L’uomo che andava facilmente in collera

calligrafia

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Un uomo che si arrabbiava facilmente si rese conto, dopo molti anni, a che punto questa tendenza gli aveva reso la vita difficile.
Un giorno sentì parlare di un derviscio di grande conoscenza, dal quale si recò per chiedere consiglio.
“Va’ all’incrocio che ti indicherò”, disse il derviscio. “Vedrai un albero inaridito: siediti sotto l’albero e offri dell’acqua a tutti coloro che passeranno”. L’uomo fece ciò che gli era stato detto. Passarono molti giorni, ed egli si guadagnò una reputazione di asceta che si imponeva una severa disciplina di carità e autocontrollo, sotto la guida di un uomo di vera conoscenza.
Un giorno, un passante frettoloso voltò la testa dall’altra parte quando gli fu offerta l’acqua, e proseguì per la sua strada. L’uomo che si arrabbiava facilmente gli gridò a più riprese: “Vieni, ricambia il mio saluto! Prendi un po’ di quest’acqua che do a tutti i visitatori!”.
Ma non ottenne risposta.
Sconvolto da quel comportamento, il nostro uomo dimenticò completamente la sua disciplina. Imbracciò il fucile, che era appeso all’albero inaridito, prese di mira quel passante indifferente e premette il grilletto: l’altro cadde a terra stecchito.
Nel momento stesso in cui la pallottola attraversò il suo corpo, alcuni fiori sbocciarono gioiosamente sull’albero inaridito, come per miracolo.
Colui che era stato appena ucciso era un assassino che si stava accingendo a commettere il peggiore di tutti i crimini della sua già lunga carriera di criminale.
Ci sono due tipi di consiglieri. I primi dicono che bisogna agire in base a certi principi prestabiliti da seguire meccanicamente. I secondi sono gli uomini di conoscenza. Coloro che incontrano l’uomo di conoscenza gli chiederanno consigli moralistici e lo prenderanno per un moralista. Ma egli è al servizio della Verità, non dei pii desideri.

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Si dice che il maestro derviscio di questa storia sia Najmuddin Kubra, uno dei più grandi santi sufi. Fondò l’Ordine dei Kubravi (i ‘Fratelli Maggiori’) che somiglia molto all’ordine fondato successivamente da san Francesco. Come il santo di Assisi, Najmuddin aveva la reputazione di esercitare uno strano potere sugli animali.

Najmuddin era tra le migliaio di persone che furono massacrate durante la distruzione della città di Khwarizm, in Asia Centrale, nel 1221. Si dice che il Gran Mogol, Genghis Khan, che conosceva la sua reputazione, si offrì di risparmiarlo se si fosse arreso. Ma Najmuddin Kubra si unì ai difensori della città e in seguito fu identificato tra le vittime.

Avendo previsto la catastrofe, Najmuddin aveva mandato tutti i suoi discepoli in un luogo sicuro, prima dell’arrivo delle orde mongole.