XLI

Il contratto di semina

Anas – sia soddisfatto Iddio di lui – raccontò che l’Inviato di Dio – Iddio Io benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Quando un Musulmano pianterà una pianticella o seminerà un seme,
e dei frutti del suo lavoro mangerà un uccello, o un uomo, o un animale grande, questo gli verrà contato come elemosina.

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Abu Hurayrah – sia soddisfatto Iddio di lui – raccontò:
Gli Ansar dissero al Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -:
Dividi i palmeti fra noi e i nostri fratelli Emigrati!
No’ rispose.
Essi dissero allora agli Emigrati:
Potete occuparvi voi in vece nostra della produzione?
Noi vi assoceremo nella raccolta dei frutti. Detto, fatto, risposero gli Emigrati.

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Abd Allah – sia soddisfatto Iddio di lui raccontò:
che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute –
aveva fatto bruciare le palme dei Banù l Nadir e le aveva fatte tagliare. Queste palme si trovavano a Buwayrah, e sono proprio quelle alle quali è dedicate il verso di Hassan:
Pei capi dei Lu’ayy poco contò un incendio che in al-Buwayrah rapido si sviluppò

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Il figlio di Umar – sia soddisfatto Iddio di ambedue – riferì che l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica egli dia eterna salute –
aveva dato Haybar ai Giudei a queste condlzioni:
essi l’avrebbero lavorata; avrebbero seminato il terreno, e avrebbero avuto la metà del prodotti.

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Asla
m riferì che Umar – sia soddisfatto Iddio di lui – aveva detto:
Se non fosse per il resto dei Musulmani, non conquisterei villaggio senza dividerlo tra i partecipanti all’impresa,
così come il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – divise Haybar.

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Chi fa rivevere una terra morta.
‘Ali aveva quet’opinione a proposito delle terre lasciate in abbandono nel territorio di Kufah.
Umar disse: Chi ha fatto rivivere una terra morta, questa gli spetta.
Si tramanda attraverso Umar e il figlio di ‘Awf, direttamente dal Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – che egli disse:
Sempre che questo non leda il diritto d’un Musulmano, e restando inteso che chi pianta ingiustamente non ha alcun diritto.
A questo proposito viene tramandata una tradizione da Gàbir, direttamente dal Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -.
‘Aisha – sia soddisfatto Iddio di lei – riferì che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Chi sfrutta una terra che non è di alcuno, ha più diritto su di essa di chiunque altro.
Disse Urwah: Una sentenza di questo genere fu emessa da Umar – sia soddisfatto Iddio di lui – durante Il suo califfato.

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