlio di Umar – sia soddisfatto Iddio di ambedue -:
Ho veduto in sogno che tenevo in mano un drappo di seta e non sapevo dove posarlo in Paradiso. Tornava sempre a me in volo. Lo raccontai a Hafsah e lei lo disse al Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – che rispose:
Certo tuo fratello è un uomo buono.

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Narrò il figlio di Abbas:
Mi è stato detto che l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – raccontò:
Vidi nel sogno due braccialetti d’oro. Mi erano stati messi ai polsi. Provai disgusto e ripugnanza. Mi fu permesso di soffiarci sopra e scomparvero. Interpretai questo sogno come la scomparsa di due mentitori.
Disse Ubayd Allah, che uno di essi era al-‘Ansi, ucciso da Fay
ruz nello Yemen, e l’altro era Musaylimah.
Narrò Samurah figlio di Gundub – sia soddisfatto Iddio di lui -:
L’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – diceva speso ai Compagni:
C’è qualcuno di voi che ha avuto un sogno? E chi Dio voleva che raccontasse, glielo raccontava. Una certa mattina proprio lui ci raccontò:
Stanotte sono venuti da me due uomini, mandati a me da Dio in sogno, che mi dissero: Vieni!
Andai con loro e ci imbattemmo in un individuo disteso per terra.
Un altro stava in piedi accanto a lui; teneva un masso e glielo faceva cadere sulla testa fracassandogliela. Poiché il masso rotolava, lo inseguiva, poi lo raccoglieva e, quando la testa dell’altro era tornata sana come prima, ripeteva quel che aveva fatto. Io dissi ai miei due accompagnatori:
Gloria a Dio! Chi sono questi?
Risposero: Andiamo, andiamo!
Proseguimmo, ed ecco un uomo disteso supino e un altro accanto a lui che gli dava un uncino di ferro su una guancia, straziandogli la bocca, la narice, e l’occhio fino alla nuca. Poi si volgeva all’altro lato e gli faceva quel che gli aveva già fatto dall’altra parte. Appena finita quest’operazione, la ripeteva sull’altra parte che intanto era tornata come prima. Io gridai: Gloria a Dio! Chi sono questi due? Ma gli altri risposero soltanto: Vieni, vieni!
Arrivammo davanti ad una specie di forno dal quale usciva un frastuono di voci: era pieno di uomini e di donne, tutti nudi, assaliti da fiamme che scaturivano rumorosamente dal basso e li avvolgevano; quando ne erano colpiti lanciavano grida di dolore. Dissi ai miei compagni: Chi sono? Risposero: Vieni, vieni!
Proseguendo arrivammo ad un fiume rosso come il sangue; vi nuotava un uomo. Sulla sponda, un’ altro raccoglieva gran quantità di sassi. Il nuotatore approdava e l’altro lo forzava ad inghiottire i sassi. Tornava a nuotare, poi usciva dall’acqua, e ogni volta l’altro ricominciava ad aprirgli la bocca e a ficcarvi i sassi. Domandai: Chi sono questi due? I miei compagni risposero: Cammina, cammina!
Seguitammo, ed ecco un uomo dall’aspetto più odioso che si possa immaginare. Aveva accanto un fuoco e vi gettava legna. Vi girava intorno di corsa. Domandai: Che cos’è questo? Ripeterono: Vieni, vieni!
Arrivammo in un giardino colmo di floride piante e di tutti i fiori della primavera. C’era un uomo così alto che si vedeva appena la sua testa e, intorno a lui, la più gran folla di bambini che io avessi mai incontrato.
Domandai: Chi è? Chi sono? Risposero: Vieni, vieni!
Giungemmo ad un giardino smisurato. Non ne avevo mai visto uno più grande o più bello. Mi dissero: Sali attraverso il giardino. Salimmo, arrivando in una città costruita con mattoni d’oro e d’argento. Giunti alla porta chiedemmo di entrare e ci fu aperto. Dentro incontrammo persone che erano tutte per metà bellissime e per metà orribili.
I miei due compagni dissero loro: Andatevi a gettare in quel fiume! Ed ecco un vasto fiume: le sue acque scorrevano perfettamente bianche. Quelli vi si tuffarono dentro, poi tornarono da noi. La loro bruttezza era scomparsa. Apparivano bellissimi.
I miei compagni dissero: Questo è il Giardino dell’Eden; e qui sarà la tua dimora. Alzai gli occhi e vidi un palazzo simile ad una nuvola bianca.
Mi dissero: Questa è la tua casa. Esclamai: Dio vi benedica tutti e due! Lasciate ch’io vi entri!
Ma quelli dissero: Per ora no; ma un giorno vi entrerai. E io: Ho veduto, da stanotte, cose meravigliose. Che cos’è quel che ho veduto? Risposero. Te lo racconteremo.
Il primo uomo che hai incontrato, quello colpito alla testa con una roccia, è colui che accetta il Corano e poi lo respinge, e dorme invece di compiere le preghiere prescritte.
L’altro, a cui vengono straziati la guancia, la narice e l’occhio fino alla nuca, è colui che, da quando esce di casa la mattina, dice sempre bugie che arrivano fino all’orizzonte.
Gli uomini e le donne che stanno nel forno sono i fornicatori.
L’uomo che hai visto nuotare nel fiume e che inghiotte sassi è uno che mangia sull’usura.
L’uomo di aspetto odioso che alimenta il fuoco e gli gira intorno è il capo dei custodi della Gehenna. Quanto all’uomo alto nel giardino, è Abramo – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – e i bambini che gli stanno intorno sono tutti quei nati che morirono nello stato di natura prima di poter intendere la religione, ma potenzialmente erano musulmani.
Uno dei Musulmani domandò:
O Inviato di Dio, anche i bambini dei politeisti?
Rispose l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -:
Anche i bambini dei politeisti. Quanto a coloro ch’erano in parte belli e in parte brutti, sono quelli che hanno mescolato opere buone con altre cattive, ai quali Iddio ha perdonato.