Islam in focus

Capitolo I

La conoscenza di Dio e la fede in cui costituisce l’autentico fondamento dell’Islam (1). L’argomento e così importante, che esige una discussione chiara e approfondita. A scopo di chiarezza verranno usate alcune semplici dimostrazioni. Ciò potrà sembrare noioso o troppo elementare a quanti già  conoscono qualcosa dell’argomento. Preghiamo costoro di portare pazienza e di apprezzare l’importanza della materia. Vi sono individui ai quali piace dubitare dell’idea di Dio in nome della scienza o a causa di mancanza d’esperienza e comprensione. L’atteggiamento di tali individui riflette una mentalità inquieta, anche se essi pretendono di essere intellettuali eruditi. Ma non sono le loro pretese a interessarmi, bensì la loro posizione reale. Ciò servii a spiegare perché gran parte della discussione assuma una forma semplice, come se fosse concepita principalmente per i bambini, e non per gli adulti. D’altro canto, uno degli scopi principali di questo libro consiste nel recare la vera concezione di Dio ai giovani Musulmani. Un’altra considerazione e che l’idea islamica di Dio si trova distorta nella mente di molti non Musulmani, sedicenti credenti in Dio e difensori della religione.

Per tali ragioni, in questa esposizione vengono usate delle dimostrazioni semplici e forse elementari. La semplicità… di alcune argomentazioni potrà… provocare profonde riflessioni in molti adulti. Se sarà… così, tale semplicità… si rivelerà… desiderabile e creativa e sarà… quella semplicità… che e caratteristica dell’Islam.

Guardandoci intorno nel nostro ambiente, vediamo che ogni famiglia ha un capo, ogni scuola ha un preside; ogni città… ha un sindaco; ogni nazione ha un capo di stato. Inoltre, noi sappiamo senza ombra di dubbio che ogni prodotto e l’opera di un produttore e che ogni creazione artistica e dovuta a un grande artista. Tutto ciò e ovvio, e tuttavia non soddisfa la sete di conoscenza e curiosità… che l’uomo nutre intorno alle cose grandiose di questo mondo. Spesso ci meravigliamo delle bellezze della natura, coi suoi scenari incantevoli; dei quasi illimitati orizzonti del cielo e della loro immensità ; dell’incessante susseguirsi del di e della notte nella maniera più ordinata; del corso del sole, della luna e delle grandi stelle; del mondo delle cose animate e inanimate; del continuo processo dell’umanità, generazione dopo generazione. Spesso ci meravigliamo e ci piacerebbe sapere chi e che crea e mantiene in vita tutte queste cose, con le quali viviamo e delle quali immensamente godiamo. Possiamo trovare una spiegazione del grande universo? C’è qualche interpretazione convincente del segreto dell’esistenza? Ci rendiamo conto che nessuna famiglia può funzionare come si deve senza un capo responsabile; che nessuna città… può prosperare senza una sana e umana amministrazione, che nessuno stato può sopravvivere senza un capo o qualcosa del genere. Inoltre ci rendiamo conto che nulla perviene ad esistere di per se. Ancora: noi osserviamo che l’universo esiste e funziona nel modo più ordinato e che e sopravvissuto migliaia e migliaia di anni. Possiamo dire che tutto ciò e accidentale e fortuito? Possiamo attribuire l’esistenza dell’uomo e del mondo a un semplice caso? Se l’uomo esistesse per un caso o per un accidentale fortuito, tutta la sua vita sarebbe basata sul caso e tutta la sua esistenza sarebbe senza significato. Ma nessuna persona intelligente può giudicare la propria vita come va di senso e nessun essere razionale potrà… lasciare la propria esistenza alla merce della fluttuazione del caso. Ogni essere umano raziocinante cerca di dare alla propria vita il massimo senso possibile cerca di dare a se stesso un modello di condotta conforme a qualche disegno. Individui, gruppi e nazioni pianificano il corso delle loro azioni, e ogni piano concepito con cura produce gli effetti desiderati. Il fatto e che l’uomo si impegna in progetti di un tipo o di un altro e può apprezzare i meriti di una buona progettazione.

Tuttavia l’uomo rappresenta solo una piccolissima parte del grande universo. E se egli può far piani e apprezzare i meriti dei suoi progetti, allora anche la sua esistenza e la vita dell’universo devono essere basate su un progetto ben ponderato. Ciò significa che c’e una Volontà… Progettante dietro la nostra esistenza sensibile e che c’e un’Unica Mente nel mondo, se le cose sono condotte ad esistenza e sono tenute in un movimento ordinato. Le grandi meraviglie del nostro mondo e i segreti della vita sono troppo grandi per essere il risultato di un banale accidenti o di un semplice caso. Nel mondo, allora, deve esserci una Grande Forza in azione, che mantenga tutto quanto in ordine. Nella natura deve esserci un Grande Artista che crea i capolavori più incantevoli e produce ogni cosa per uno specifico scopo. Questa Forza e la più potente fra tutte e questo Artista e il più grande di tutti.

I veri credenti e le persone profondamente illuminate riconoscono questo artista e lo chiamano Allah o Dio. Lo chiamano Dio perché e lui il Creatore e l’Architetto del mondo, l’origine della vita e il Dispensatore di tutte le cose. Non e un uomo, perché nessun uomo può creare o produrre un’altro uomo. Non e ne un animale ne una pianta Non e un idolo ne una statua, perché nessuna di queste cose può creare un’altra cosa. Non e una macchina. Non e il sole ne la luna o qualche altra stella, perché questi esseri sono controllati da un grande sistema e sono essi stessi la creazione di qualcun’altro. Questo creatore e differente da tutte queste cose, perché e il loro Autore e Custode. L’Autore di ogni cosa deve essere diverso dalla cosa che egli crea, e più grande di essa. Noi sappiamo anche che nulla può venire ad esistenza da se, e che questo mondo meraviglioso non si e creato da solo e non ha cominciato ad esistere per caso. I continui mutamenti nel mondo dimostrano che esso e stato fatto, e tutto ciò che e stato fatto deve avere un autore di qualche genere. L’Autore e Rettore del mondo, il Creatore e Sostentatore dell’uomo, la Forza Agente e il Potere Effettivo della natura sono una sola e medesima realtà…, la quale e conosciuta come Allah o Dio. Questo e il Segreto di tutti i segreti, la Realtà… Suprema. Il Sacro Corano, il Veridico Libro di Dio (2):

E’ Dio che ha creato la notte per voi, sicchè possiate riposarvi, e il giorno perché possiate vedere.

Veramente Dio e colmo di Grazia e Misericordia per gli uomini. Tuttavia la maggior parte degli uomini non rende grazie. Tale Dio, il vostro Signore, il Creatore di tutte le cose. Non c’e Dio se non lui; perché dunque vi allontanate da Lui? Vengono distolti da Lui coloro che negano i Segni di Dio. E’ Dio ad aver creato per voi la terra come luogo di riposo e il cielo come un riparo, ad avervi dato una forma e ad aver reso belle le vostre forme, ad avervi dato sostentamento rifornendovi di cose buone e pure; tale e Dio, il vostro Signore. Gloria a Dio, il Padrone dei mondi! Egli e il Vivente (il Solo);non c’e dio se non Lui: invocatelo, prestandogli devozione sincera. Lode a Dio, Padrone dei mondi (Corano, 40, 61-65). E’ stato Dio a rendervi soggetto il mare, a far si che su di esso navigassero per Suo ordine le navi, affinché poteste vedere la Sua Misericordia ed esserGli grati. Ed Egli ha assoggettato a voi, da parte Sua, tutto ciò che e nei cieli e sulla terra. Sappiate bene che in ciò vi sono dei Segni per gli uomini che riflettono (Qur’an,45, 12-13).

Il Supremo Padrone del mondo intero, il Creatore di tutte le cose e Allah (Dio). Essendo Egli cosi Grande e diverso da tutti gli altri esseri, l’uomo Lo può conoscere solo per mezzo della riflessione e della meditazione. Egli esiste in ogni tempo, e la Sua grande potenza e in atto dappertutto nel mondo. L’uomo deve credere alla Sua esistenza, perché ogni cosa nel mondo prova che Egli esiste. Solo la fede in Dio e nella Sua grande potenza può dare al genere umano la miglior spiegazione possibile di molte cose misteriose della vita. Questa e la via più sicura per la vera conoscenza e la visione spirituale, il diritto sentiero della giusta condotta e della vera morale, la guida più sicura alla felicità… e alla prosperità…. Una volta che l’uomo ha creduto all’esistenza di Dio, deve conoscerne gli attributi e i nomi. Generalmente parlando, ogni perfezione e bontà… assoluta appartengono a Lui, e a Lui non si riferisce nessun difetto ed errore. In termini specifici, bisogna sapere e credere quanto segue:

1) Dio e Uno solo e non ha ne associati ne figli; non genera e non e generato. E’ eterno, senza inizio ne fine, e nessuno e uguale a Lui (Qur’an, 112, 1-5 ).

2) Egli e il Misericordioso, il Clementissimo, il Custode della Vera Guida, il Giusto e il supremo Signore, il Creatore e il Vigilante, il Primo e L’Ultimo, il Conoscente e il Sapiente, l’Audiente e il Conscio, il Testimone e il Glorioso, il Capace e il Potente (Qur’an, ad es. 57, 1-6 o 59, 22-24).

3) Egli e l’Amante e il Provvidente, il Generoso e il Benevolo, il Ricco e l’Autonomo, il Perdonatore e il Clemente, il Paziente e l’Apprezzante, l’Unico e il Protettore, il Giudice e la Pace (Qur’an, ad es. 3, 31, 11, 6, 35, 15, 65, 2-3).

Ciascuno di questi nomi e attributi di DIO e menzionato in vari punti del Sacro Corano. Tutti noi godiamo della cura e della generosità… di DIO, che e così Amoroso e Benevolo nei confronti della Sua creazione. Se cerchiamo di contare i suoi favori, non possiamo farlo, perché sono innumerevoli (Qur’an, 14, 32-34 e 16, 10-18).

DIO e Alto e Supremo, ma e vicinissimo alle persone pie e riflessive; Egli risponde alle loro preghiere e le aiuta. Ama coloro che lo Amano e perdona i loro peccati. Da… loro pace e gioia, conoscenza e fortuna, vita e protezione. Accoglie tutti coloro che vogliono essere in pace con Lui e non respinge mai nessuno di loro. Insegna all’uomo ad essere buono, a fare ciò che e giusto e a tenersi lontano da ciò che e sbagliato. Essendo cosi Buono e Amorevole, raccomanda ed accetta solo le cose buone e giuste. La porta della Sua Misericordia e sempre aperta a chi cerca sinceramente il suo aiuto e la Sua protezione (Qur’an, 2, 186 e 50, 16).

L’Amore di DIO per le Sue creature e immenso e al di la… dell’immaginazione umana. Noi non possiamo misurare o contare i Suoi favori. Egli ci crea e si prende cura di noi, non solo dal momento della nostra nascita in poi, ma anche molto prima. Egli ci crea nella forma migliore e ci d… tutti i sensi e le facoltà… di cui abbiamo bisogno per il nostro sviluppo. Ci aiuta quando non possiamo aiutarci da soli e provvede a noi e quanti dipendono da noi. Crea nell’uomo una mente capace di capire, un’anima e una coscienza che possono essere buone e giuste, dei sentimenti che possono essere gentili e generosi.

Grazie alla Sua Misericordia, noi otteniamo la vera conoscenza e vediamo la Luce reale. Essendo Misericordioso, ci crea nella forma più bella e ci largisce il sole e la luna, la terraferma e il mare, i cieli e la terra, le piante e gli animali. Egli e il Creatore di tutte queste cose e di molte altre, a nostro beneficio e a nostro vantaggio. Crea cose che ci servono in questa vita, da all’uomo dignità… e intelligenza, onore e rispetto, perché l’uomo e il migliore fra tutti gli esseri creati ed e il luogotenente di DIO sulla terra. La Misericordia di DIO ci da… speranza e pace, coraggio e fiducia. Ci da la possibilità… di rimediare ai nostri danni e alle nostre sventure, di superare le difficoltà… e conseguire successo e felicità…. La Misericordia di DIO allevia gli afflitti, consola gli ammalati, rafforza i disperati, conforta i bisognosi. Insomma, la Misericordia di DIO e attiva dappertutto, in ogni aspetto della nostra vita. Alcuni possono non riconoscerla solo perché la danno per scontata. Ma essa e reale e noi la possiamo sentire con i nostri cuori e apprezzare con la nostra mente.

DIO, Amorevole e Misericordioso, non ci dimentica ne ci trascura ne ignora l’appello sincero che Gli rivolgiamo. Con la Sua Misericordia e il Suo Amore Egli ci ha mostrato la Via Diritta e ci ha inviato dei Messaggeri e dei Maestri, dei Libri e delle rivelazioni tutto questo per aiutarci e guidarci. L’ultimo Messaggero di DIO e Muḥammad, e il più genuino Libro di DIO attualmente esistente e il Qur’an. Dalle tradizioni di Muḥammad e dagli insegnamenti del Qur’an noi apprendiamo dell’Indulgenza di DIO. Se una persona commette un peccato o f… qualcosa di sbagliato, essa viola la legge di DIO, commette una grave offesa contro DIO e abusa della propria dignità… ed esistenza. Ma se e sincero e vuole pentirsi, se rimpiange di avere agito in modo sbagliato e vuole rivolgersi a DIO, chiedendoGli lealmente perdono e avvicinandosi onestamente a Lui, allora DIO sicuramente lo accoglierà… e lo perdonerà…. Anche coloro che respingono DIO e la Sua Unicità… hanno la certezza di essere perdonati qualora si rendano conto del loro errato atteggiamento e decidano di ritornare a DIO. A proposito di ciò il Qur’an dice :

DIO non perdona che gli vengano attribuiti dei soci; ma perdona qualunque altra cosa, a chi Egli vuole; attribuire dei soci a DIO e concepire il peccato più odioso (Qur’an, 4, 48 e 116).

Di : “O Miei servi che avete trasgredito contro le vostre anime!. Non disperate della Misericordia di DIO, perché DIO perdona tutti i peccati: Egli e sommamente Indulgente e Misericordioso.

Volgetevi al Vostro Signore (in atto di pentimento) e sottomettetevi a Lui, prima che giunga su di voi il castigo; dopo, non sarete aiutati. E seguite la migliore delle vie, rivelata a voi dal vostro Signore, prima che giunga su di voi il castigo – all’improvviso, senza che ve ne accorgiate!” (Qur’an, 39, 53-54).

DIO non ci chiede nulla in cambio di tutti questi grandi favori e cortesie, perché Egli e l’Esente da bisogni, l’Autonomo.

Egli non ci chiede di ripagarlo, perché noi non siamo in grado di ricompensarlo o di valutare i Suoi incommensurabili favori e la Sua misericordia. Quello che Egli ci comanda di fare, comunque, e solo di agire bene, di essere riconoscenti e grati, di seguire i Suoi comandamenti e di instaurare la Sua Legge; di essere una adeguata manifestazione della Sua bontà… e dei Suoi eccellenti attributi, di essere i Suoi onesti rappresentanti, i Suoi degni esponenti sulla terra. Egli non vuole asservirci, perché e l’Unico che ci garantisca dignità  e onore. Non vuole soggiogarci, perché e l’Unico che ci preservi dal timore e dalle superstizioni. Non vuole umiliarci, perché e l’Unico che ci crei ed esalti il nostro rango al di sopra di tutti gli esseri creati. Quindi, tutti gli ordini e le prescrizioni che Egli ci da sono a nostro beneficio e a nostro vantaggio. Tali ordini intendono aiutarci a unire le nostre vite, reciprocamente, in pace e fratellanza, in cooperazione e solidarietà  Hanno lo scopo di far si che giungiamo a godere della Sua compagnia, che e la più piacevole fra tutte, e ci dirigiamo verso la felicità… eterna nel modo più sicuro.

Ci sono vari modi per conoscere DIO e ci sono varie cose da dire su di Lui. Le grandi meraviglie del mondo sono altrettanti libri aperti nei quali possiamo leggere di DIO. Inoltre, e DIO stesso a venire in nostro aiuto mediante i molti messaggeri e le molte rivelazioni che ha mandato all’uomo. Questi messaggeri e queste rivelazioni ci dicono tutto quello che abbiamo bisogno di conoscere circa DIO. Cosi, riflettendo sulla natura, ascoltando le parole dei messaggeri, leggendo le rivelazioni Divine, noi possiamo acquisire le notizie più sicure circa DIO e trovare il Diritto Sentiero che porta a Lui.

Per completare questa parte della nostra dissertazione, possiamo rendere come segue alcuni indicativi versetti del CORANO: Allah reca testimonianza che non c’e DIO se non Lui – e cosi fanno gli Angeli e quanti posseggono la conoscenza -, il custode della Vera Giustizia; non c’e DIO se non Lui, il Potente, il Sapiente (Qur’an, 3, 19). Allah e il Creatore di tutte le cose ed e il Guardiano che vigila su tutte le cose. A Lui appartengono le chiavi dei cieli e della terra (39, 63-64). Allah da… origine alla creazione; poi la riprende; poi a Lui sarete ricondotti (30, 12). A Lui appartiene tutto ciò che sta… nei cieli e sulla terra. Tutti gli esseri sono obbedienti a Lui. E’ Lui che d… origine alla creazione, poi la riprende, che‚ ciò e per Lui estremamente facile. Suo e il rango più esaltato nei cieli e sulla terra. Egli e il Potente, il Sapiente (30, 27-28).

IL SIGNIFICATO DI “ISLAM”

La parola Islam deriva dalla radice araba SLM, la quale significa, fra le altre cose, pace, purezza, sottomissione e obbedienza. In senso religioso, la parola Islam vuol dire sottomissione alla Volontà… di DIO e obbedienza alla Sua Legge. La connessione fra il significato originario e quello religioso della parola e stretta e ovvia. Solo attraverso la sottomissione alla Volontà… di DIO e l’obbedienza alla Sua Legge Š possibile ottenere la vera pace e godere di una purezza permanente.

Alcuni profani chiamano la nostra religione “Maomettanismo” e designano i fedeli dell’Islam col termine “Maomettani”. I Musulmani respingono tali designazioni e protestano contro l uso di queste parole. Se la nostra fede e qualificata come “Maomettanismo” e noi siamo chiamati “Maomettani, le conseguenze saranno gravemente errate. Questi nomignoli implicano che la religione desuma il suo nome da un essere mortale, nella fattispecie da Muḥammad, e che l’Islam non sia niente altro che un “ismo” fra tanti, come il Giudaismo, il Cristianismo, il Marxismo ecc.. Un’altra implicazione di queste denominazioni sbagliate e che i profani possono pensare ai Musulmani, che essi chiamano “Maomettani”, come a gente che adora Muḥammad o come a gente che creda in Muḥammad nello stesso modo in cui i cristiani, ad esempio, credono in Gesù. Un’altra conseguenza e che la parola maomettismo può fuorviare il profano e fargli pensare che la religione venne fondata da Muḥammad e quindi desume la propria denominazione dal fondatore. Tutte queste implicazioni sono gravi, perché portatrici di menzogna o quanto meno di deviazione. L’Islam non e un’altro “ismo”, ne‚ i Musulmani adorano Muḥammad o guardano a lui nello stesso modo in cui i cristiani, i giudei, gli indù guardano ai rispettivi iniziatori. I Musulmani adorano solo DIO. Muḥammad fu solo un essere mortale, incaricato da DIO di insegnare la Sua parola e di condurre una vita esemplare. Egli sta nella storia come il miglior modello di pietà… e perfezione di cui l’uomo disponga. E’ una prova vivente di ciò che l’uomo possa essere e di che cosa possa compiere nel dominio dell’eccellenza e della virtù. Inoltre, i Musulmani non credono che l’Islam sia stato fondato da Muḥammad, ma credono che esso venne da lui restaurato nell’ultima fase del ciclo religioso. Il vero fondatore dell’Islam non e altri se non DIO stesso, e la data di fondazione dell’Islam risale al periodo di Adamo. L’Islam e esistito, in una forma o nell’altra, fin dall’inizio, e continuerà… ad esistere fino alla fine del tempo.

Il vero nome della religione, quindi e Islam, e coloro che la seguono sono Musulmani. Contrariamente a quanto volgarmente si crede, l’Islam ovvero la sottomissione alla volontà… di DIO, insieme con l’obbedienza alla Sua Legge, non significa in alcun modo la perdita della libertà… individuale o il cedimento al fatalismo. Chiunque pensi in tal modo non e certamente riuscito a capire il vero significato dell’Islam e l’idea di DIO nell’Islam.

Nell’Islam, DIO e visto come il Misericordiosissimo, l’ Assolutamente Clemente, il più Amorevole e il più interessato al bene dell’uomo, il pieno di sapienza e di cura per le sue creature. La Sua Volontà…, perciò, e Volontà… di Benevolenza e di Amore, e qualunque Legge essa prescriva e nel più alto interesse dell’umanità….

Quando le persone civili si regolano in base alle leggi dei loro paesi, vengono considerate cittadini probi, membri onesti delle rispettive società…. Nessun individuo responsabile dir… che tali persone perdono la loro libertà… obbedendo alla legge. Nessun essere raziocinante penserà… per un attimo solo che tali persone rispettose della legge siano fataliste e impotenti.

Analogamente, la persona che si sottomette alla Volontà… di Dio, che e Volontà… buona, e obbedisce alla legge di Dio, che e la migliore delle leggi, sarà… una persona onesta e proba. Questi avrà… la protezione dei propri diritti, mostrando un genuino rispetto per i diritti degli altri e godendo di un alto grado di libertà… responsabile e creativa. La sottomissione alla buona Volontà… di Dio, perciò, non toglie ne` decurta la libertà… personale. Al contrario, conferisce un alto grado di libertà… in proporzioni abbondanti. Libera la mente dalle superstizioni e la riempie di verità…. Libera l’anima dal peccato e dall’errore e la colma di bontà… e di purezza. Libera l’io dalla vanità… e dall’orgoglio, dall’invidia e dalla tensione, dalla paura e dall’insicurezza. Libera l’uomo dalla soggezione alle false divinità… e ai desideri bassi e stende davanti a lui i meravigliosi orizzonti dell’eccellenza.

La sottomissione alla buona Volontà… di Dio, insieme con l’obbedienza alla Sua Legge benefica e la migliore salvaguardia della pace e dell’armonia. Da… all’uomo la capacita… di mettere pace fra se stesso e i suoi simili da un lato, fra la comunità… umana e Dio dall’altro. Crea l’armonia fra gli elementi della natura. Secondo l’Islam, sono leggi emanate da Dio a regolare, nel mondo, ogni rispetto della realtà…, ogni fenomeno al di fuori dell’uomo. Ciò fa si che il mondo fisico sia necessariamente obbediente a Dio e sottomesso alle Sue Leggi: ci significa che esso si trova in una condizione di Islam, ossia che e musulmano. Il mondo fisico non ha la possibilità… di scegliere. Non ha la volant… di seguire una sua via di propria iniziativa, ma obbedisce alla Legge del Creatore, alla Legge dell’Islam, della sottomissione. Solo l’uomo Creatore, e dotato di intelligenza e ha il potere di operare delle scelte. E siccome l’uomo possiede le qualità… dell’intelligenza e della libertà…, egli viene invitato a sottomettersi alla buona Volontà… di Dio e ad obbedire alla Sua Legge. Allorchè sceglie la via della sottomissione alla Legge di DIO, metterà… armonia fra se stesso e tutti gli altri elementi della natura, i quali sono in armonia con tutti gli altri elementi dell’universo. Ma se sceglie la disobbedienza, allora devierà… dal Retto Sentiero e sarà… estraneo alla verità…. Inoltre, incorrerà… nell’ira e nella punizione del Legislatore.

poiché l’Islam significa sottomissione alla Buona Volontà… di DIO e obbedienza alla Sua Legge Benefica, e poiché questa e l’essenza del messaggio di tutti i Messaggeri scelti da DIO, un Musulmano accetta tutti i Profeti anteriori a Muḥammad senza discriminazione. Egli ritiene che tutti quei profeti di DIO e i loro fedeli seguaci furono Musulmani e che la loro religione fu l’Islam, la sola vera e universale religione di DIO (Qur’an, 2, 128-140; 3, 78-85; 17, 42-44; 31, 22; 42, 13).

Per riassumere questa dissertazione, sarà… utile riprodurre la mia dichiarazione apparsa il 4 Dicembre 1972 sull’Observer Dispatch di Utica. La dichiarazione mostra quanta distorsione e confusione vi siano a tale proposito. La parziale ripetizione sarà… perdonata, data la necessità… di riconfermare il punto di vista Islamico.

Un articolo dell’O.D. del 25 Novembre 1972 era allarmante. Esso voleva suscitare la simpatia del pubblico disinformato e la compassione di molti maestri di scuola o predicatori di chiesa. Esortava ogni persona di buona volontà… a far fronte ai propri doveri morali.

Marcus Eliason scriveva, in un reportage dalla Giordania occupata dalle truppe sioniste, che, fra le altre cose, ” I Musulmani adorano Abramo sotto il nome di Ibrahim….”

E’ incredibile, e inverosimile che ai giorni nostri, in questo mondo divenuto cosi piccolo, si possa leggere in un articolo fresco di stampa che i Musulmani adorano Ibrahim. E’ ancora più incredibile che questa notizia provenga da fonti che dovrebbero essere bene informate e venga trasmessa al pubblico.

Per secoli, molti occidentali hanno nutrito e propagato l`opinione che i Musulmani adorano Muḥammad, la cui religione venne chiamata maomettismo o maomettanesimo e i cui seguaci furono conosciuti in Occidente come “maomettani”. A tali Occidentali risulta poi evidente che i Musulmani adorano Allah, una “divinità… araba”. E adesso, la nuova scoperta che i Musulmani adorano Abramo.

La verità… e che i Musulmani non hanno mai adorato ne Muḥammad ne alcun altro essere umano. Essi hanno sempre ritenuto che Muḥammad fosse un mortale come i numerosi profeti che lo precedettero; ed e il più alto tributo recato all’umanità… che un uomo possa conseguire il più elevato status della missione profetica.

I Musulmani credono che Muḥammad sia l’ultimo, ma non l’unico profeta, il quale rinvigorì e rese permanente l’eterno messaggio di DIO all’umanità…. Questo messaggio fu rivelato da DIO a molto profeti di diverse nazioni e di diversi periodi, fra i quali Abramo, Ismaele, Isacco, David, Mose, Gesù, Muḥammad (pace su di loro). Quel che più conta, e che i Musulmani credono in loro senza discriminarne nessuno. A ragione della loro prospettiva universale e del loro orientamento sovranazionale, i Musulmani ritengono che chiamare loro “Maomettani” e la loro fede “maomettismo” sia una denominazione sciagurata. Le conseguenze di tale denominazione sono disgustose, ed e comprensibile. I Musulmani non si considerano un gruppo etnico o razziale con qualche monopolio esclusivo. La loro religione non trae il proprio nome da un uomo o da un luogo: essa e trascendente e atemporale.

Il vero nome della religione e Islam e il nome genuino dei suoi seguaci e quello di Musulmani. Nel contesto religioso, la parola Islam significa sottomissione alla Volontà… di DIO e obbedienza alla Legge di DIO. La Volontà… di DIO e definita dal Corano come buona e misericordiosa, e la sua legge come la più benefica e giusta. Ogni essere umano che si sottometta e obbedisca, perciò, e un Musulmano nello stato morale di Islam. E’ in questo senso che il Corano chiama Musulmani Abramo e tutti i veri profeti e designa le loro religioni con un solo e medesimo titolo: quello di Islam. Quindi, il Musulmano non e solo ed esclusivamente un seguace di Muḥammad; il Musulmano segue anche Abramo, Mose, Gesù, e tutti gli altri messaggeri di DIO.

Infine, la parola Allah significa in Islam, in maniera semplice ma enfatica, l’Unico ed Eterno Iddio, il Creatore dell’universo, il Signore di tutti i Signori, il Re di tutti i Re. L’unico peccato che in Islam non può essere perdonato e la fede in un’altra divinità… oltre a DIO. La formula rituale quotidiana che fra i Musulmani e più comune e frequente e questa: “Nel nome di DIO, il misericordiosissimo, l’assolutamente Clemente”.

GLI ARTICOLI DI FEDE FONDAMENTALI NELL’ISLAM

Il Musulmano vero e fedele crede nei seguenti principali articoli di fede.

1) Crede in DIO e Unico, Supremo ed Eterno, Infinito e Potente, Misericordioso e Clemente, Creatore e Provvidente. Questo credo per essere efficace, richiede totale affidamento e speranza in DIO, sottomissione alla sua Volontà… e fiducia nel Suo aiuto. Esso garantisce la dignità… dell’uomo e lo salva dalla paura e dalla disperazione, dalla colpa e dalla confusione. Il lettore e invitato a vedere il significato di Islam come spiegato piu sopra.

2) Crede in tutti i messaggeri di DIO senza alcuna discriminazione fra loro. Ogni popolo ha avuto un ammonitore o un messaggero da parte di DIO. Questi messaggeri furono grandi maestri di bene e autentici campioni della giustizia. Furono scelti da DIO per insegnare agli uomini e consegnare loro il Suo Divino Messaggio. Furono inviati in varie epoche della storia e ogni popolo ne ha avuto uno o più di uno. In certi periodi, lo stesso popolo ricevette da DIO due o più messaggeri. Il Sacro Qur’an cita i nomi di venticinque di loro e il Musulmano crede in tutti loro, accettandoli come messaggeri di DIO. Eccezion fatta per Muḥammad, essi furono conosciuti come messaggeri “nazionali” o locali. Ma il loro messaggio, la loro religione, era fondamentalmente la stessa e fu chiamata ISLAM, perché proveniente da una sola e medesima Fonte, cioè da DIO, per servire un solo e medesimo fine, cioe per guidare l’umanità… sul Diritto Sentiero di DIO. Tutti i messaggeri, nessuno escluso furono esseri umani e mortali, dotati di rivelazioni divine e nominati da DIO per eseguire determinati compiti. Muḥammad e fra loro l’Ultimo Messaggero, la gloria che corona tutta quanta la missione profetica. Questa non e una posizione arbitraria, n‚ si tratta di una convinzione di comodo. Come tutte le altre convinzioni islamiche, e una verità… autentica e logica. Inoltre, può essere utile menzionare qui i nomi di alcuni dei grandi messaggeri, come Noè e Abramo, Ismaele e Mose, Gesù e Muḥammad, che la pace e le benedizioni di DIO siano su tutti loro. Il Qur’an da… ai Musulmani quest’ordine:

Noi crediamo in DIO e nella rivelazione data a noi, ad Abramo, a Ismaele, a Isacco, a Giacobbe, alle tribu; a quella che fu data a Mose e a Gesù e a quella che fu data a tutti i profeti dal loro Signore. Noi non facciamo alcuna discriminazione fra loro e a DIO ci inchiniamo (2, 136, cfr. 3, 84; 4, 163-165; 6, 84-87).

3) Il vero Musulmano crede, come conseguenza di questi due articoli, in tutte le scritture e rivelazioni di DIO. Queste furono la luce che tutti i messaggeri ricevettero per mostrare ai popoli il Diritto Sentiero di DIO. Nell’ Qur’an, viene fatto uno speciale riferimento ai libri di Abramo, di Mose, di David e di Gesù. Però, molto prima che ha Muḥammad venisse rivelato il Qur’an, alcuni di questi libri e di queste rivelazioni erano andati perduti o erano stati alterati; altri erano stati dimenticati, trascurati o nascosti. Il solo libro di DIO completo ed autentico che esista attualmente è il Qur’an. In via di principio, i Musulmani credono nei libri e nelle rivelazioni che lo hanno preceduto. Ma dove sono le loro versioni originarie e integrali? Forse sono ancora in fondo al Mar Morto e vi sono forse ancora molti rotoli da scoprire. O forse potremo disporre di maggiori informazioni in proposito quando gli archeologi cristiani e giudei riveleranno le scoperte effettuate nel corso dei loro scavi in Terrasanta. Per il Musulmano, un problema del genere non esiste. Il Qur’an si trova fra le sue stesse mani, integrale ed autentico. Nulla di questo libro e andato perduto, nulla manca. La sua autenticità… e al di la … di ogni dubbio e nessuno studioso o pensatore abbastanza serio ha osato porre in dubbio la sua genuinità…. Il Qur’an e stato fatto cosi com’e da Dio stesso, il quale lo ha rivelato e Si e impegnato a proteggerlo dalle manipolazioni e dalle interpolazioni di ogni specie. Cosi esso viene dato ai Musulmani come il modello o il criterio sulla base del quale vanno giudicati tutti gli altri libri. Quindi, tutto ciò che discorda dal Qur’an e respinto o tenuto in sospeso. Dio dice: “In verità… Noi abbiamo, senza alcun dubbio, fatto scendere il Qur’an; e Noi certamente lo custodiremo” (15, 9; cfr. 2, 75-79; 5, 13-14, 41, 45, 47; 6, 91; 41,43 ).

4) Il vero Musulmano crede negli angeli di Dio. Sono esseri puramente spirituali e luminosi, la cui natura non richiede ne cibo ne bevanda ne sonno. Non hanno desideri fisici di alcun genere ne bisogni materiali. Passano i di e le notti al servizio di Dio. Ve ne sono moltissimi, e a ciascuno e affidato un compito determinato. Se non possiamo vedere gli angeli a occhio nudo, ciò non significa che dobbiamo negarne l’esistenza reale. Nel mondo vi sono molte realtà… che sono invisibili all’occhio e inaccessibili ai sensi, e tuttavia noi crediamo nella loro esistenza. Vi sono luoghi che noi non abbiamo mai visti; cose come il gas e l’etere, che non possiamo vedere a occhio nudo, ne fiutare o toccare o gustare o udire; tuttavia ne ammettiamo l’esistenza. La fede negli angeli ha origine nel principio islamico secondo cui la conoscenza e la verità… non sono interamente confinate entro i limiti della conoscenza sensoriale o della percezione sensoriale (16, 49-50; 21, 19-20. Vedi anche i riferimenti dei paragrafi piu sopra).

5) Il vero Musulmano crede nel Giorno Ultimo, il Giorno del Giudizio. Questo mondo un giorno o l’altro giungerà… a un termine, e i morti risorgeranno per il giudizio definitivo. Tutto quello che noi facciamo in questo mondo, ogni intenzione che noi abbiamo, ogni movimento che facciamo, ogni pensiero che nutriamo, ogni parola che diciamo: di tutto viene tenuto conto, tutto e accuratamente registrato. Nel Giorno del Giudizio salterà… fuori tutto. Gli individui di cui sono state registrate buone azioni saranno generosamente ricompensati e riceveranno una calorosa accoglienza nel Paradiso di DIO; gli individui di cui saranno state registrate azioni cattive saranno puniti e cacciati nell’Inferno. La reale natura del Paradiso e dell’Inferno e la loro esatta conformazione sono note soltanto a DIO. Nel Qur’an e nelle tradizioni di Muḥammad vi sono descrizioni del Paradiso e dell’Inferno, ma non debbono essere intese secondo la lettera. In Paradiso, dice Muḥammad, vi sono cose che nessun occhio ha mai vedute, nessun orecchio ha mai udite, nessuna mente ha mai concepite. In ogni caso, il Musulmano crede che alla fine vi sarà… una ricompensa e un premio per le azioni giuste e un castigo per quelle ingiuste. Sarà… questo il Giorno della Giustizia e la soluzione finale di ogni conto lasciato in sospeso.

Se qualcuno ritiene di essere abbastanza astuto e di poter evitare le conseguenze connesse alle sue azioni sbagliate, nello stesso modo in cui e riuscito talvolta a sfuggire alle punizioni previste dalle leggi di questa terra, costui e in errore, perché non potrà… fare lo stesso nel Giorno del Giudizio. Gli uomini si troveranno senza difesa, senza nessun avvocato che stia accanto a loro, senza nessuno che li consigli. Tutte le loro azioni saranno note a DIO e considerate dai Suoi esecutori. Se alcune persone devote compiono delle buone azioni per compiacere DIO e sembrano non ricevere alcun apprezzamento o riconoscimento in questo mondo effimero, esse riceveranno allora una ricompensa perfetta e un ampio riconoscimento dei loro meriti eventuali, quel Giorno. A tutti verrà… resa Giustizia Assoluta.

La fede nel Giorno del Giudizio e la risposta definitiva a molti complicati problemi del nostro mondo. Vi sono persone che commettono dei peccati, trascurano DIO e indulgono ad attività… immorali e tuttavia sembrano avere “in superficie”, un buon successo negli affari e un andamento fortunato nella vita.

Cosi come vi sono persone virtuose e timorate di DIO che sembrano ottenere una minore ricompensa per i loro sforzi sinceri e sembrano soffrire di più nel mondo attuale. Questo e un fatto enigmatico, che sembra incompatibile con la giustizia di DIO. Se le persone colpevoli possono sfuggire indenni alla legge di questo mondo, e, per di piu, godere di maggiore prosperità…-, che cosa rimane allora alla gente virtuosa? Che cosa promuoverà… la causa della morale e del bene? Deve pure esserci qualche modo perché il bene sia premiato e il male sia arrestato. Se ciò non avviene su questa terra -e noi sappiamo che ciò non avviene regolarmente e immediatamente-, deve pure avvenire un giorno, e questo giorno e il Giorno del Giudizio. Ciò non significa che in questo mondo debba essere condonata l’ingiustizia o debba essere tollerato il disordine. Ciò non significa che i diseredati debbano starsene tranquilli e gli sfruttatori debbano essere rassicurati. Al contrario: ci equivale ad ammonire coloro che deviano dal Diritto sentiero e a rammentare loro che la giustizia di DIO fara prima o poi il suo corso, completamente (si vedano, ad es., i precedenti riferimenti).

6) Il vero Musulmano crede nella atemporale conoscenza di DIO e nel Suo potere a programmare e ad eseguire i Suoi piani. DIO non e indifferente nei confronti di questo mondo ne‚ e neutrale riguardo ad esso. La Sua conoscenza e il Suo potere agiscono in ogni tempo per mantenere l’ordine nel Suo vasto dominio e assicurare il Suo pieno comando sulla Sua creazione. Egli e Sapiente e Amoroso e tutto quanto Egli fa… ha un motivo ed uno scopo. Se questa verità… sarà… ben salda nella nostra mente, noi accetteremo con la massima fede tutto ciò che DIO fa, anche se non siamo in grado di comprenderne il perché‚ in maniera completa, e anche se possiamo pensare che si tratti di qualcosa di cattivo. Dobbiamo avere fede incrollabile in Lui e accettare tutto ciò che Egli fa, perché‚ la nostra conoscenza e limitata e il nostro pensare si basa su considerazioni individuali e soggettive, mentre la Sua conoscenza e illimitata ed Egli formi la i Suoi piani su un fondamento di universalità….

Ciò non rende in alcun modo l’essere umano fatalista o impotente. Ciò semplicemente traccia una linea di demarcazione fra ci che riguarda Dio e ciò che e responsabilità… umana. poiché siamo per natura finiti e limitati, abbiamo un grado finito e limitato di potere e di libertà…. Noi non possiamo far tutto e Lui generosamente ci tiene responsabili soltanto per quello che siamo noi a fere le cose che non siamo noi a fare, o quelle che e Lui a fare, non rientrano nel dominio della nostra responsabilità…. Egli e Giusto e ha dato a noi un potere limitato per coniugare la nostra natura finita e la nostra responsabilità… limitata. D’altro canto, la conoscenza atemporale e il potere di Dio nell’esecuzione dei Suoi propri piani non ci impedisce di fare anche i nostri progetti entro la nostra limitata sfera di potere. Anzi, Egli ci esorta a pensare, a formulare progetti e a fare scelte oculate; ma se le cose non vanno nel modo che vorremmo o nel modo in cui le abbiamo progettate, non dobbiamo perdere la fede o diventare vittime di tensioni mentali o di ansie tormentose. Dobbiamo tentare sempre di nuovo e, se i risultati non sono soddisfacenti, siamo nonostante tutto consapevoli di aver fatto il nostro meglio, per cui non possiamo esser tenuti responsabili dei risultati, dato che quanto sta al di la della nostra possibilità… e della nostra responsabilità… e affare di Dio e di nessun altro. I Musulmani chiamano questo articolo di fede il credo nel Qad… e nel Qadr, il che semplicemente significa, in altri termini, che La Conoscenza Atemporale di Dio anticipa gli eventi e che gli eventi hanno luogo

secondo l’esatta Conoscenza di Dio (Qur’an p. es. 18, 29; 41, 46; 53, 33-62; 54, 49; 65, 3; 76, 30-31 ).

7) Il vero Musulmano crede che la creazione di Dio abbia un significato e che la vita abbia uno scopo sublime al di l… dei bisogni fisici e delle attività… materiali dell’uomo. Lo scopo della vita e adorare Dio. Ciò non significa semplicemente che dobbiamo trascorrere tutta quanta la nostra esistenza in ritiro spirituale e in meditazione assoluta. Adorare Dio significa conoscerlo; amarlo; obbedire ai Suoi comandamenti; mandare in vigore la Sua Legge in ogni dominio della vita umana; servire la Sua causa facendo il bene e mettendo al bando il male; essere giusti verso Lui, verso noi stessi, verso gli altri esseri umani.

Adorare Dio vuol dire “vivere” la vita, non fuggire lontano da essa. Insomma, adorare Dio equivale a compenetrarci dei Suoi Supremi Attributi. Questa non e una semplice affermazione, ne una semplificazione eccessiva dell’argomento. E’ una posizione onnicomprensiva e definitiva. Se la vita ha uno scopo e l’uomo e stato creato per servire quello scopo, allora egli non può sfuggire alla responsabilità…. Non può rinnegare l’esistenza o ignorare la funzione vitale che e chiamato a svolgere. Quando Dio lo grava di qualche responsabilità…, gli da anche tutta l’assistenza di cui egli ha bisogno. Gli d… l’intelligenza e la capacita… di scegliere la propria linea di condotta. L’uomo, in tal modo, riceve da Dio l’ordine di fare del proprio meglio per servire lo scopo della sua esistenza nel piu degno dei modi. Se in ciò dovesse fallire o dovesse fare cattivo uso della vita o trascurare i propri doveri, allora sarà… tenuto responsabile davanti a Dio per le sue azioni sbagliate (v. 21, 17-18; 51, 56-58; 75,37).

8) Il vero Musulmano crede che l’uomo occupi un rango speciale nella gerarchia di tutte le creature conosciute. Egli occupa un tale posto di distinzione perché solo lui ha avuto in dono le facoltà… razionali e la aspirazioni spirituali, oltre alle possibilità…di azione. Ma piu il suo rango eccelle, piu le sue responsabilità… crescono. Egli occupa la posizione di reggente di Dio sulla terra. La persona nominata da Dio come Suo agente effettivo deve necessariamente avere qualche potere e autorità… ed essere, almeno potenzialmente, dotata di onore e integrità…. Questo e lo statuto dell’uomo nell’Islam: non una razza condannata dalla nascita alla morte, ma un essere dignificato capace di realizzazioni nobili e buone. Il fatto che Dio abbia scelto i Suoi Messaggeri dalla specie umana mostra come l’uomo sia degno di fiducia e capace e come possa acquisire immensi tesori di grandezza (2, 30-34; 6, 165; 7, 11; 17, 70-72, 90-95 ).

9) Il vero Musulmano crede che ogni essere umano nasca “musulmano”. Ciò significa che l’evento stesso della nascita ha luogo in accordo con la Volontà… di Dio, in realizzazione dei Suoi piani e come esecuzione dei Suoi ordini. Ciò significa inoltre che ogni essere umano e dotato di potenzialità… spirituali e di inclinazioni intellettuali che fanno di lui un buon Musulmano, se accede in maniera giusta all’Islam e gli e concesso di sviluppare la sua natura congenita. Molti potrebbero accettare prontamente l’Islam, qualora quest’ultimo venisse loro presentato nei termini corretti, perché si tratta della formula divina per coloro che vogliono soddisfare le loro esigenze morali e spirituali, vogliono vivere una vita sana e costruttiva, sul piano individuale e sociale, nazionale e internazionale. E’ cosi perché l’Islam e la religione universale di Dio, l’Autore dell’umana natura, Che conosce il meglio per l’umana natura (30,30; 64, 1-3; 82, 6-8 ).

10) Il vero Musulmano crede che ogni essere umano nasca libero dal peccato cosi come dalle virtù ereditarie. L’uomo e come un libro bianco. Quando raggiunge l’età… della ragione, egli diventa responsabile delle sue azioni e delle sue intenzioni, se il suo sviluppo e normale ed egli e sano. L’uomo non solo e libero dal peccato finche egli non lo commetta, ma e anche libero di fare cose conformi ai suoi progetti, su una propria responsabilità…. Questa duplice libertà…, libertà… dal peccato e libertà… di fare le cose, rischiara la coscienza del Musulmano dal peso gravoso del peccato originale. Allevia la sua anima e la sua mente dalle tensioni superflue della dottrina del peccato d’origine. Questa concezione islamica di libertà… si basa sul principio della giustizia di Dio e della diretta responsabilità… della persona nei confronti di Dio. Ogni persona deve portare il proprio peso ed essere responsabile delle proprie azioni, perché nessuno può espiare il peccato di un’altro. Cosi, un Musulmano crede che, se Adamo ha commesso il primo peccato, e stata la sua responsabilità… ad espiare quel peccato. Presumere che Dio non potesse perdonare Adamo e dovesse fare espiare a qualcun altro il suo peccato o presumere che Adamo non implorasse il perdono di Dio ovvero che lo implorasse senza ottenerlo, sarebbe estremamente contrario alla realtà… della misericordia e della giustizia divina, cosi come sarebbe incompatibile con l’attributo divino dell’indulgenza e del potere di Dio di perdonare. Assumere l’ipotesi suddetta equivarrebbe a lanciare una sfida impudente al buon senso e a commettere una flagrante violazione dell’idea di Dio (v. riferimenti al paragrafo 9; Qur’an, 41,46; 45, 15; 53, 31-42; 74,38; per l’idea di peccato, v. piu sotto). Basandosi su questo fondamento razionale così come sull’autorità… del Qur’an, il Musulmano ritiene che Adamo si sia reso conto di ciò che aveva commesso e abbia pregato Dio per ottenere il perdono, come qualunque altro peccatore. Sulla stessa base, il Musulmano ritiene che Dio, il Misericordioso, il Clemente, abbia concesso ad Adamo il proprio perdono (2, 35-37; 20, 117-122 ). Perciò il Musulmano non può accettare la dottrina secondo cui l’intero genere umano sarebbe stato condannato e dimenticato fin quando arriva Gesù a espiare i peccati degli uomini. Di conseguenza, il Musulmano non può accettare la drammatica storia della morte di Gesù sulla croce, quale espiazione di tutti quanti i peccati umani. Qui il lettore deve essere messo in guardia contro ogni conclusione sbagliata. Il Musulmano non crede alla crocifissione di Gesù da parte dei suoi nemici perché il fondamento di questa tesi della crocifissione e contraria alla divina Misericordia e Giustizia, cosi come e contraria la logica e alla dignità… umana. Questo rifiuto di accettare la tesi suddetta non diminuisce in alcun modo la reverenza del Musulmano per Gesù, ne abbassa il rango sublime che Gesù occupa nel’Islam, ne tantomeno scuote la fede del Musulmano in Gesù quale eminente profeta di Dio. Anzi, respingendo questa tesi il Musulmano accetta Gesù, ma solo con maggior stima e più profondo rispetto e considera il suo messaggio originario come una parte essenziale dell’Islam. Ripetiamo quindi che, per essere Musulmano, uno deve accettare e rispettare tutti quanti i profeti di Dio, senza nessuna discriminazione. La posizione di Gesù nell’Islam verrà… discussa più avanti, in un’altro capitolo.

11) Il vero Musulmano crede che l’uomo deve procurarsi la salvezza per mezzo della guida divina. Ciò significa che, per giungere alla salvezza, una persona deve combinare fede e azione, credo e pratica. La fede senza l’azione e insufficiente quanto l’azione senza la fede. In altre parole, nessuno può ottenere la salvezza finche la sua fede in Dio non si fa dinamica nella vita e finche le sue convinzioni non vengono tradotte in realtà…. Ciò sta in completa armonia con gli articoli della fede islamica. Ciò dimostra che Dio non accetta un servizio verbale e che nessun vero fedele può rimanere indifferente quando si tratta delle esigenze pratiche della fede. Ciò dimostra inoltre che nessuno può agire per conto di un’altro o intercedere fra lui e Dio (v. ad es. Qur’an, 10, 9-10; 18, 30; 103, 1-3).

12) Il vero Musulmano crede che Dio non tiene nessuno responsabile finché non gli e stata mostrata la Via Diretta. E’ per questo che Dio ha inviato tanti messaggeri e tante rivelazioni e ha dichiarato che non c’e castigo prima che sia data la guida e sia suonato l’allarme. Cosi, uno che non si sia mai imbattuto in una rivelazione divina o in un messaggero di Dio, oppure uno che non sia sano di mente, non e tenuto da Dio responsabile della sua disobbedienza alle istruzioni divine. Un tale individuo sarà… responsabile solo perché non fa quello che il buon senso gli dice di fare. Ma chi coscientemente e intenzionalmente viola la Legge di Dio o devia dal Suo Diritto Sentiero sarà… punito per le sue azioni ingiuste (4, 165; 5, 16 e 21; 17, 15).

Questo punto e molto importante per ogni Musulmano. Al mondo c’e molta gente che non ha mai sentito parlare dell’Islam e non ha modo di informarsi in proposito. Queste persone possono essere oneste e possono diventare buoni Musulmani, se trovano la strada verso l’Islam. Se non sanno e non hanno modo di sapere, non saranno tenuti responsabili del fatto che non sono Musulmani. Invece, i Musulmani che possono presentare l’Islam a tali persone saranno tenuti responsabili se non saranno capaci di chiamarli all’Islam e di mostrare loro la realtà… dell’Islam. Ciò riguarda ogni Musulmano della terra e lo impegna a predicare l’Islam con le parole e, cosa piu importante, a viverlo pienamente (vedi, ad es., Qur’…n, 3, 104; 16, 125).

13) Il vero Musulmano crede che nella natura umana, creata da Dio, vi sia più del bene che del male, per cui la probabilità… di un successo nel riformarla e superiore alla probabilità… di fallimento. Questa convinzione deriva dal fatto che Dio ha assegnato all’uomo un compito sicuro e ha inviato dei messaggeri per guidarli. Se l’uomo fosse per natura un caso disperato, impossibile da riformare, come potrebbe Dio, nella Sua assoluta Sapienza, assegnargli delle responsabilità… e invitarlo a fare o a evitare certe cose? Come potrebbe farlo, se fosse tutto vano? Il fatto che Dio si prende cura dell’uomo e agisce nel suo interesse dimostra che l’uomo non e ne privo di soccorso ne privo di speranze, ma e molto più incline al bene che al male. Certamente, con una fede integrale in Dio e la dovuta fiducia nell’uomo e possibile che avvengano i miracoli, anche ai giorni nostri. Per comprendere ciò nel modo dovuto, bisogna studiare con attenzione i passi coranici di rilievo e riflettere sul loro significato.

14) Il vero Musulmano crede che la Fede non sia completa allorchè e seguita ciecamente o e accettata in maniera passiva, senza che il Credente sia soddisfatto nel suo intelletto. Se la fede deve ispirare l’azione e se la Fede e l’azione devono condurre alla salvezza, allora la Fede deve essere fondata su convinzioni incrollabili, senza inganni o costrizioni. In altre parole, l’individuo si dice Musulmano in ragione delle consuetudini della propria famiglia oppure che accoglie l’Islam per costrizione o per cieca imitazione non e un vero Musulmano, al cospetto di Dio. Un Musulmano deve edificare la propria Fede su convinzioni ben salde, al di la di ogni ragionevole dubbio e al di sopra dell’incertezza. e non e certo della sua Fede, e esortato da DIO a cercare nel libro aperto della natura, a usare i propri poteri intellettuali, a riflettere sugli insegnamenti del Qur’an. Deve cercare la Verità… indiscutibile fin quando non la trova e certamente la troverà, se e abbastanza serio e capace (vedi, ad es. Qur’an, 2, 170; 43, 22-24).

E’ per questo che l’Islam richiede una salda convinzione e si oppone all’imitazione cieca. Ogni individuo debitamente qualificato come genuina ed onesta persona raziocinante riceve da parte dell’Islam la prescrizione di impiegare al massimo grado le proprie facoltà…. Ma se un individuo non e qualificato o e poco sicuro di se, deve seguire il proprio pensiero solo finché‚ i suoi limiti lo consentono. Sarà… perfettamente normale, per un individuo del genere, confidare soltanto nelle fonti autentiche della religione, le quali sono sufficienti loro stesse, senza rivolgere ad esse alcuna critica di cui egli non sia capace. Il fatto e che nessuno può dirsi vero Musulmano se la sua fede non si basa su solide convinzioni e se la sua mente non e esente da dubbi. L’Islam, infatti, e completo solo quando si fonda su un robusto convincimento e sulla libertà… di scelta, per cui non può venire imposto a nessuno e DIO non accetterà… una fede obbligata. Ne‚ Egli considererà… autentico Islam quello che non si sviluppa interiormente e non trae origine da una convinzione libera e integrale. L’Islam garantisce la libertà… di pensiero, vero e che molti gruppi non Musulmani sono vissuti e ancora vivono nei paesi Musulmani, godendo della piena libertà… di religione e di coscienza. I Musulmani assumono questa posizione perché l’Islam proibisce la costrizione in materia di religione. E’ la luce che deve irradiare dall’interno, perché la libertà… di scelta e la pietra d’angolo della responsabilità…. Ciò non esonera i genitori dalle loro responsabilità… nei confronti dei figli. Ne‚ significa indulgenza verso la loro eventuale indifferenza riguardo al bene spirituale degli esseri umani che da loro dipendono. Anzi, essi devono fare tutto il possibile per aiutarli a costruire una fede fortemente radicata.

Per fondare la fede su basi incrollabili, vi sono diverse vie parallele. C’e l’approccio spirituale, che si fonda principalmente sul Qur’an e sulle tradizioni di Muḥammad. C’e poi l’approccio razionale, che può portare alla fede nell’Essere Supremo. Ciò non significa che l’approccio spirituale manchi di una sua razionalità…. Ne‚ l’approccio razionale e privo di una spiritualità… che lo guida. Ambedue gli approcci, in realtà…, sono complementari l’uno dell’altro e possono benissimo unirsi in una interazione reciproca. Ora, se una persona e ha qualità… razionali, può ricorrere all’approccio razionale o all’approccio spirituale o ad ambedue, e può ritenere che la sua conclusione sarà… giusta. Ma se un individuo e incapace di profonde indagini o ha poca fiducia nei suoi poteri razionali, può limitarsi allora all’approccio spirituale e accontentarsi della conoscenza che può trarre dalle autentiche fonti della Religione. Il fatto e che, sia nel caso dell’approccio spirituale sia nel caso dell’approccio razionale sia nel caso di un ricorso ad ambedue questi metodi, si perverrà…, in definitiva, alla Fede in DIO. tutte queste vie sono ugualmente importanti e accettate dall’Islam, e se giustamente orientate, conducono al medesimo traguardo, ossia alla Fede nell’Essere Supremo (Qur’an, 5, 16-17; 12, 109; 18, 30; 56, 80).

15) IL vero Musulmano crede che il Qur’an e la parola di DIO rivelata a Muḥammad per mezzo dell’angelo Gabriele. Il Qur’an fu rivelato da parte di DIO brano per brano, in varie occasioni, per rispondere a certe domande, per risolvere certi problemi, per porre un termine a certe discussioni e per essere la migliore guida dell’uomo alla verità… di DIO e alla felicità… eterna. Ogni lettera del Qur’an e parola di DIO e ogni suono di esso e l’autentica eco della voce di DIO. Il Qur’an e la prima e piu autentica Fonte dell’Islam. Esso e stato rivelato in lingua Araba. E` ancora e rimarra sempre nella sua versione araba originaria e integrale, perche` DIO si e`impegnato a preservare il Qur’an, a farne per sempre la miglior guida dell’uomo, a salvaguardarlo contro la manipolazione (cfr. 4, 82; 15, 9; 17,9; 41, 41-44; 42, 7, 52-53).

A testimonianza della salvaguardia divina, il Qur’an e` l’unica scrittura, nella storia umana, che sia stata preservata nella sua versione integrale e originaria, senza il minimo cambiamento nello stile e nella stessa punteggiatura. La storia della trascrizione del Qur’an, della compilazione dei suoi capitoli, della conservazione del suo testo sta al di la di ogni dubbio, non solo nella mente dei Musulmani, ma anche in quella degli studiosi onesti e seri. Questa e`una realta oggettiva che nessuno studioso di nessuna religione ha mai messo in dubbio. In realta, il miracolo di Muḥammad e che, se anche tutta l ‘umanita si ponesse all’opera insieme, non sarebbe in grado di produrre un solo capitolo simile a un capitolo del Qur’an (2, 22-24; 11, 13-14; 17, 88-89).

16) Il vero Musulmano crede in una chiara distinzione fra il Qur’an e le tradizioni di Muḥammad. Il Qur’an e` parola di DIO, mentre le tradizioni di Muḥammad sono le interpretazioni pratiche del Qur’an. La funzione di Muḥammad fu di farsi portatore del Qur’an da lui ricevuto, di interpretarlo, di praticarlo pienamente. Le sue interpretazioni e le sue pratiche hanno dato luogo a cio che e conosciuto come le tradizioni di Muḥammad. Queste vengono consuderate la Seconda Fonte dell’Islam e devono essere in perfetta armonia con la Prima Fonte, ossia con il Qur’an, che e` il Modello e il criterio. Se vi fosse qualche contraddizione o incongruenza fra una tradizione e il Qur’an, il Musulmano dovrebbe aderire soltanto al Qur’an e riguardare tutto il resto come oggetto di dubbio, perche nessuna genuina tradizione di Muḥammad potra mai essere in contrasto con il Qur’an o non adeguarsi perfettamente ad esso.

NOTE

In questa discussione dei punti principali della Fede Islamica, ci siamo deliberatamente discostati dalla prospettiva consueta. Noi non limitiamo tali punti a cinque o sei articoli di fede. Abbiamo invece cercato di comprendere il maggiore numero possibile di principi. Bisogna però qui rilevare che tutti gli articoli di fede menzionati sopra si basano sugli insegnamenti del Qur’an e sulle tradizioni di Muḥammad. Vari versetti del Qur’an e molte parti della tradizione potrebbero venire citati per mostrare la fondatezza di questi articoli di fede. Non lo abbiamo fatto a causa delle limitazioni imposte dallo spazio. Comunque, il Qur’an e le tradizioni di Muḥammad forniscono i punti di riferimento necessari a uno studio particolareggiato.

Abbiamo inoltre usato il meno possibile termini occidentali ed espressioni specifiche come “predestinazione”, “fatalismo”, “libero arbitrio”e cosi via. Lo abbiamo fatto deliberatamente, per evitare confusione e tecnicismo espressivo. La maggior parte dei termini tecnici usati nel linguaggio religioso dei popoli che parlano arabo conducono al fraintendimento, se vengono applicati all’Islam, e generano impressioni sbagliate. Sarebbe impossibile che quest’opera raggiungesse il proprio obbiettivo se adottassimo e applicassimo all’Islam una terminologia religiosa estranea all’Islam. Se qui dovessimo adoperare una terminologia religiosa estranea, avremmo dovuto aggiungere molte qualificazioni e molti commenti per illuminare il quadro dell’Islam. Cio avrebbe richiesto uno spazio molto maggiore di quello di cui possiamo disporre nelle presenti circostanze. Abbiamo dunque cercato di spiegare le cose in un linguaggio semplice e ordinario e questo stesso metodo verra seguito nel resto del libro.

CAPITOLO II

I Concetti Fondamentali dell’Islam

Il concetto di fede (Iman)

Alcuni potrebbero pensare che l’uomo diventa Musulmano allorche professa di credere nell’Unita e Unicita del vero DIO e in Muḥammad quale Suo Ultimo Messaggero. Ma cio e` lontano dal pieno significato di “fede “. Il pieno significato di “fede” non e`assolutamente, in Islam, qualcosa di nominale o una mera formalita. La fede e`, nell’Islam, uno stato di felicita acquisito in virtu di un’azione positiva e di concetti costruttivi, nonche di misure dinamiche ed efficaci.

Il Sacro Corano e le tradizioni di Muḥammad definiscono queste misure e fissano il modello da edificare su una autentica fede. Cosi, i veri fedeli sono:

1. Coloro che credono in DIO, nei Suoi Angeli, nei Suoi Libri (completati dal Qur’an), nei Suoi Messaggeri (l’ultimo dei quali e Muḥammad), nel Giorno del Giudizio Finale, nell’assoluta conoscenza e sapienza di DIO.

2. Coloro che si rimettono sempre a DIO e godono di un’incrollabile fiducia in Lui.

3. Coloro che spendono sulla via di DIO parte di quanto Egli ha dato loro sotto forma di ricchezza, vita, salute, conoscenza, esperienza e cosi via.

4. Coloro che osservano regolarmente le loro orazioni quotidiane e i riti comunitari settimanali ed annuali.

5. Coloro che versano le loro quote rituali (elemosine o Zakat) ai beneficiari che ne hanno diritto (individui o istituzioni), il minimo di tale quota essendo costituito dal 2,5% del reddito annuo netto o del valore totale delle merci, se si e in affari, dopo che siano state detratte le spese e i crediti.

6. Coloro che esortano al bene e alla giustizia e combattono il male e l’ingiustizia con tutti gli strumenti legittimi a loro disposizione.

7. Coloro che obbediscono a DIO e al Suo Messaggero Muḥammad, sentono aumentare il vigore della fede quando si recita il Qur’an e provano umilta di cuore allorche viene menzionato il Nome di DIO.

8. Coloro che sopra ogni cosa amano DIO e il Suo Messaggero, e amano i loro simili con sincerita, per la sola causa di DIO.

9. Coloro che amano il loro prossimo, vicino o distante e mostrano genuina cortesia ai loro ospiti, specialmente agli stranieri.

10. Coloro che dicono la verita e si impegnano in buoni discorsi astenendosi da quelli cattivi.

E chiaro che il vero significato della fede fa si che l’Islam penetri profondamente e costruttivamente in ogni aspetto della vita. Secondo l’Islam, la vera fede ha un effetto decisivo sulla sorte spirituale e materiale dell’uomo, e anche sul suo comportamento, individuale e sociale, nonche sulla sua condotta politica e sulla sua vita economica. Ecco alcuni esempi che mostrano come il Qur’an descrive i veri fedeli. Il Qur’an contiene numerosi riferimenti come quelli che seguono.

Sono veri fedeli solo coloro il cui cuore si sente sottomesso e umile allorche viene menzionato Iddio; e quando vengono loro recitate le rivelazioni di DIO, esse incrementano e rafforzano la loro fede; coloro che si affidano al loro Signore, istituiscono l’Orazione (come e loro prescritto) e spendono parte di quanto abbiamo loro elargito (per la causa di DIO). Sono questi che sono in realta fedeli. Per loro vi sono (alti) gradi (di onore) presso il loro Signore e una generosa provvista (Qur’an, 8, 2-4).

E i fedeli, uomini e donne, sono amici e alleati che si proteggono a vicenda; prescrivono cio che e giusto e proibiscono cio che e ingiusto; istituiscono il culto e versano la decima; obbediscono a DIO e al suo Messaggero. Quanto a costoro, DIO ne avra misericordia; in verita Iddio e Potente e Sapiente. DIO promette ai fedeli, uomini e donne, i Giardini in cui scorrono fiumi, perche vi dimorino, in meravigliosa permanenza, in giardini di eterna benedizione. Ma la benedizione piu grande e il compiacimento di DIO. Questa e la felicita suprema. (Qur’an, 9, 71-72).

I veri fedeli sono solo coloro che credono in DIO e nel Suo Messaggero 9Muhammad) e poi non dubitano, ma esercitano il amssimo sforzo per la causa di DIO con le loro ricchezze e la loro vita. Tali sono i sinceri (Qur’an, 49, 15).

Oltre a questi riferimenti Coranici, vi sono molte importanti tradizioni di Muḥammad. Per esempio, egli dice: “Nessuno di voi puo essere un vero fedele se non ama l’altro fedele dello stesso amore con cui ama se stesso”.

“Tre qualita costituiscono il contrassegno di una fede sincera, e chi le acquisisce puo davvero gustare il soave sapore della fede. Queste qualita sono:

1) amare DIO e il suo Messaggero al di sopra di tutto il resto,

2) amare gli altri uomini per la sola causa di DIO,

3) provare ripugnanza e ribrezzo per il ritorno alla miscredenza quanto per l’essere gettati nel fuoco”.

“A chi crede in DIO e nel Giorno del Giudizio e vietato procurare alcun male al proprio prossimo; gli e invece fatto obbligo di essere gentile, specialmente con gli stranieri, e di dire la verita e astenersi dalla menzogna”.

Vi sono molti versetti e tradizioni del tipo di quelli citati sopra. Bisogna considerare, comunque, che le citazioni riferite non sono e non possono essere le parole esatte del Qur’an e di Muḥammad, quali esse sono del testo arabo originario. La ragione di cio e semplice. Nessun interprete, per quanto istruito e abile possa essere, potra mai trasferire in un’altra lingua la potenza spirituale e il fascino incantatore del Qur’an. Il Qur’an e inimitabile, perche DIO lo ha fatto cosi, per cui sta al di la dell’immaginazione e della possibilita umana produrre qualcosa che gli somigli. Cio che sotto questo rispetto e vero del Qur’an, e vero anche delle tradizioni di Muḥammad, in una certa misura, perche le parole di Muḥammad sono, dopo quelle del Qur’an, le piu convincenti ed eloquenti (vedasi nota 2 cap. I.).

Il Concetto di Correttezza (Birr)

L ’Islam mette sempre in guardia contro le concezioni e i comportamenti superficiali, contro le formalita inerti e contro ogni credo non effettivo. In un versetto rappresentativo, Dio spiega il significato esatto della correttezza nel modo seguente:

Non e corretto che volgiate la faccia (in preghiera) verso l’Oriente e l’Occidente; ma e corretto credere in Dio e nell’Ultimo Giorno, negli Angeli e nel Libro, nei Messaggeri; e corretto spendere parte della vostra ricchezza, nonostante il vostro amore per essa, per la vostra parentela, per gli orfani, per i bisognosi, per i viandanti, per coloro che chiedono e per il riscatto degli schiavi; e corretto esser saldi nell’orazione e praticare regolarmente la carita; adempiere ai contratti che avete sottoscritti; essere costanti e pazienti, nella pena e nell’avversita e nei periodi di paura. Tale e la gente della verita, quella che ha Dio nella mente (Qur’an, 2, 177).

In questo versetto c’e` una bella e chiara descrizione dell’uomo corretto. Egli deve ubbidire a tutte le norme salutari e deve far propria regola l’amore di Dio e l’amore del suo simile per la causa di Dio. Abbiamo qui quattro elementi: 1) la nostra fede deve essere pura e sincera, 2) dobbiamo essere pronti a dimostrarla con le azioni di carità e di cortesia compiute nei riguardi del nostro simile, 3) dobbiamo essere buoni cittadini sostenendo le istituzioni di carità e le organizzazioni sociali, 4) dobbiamo essere costanti e incrollabili in tutte le circostanze.

E`chiaro, perciò, che la correttezza non e`semplice questione di vuote parole. Essa deve basarsi su una fede robusta e su una pratica costante. Deve coprire il pensiero e l’azione dell’individuo ad estendersi alla sua vita intima ed esterna, ai suoi affari privati e a quelli pubblici. Una volta instaurato, il principio islamico della correttezza dàall’individuo la pace in ogni circostanza, dàalla societàsicurezza ad ogni livello, dàsolidarietà alla nazione, dàsperanza e armonia alla comunitàinternazionale. Che vita pacifica e felice puòderivare dalla realizzazione del concetto islamico di correttezza! Che cosa puòrassicurarci piu`della fede nel Creatore Benefico? Che cosa puòimpegnarci piu`di una nobile causa? Che sosa puòesservi di piu`umano, se non l’alleviare le ansie profonde degli oppressi, l’alleggerire le sofferenze degli sfruttati, il soddisfare i bisogni dei derelitti? Che cosa c’e`di piu`giusto e onesto, se non l’adempimento del dovere, il mantenimento di una coscienza limpida, la conservazione dell’integrità? Che cosa c’e`di piu`spiritualmente gioioso, se non il fare tutto ciòregolarmente, come azioni ovvie e normali, e per l’amore di Dio?

Il Concetto di Pietà (taqwa)

Ciò che e` stato detto della fede e della correttezza e`generalmente vero per la pietà. Anche qui, non si tratta di pretese e di proclamazioni verbali. E`un fatto molto piu`serio. Come sempre, il Qur’an e`la nostra fonte migliore, e quando esso parla dei pii li descrive come quelli che credono nell’Invisibile (che e`insegnato da Dio), sono saldi nellÓrazione e spendono parte di ciòdi cui li abbiamo provvisti; e credono nella Rivelazione mandata a te, (o Muḥammad), e mandata prima del tuo tempo; e (nei loro cuori) hanno la certezza dell’Aldilà. Essi si trovano su di una linea che proviene dal loro Signore, e saranno costoro a esser felici (Qur’an, 2, 3-5). I pii sono coloro che spendono (liberamente sulla via di Dio), e nella prosperità e nella avversità; coloro che frenano l’ira e perdonano (tutti gli uomini ), perche`Dio ama coloro che agiscono bene; coloro che, avendo fatto qualcosa di cui hanno da vergognarsi o avendo fatto torto a se stessi, onestamente si rammentano di Dio e chiedono indulgenza per i loro peccati- e chi puòperdonare i peccati se non Dio?- e non sono mai ostinati nel persistere scientamente nel (peccato) commesso. Per costoro la ricompensa e`indulgenza da parte del loro Signore, e Giardini sotto cui fluiscono i corsi d’acqua, eterna dimora. Che premio eccellente per coloro che operano (e si sforzano)! (Qur’an 3, 134-136 ).

In questi versetti troviamo che la pietàrichiede un uso adeguato della mente, col cogliere la veritàdi Dio e della vita, nonche`un uso adeguato della ricchezza, con lo spendere sulla via di Dio in tutte le circostanze, e un uso appropriato delle possibilitàspirituali e fisiche dell’uomo, con l’osservare l’Orazione rituale. Essa richiede inoltre un alto grado di autocontrollo sulla propria ira e le proprie emozioni, una capacitàmorale di indulgenza e pazienza, una consapevole sollecitazione che faccia tornare a Dio il peccatore, pentitoe dispiaciuto. Essere pio significa essere uomo di convinzioni vere e belle, di determinazione e carattere, di volontàe coraggio, e sopratutto un uomo di DIO. Pietà,correttezza e fede reale sono collegate fra loro e si riversano tutte in un solo corso. Esse conducono all’Islam e costruiscono il vero Musulmano.

Il Concetto di Missione Profetica

Dio, Misericordioso e Amorevole, ha inviato vari profeti in epoche diverse. Ogni nazione conosciuta ha avuto uno o piu`profeti. Tutti i profeti di Dio furono uomini di buon carattere e di elevata dignità. Furono preparati e scelti da Dio per consegnare il Suo Messaggio all’umanità. La loro onestàe fidatezza, la loro intelligenza e integritàstanno al di làdi ogni dubbio. Essi furono infallibili nel senso che non commisero peccati ne`violarono la Legge di Dio. Ma, in quanto esseri umani, possono aver commesso errori non intenzionali in qualche faccenda e decisione umana. Il loro giudizio privato non fu sempre necessariamente giusto. L’invio di questi profeti da parte di Dio e`una chiarissima dimostrazione dell’esistenza di un forte legame fra il Cielo e la terra, fra Dio e l’uomo. Ciòsignifica che l’uomo e`modificabile e che in lui vi e`molto di buono. Lo scopo della missione profetica e di confermare quello che l’uomo gia sa o puo sapere e di insegnargli quello che sa o non puo sapere grazie ai soli mezzi di cui dispone. Essa serve anche ad aiutare l’uomo a trovare il Diritto Sentiero di DIO, a fare cio che e giusto e ad evitare cio che e sbagliato. La missione profetica e un eloquente espressione dell’amore di DIO per la sua creazione, della Sua volonta di guidare le creature sulla diritta via del credere e dell’agire. E un fatto che pone in rilievo la Sua giustizia nei confronti dell’uomo, primo perche Egli mostra a quest’ultimo la vera direione, secondo perche lo ritiene responsabile dei Suoi atti. Gli da ammonimenti tramite i Suoi profeti e, se l’uomo rinuncia a vedere i pericoli connessi ai suoi errori, la sua condotta e soggetta a castigo. Cio e del tutto conforme all’amore e alla giustizia di DIO, nonche alla capacita e al merito dell’uomo di essere responsabile verso il suo Signore.

La fonte della missione profetica e il Garante di tutti i profeti sono Uno e lo stesso: DIO. Il loro scopo e di servire DIO, di informare l’uomo riguardo a DIO e ai Suoi divini insegnamenti, di far prevalere la giustizia e il bene, di aiutare l’uomo a realizzare il vero fine della propria esistenza, di aiutarlo a condurre la propria vita in modo che abbia un senso. E su questa base che i Musulmani non fanno alcuna discriminazione fra i Profeti e accolgono i loro insegnamenti come coerenti e complementari. Questa e la ragione per cui i Musulmani credono in tutti i Libri Divini e accettano tutti i profeti di DIO, come gia e stato detto.

IL concetto di vita (2) La vita e una splendida dimostrazione della sapienza e conoscenza di DIO, un vivido riflesso della Sua arte e del Suo potere. Egli e il Datore e il Creatore della vita. Nulla perviene all’esistenza per caso, nessuno crea se stesso a qualcun’altro. La vita e qualcosa che si ama e si tiene caro, qualcosa che nessuna persona normale e sensata vorrebbe perdere per propria volonta. Anche coloro che sono disperati e si tolgono la vita commettendo suicidio, all’ultimo momento cercano di recuperare la vita e vorrebbero cogliere una possibilita di vivere. La vita e data all’uomo da DIO, ed e lui l’Unico che abbia il diritto di riprendersela; nessuno altro ha il diritto di distruggere una vita. E per questo che l’Islam vieta ogni genere di suicidio e di autodistruzione e raccomanda pazienza e fede allorche si estingue la vita di una persona cara. Quando un assassino viene giustiziato in seguito a una giusta sentenza, la vita gli viene tolta sulla base del diritto di DIO e in conformita con la Sua Legge.————–

(2) In rapporto con questo concetto, si veda piu oltre il concetto di universo.

Quando DIO da la vita all’uomo, non per nula gli da certi obblighi. DIO intende aiutare l’uomo ad attingere lo scopo dell’esistenza e a realizzarne il fine. Egli intende aiutarlo ad apprendere l’arte creativa del vivere e ad assaporare il gusto eccellente della vita in conformita con la guida divina. La vita e un bene affidatoci in deposito da DIO e l’uomo e un fiduciario che deve trattare cio che ha in deposito presso di se con onesta e abilita, ricordandosi di DIO ed essendo consapevole della responsabilita che ha davanti a lui.

La vita puo essere paragonata a un viaggio che inizia da un certo punto e termina a una certa destinazione. E una condizione transitoria, un preludio alla Vita Eterna nell’Aldila. In questo viaggio l’uomo e un viandante che si deve interessare solo a quanto gli e utile nella Vita Futura. In altre parole, deve compiere tutto il bene che puo e prepararsi a trasferirsi, da un minuto all’altro, nell’eternita. Deve considerare la propria vita su questa terra come una possibilita che gli e stata data per farne l’uso migliore finche egli puo, perche, quando verra il momento della partenza, non potra rimandarlo nemmeno un secondo. Quando il termine spirera, sara troppo tardi per fare qualcosa o rinviarlo. L’uso migliore della vita, percio, consiste nel viverla secondo gli insegnamenti di DIO e trasformarla in un passaggio sicuro verso la Vita Futura nell’Eternita. Dato che la vita e cosi importante quale mezzo a un fine ultimo, L’Islam ha stabilito un sistema completo di norme e principi che mostrino all’uomo come bisogna viverla, che cosa si deve fare e che cosa si deve evitare e cosi via. Tutti gli uomini provengono da DIO e non vi e dubbio che a Lui ritorneranno. In una delle sue dichiarazioni, il Profeta Muḥammad consigliava saggiamente all’uomo di considerarsi come uno straniero in questa vita o un viandante che passa per il mondo.

Il Concetto di Religione

Nel corso della storia la religione e stata oggetto di abusi e di incomprensioni. Alcuni la usano come mezzo di sfruttamento e di tirannide, come pretesto per alimentare i pregiudizi e attuare persecuzioni. Altri la esano come fonte di potere e di predominio sopra l’elite intellettuale e sopra il popolo. In nome della religione sono state scatenate guerre ingiustificabili, e stata oppressa la liberta di pensiero e di coscienza, e stato perseguitato il sapere, e stato negato alla persona umana il diritto alla maturita, sono stati insultati la dignita e l’onore dell’uomo. In nome della religione e stata commessa un’ingiustizia contro l’umanita, col risultato che e stata la religione stessa a subire molti danni. Questi sono fatti storici che nessuno puo negare. Ma e questa la vera funzione della religione o il giusto approccio alla religione? Puo essere questo lo scopo della religione? L’inequivocabile risposta e un enfatico NO. Vi sono molte religioni al mondo, e ogni una di esse pretende di essere la sola e l’unica vera. Di ogni religione si dice che sia venuta da DIO per dare all’uomo un giusto orientamento. Ma queste pretese si contraddicono a vicenda e hanno provocato dissensi fra gli uomini e veementi reazioni nei riguardi della religione, anziche saldare l’umanita in un’unica fraternita universale sotto la Benevolenza dell’Unico DIO. Questa situazione provoca confusione in ogni osservatore neutrale e forse lo allontana da ogni sorta di religione.

Il concetto Islamico di religione e unico nel piu ampio senso del termine. E vero che la genuina religione proviene da DIO per dare all’uomo un giusto orientamento. Ed e egualmente vero che la natura umana e i bisogni primari dell’uomo sono fondamentalmente gli stessi in ogni tempo. Questo concetto porta a una sola conclusione, questa: c’e` una sola vera religione che proviene dall’Unico e medesimo DIO e tratti i problemi umani di ogni tempo. Questa religione e l’Islam. Bisogna pero rendersi conto del fatto che l’Islam non e stato insegnato soltanto dal Profeta Muḥammad. Anzi, l’Islam e`stato insegnato da tutti profeti anteriori a Muḥammad, sicche` i veri seguaci di Abramo e di Mose`come pure quelli di Gesu`e di tutti gli altri sono stati chiamati MUSULMANI. Cosi`l’Islam e`stato, e continuerà ad essere, la vera religione universale di Dio, perche`Dio e` Uno e Immutabile e perche`la natura umana e i bisogni umani primari sono sostanzialmente gli stessi, indipendentemente dal tempo e dallo spazio, dalla razza e dall’età, nonche`da ogni altra considerazione. Tenendo presente tutto cio, la concezione islamica ritiene che la religione non sia solo una necessità spirituale e intellettuale, ma anche un bisogno sociale e universale. Non deve inselvatichire l’uomo, ma guidarlo . Non deve degradarlo, ma elevarne la natura etica. Non deve privarlo di ciòche puòessergli utile, ne`gravarlo, ne`reprimere le sue possibilitàma deve dischiudergli inesauribili tesori di pensiero e di azione. Non deve confinarlo entro limiti ristretti, ma spronarlo verso gli ampi orizzonti del bene e della verità. Insomma, la vera religione deve far conoscere all’uomo Dio e se stesso e il resto dell’universo. Questa non e`affatto una semplificazione del ruolo della religione. Ecco che cosa ciòvuol dire. Se lo scopo della vera religione e`esaminatoattentamente, si troveràche la religione soddisfa le esigenze spirituali dell’uomo nonche`le sue giuste esigenze materiali. Essa scioglie i suoi nodi e i suoi comlessi psichici, sublima le sue tendenze e le sue aspirazioni, disciplina i suoi desideri e l’intero corso della sua esistenza. Migliora la sua conoscenza di Dio, la piu`Sublime Realtàdell’universo, e la sua conoscenza di se stesso. Gli insegna i segreti della vita e della natura dell’uomo, nonche`il modo in cui trattarli; gli insegna il bene e il male, il giusto e l’ingiusto. Purifica la sua anima dal male, rischiara la mente dai dubbi, rafforza il carattere e corregge il pensiero e le convinzioni dell’uomo. Tutto cio puo realizzato solo quando l’uomo osserva fedelmente i doveri spirituali e le norme fisiche introdotte dalla religione.

D’altro canto, la vera religione educa l’uomo e lo abitua alla speranza e alla pazienza, alla veridicita e all’onesta, all’amore per cio che e giusto e buono, al coraggio e alla perseveranza, tutte qualita richieste dalla grande arte di vivere. Inoltre, la vera religione difende l’uomo dalla paura e dalle perdite spirituali, gli da la certezza dell’aiuto di DIO e della Sua indefettibile alleanza. Da all’uomo la pace e la sicurezza e conferisce significato alla sua vita.

E questo che la vera religione puo fare per l’umanita, e questo e il concetto islamico di religione. Una religione che non produca questi frutti non e una religione e un uomo che non trae questi benefici dalla religione non e religioso ne ha DIO nella mente. DIO e assolutamente veridico allorche dice, nel Sacro Qur’an: In verita la religione presso DIO e l’Islam. E la gente del libro non dissente da essa se non per l’invidia che nutrono l’uno verso l’altro, dopo che ne hanno avuto nozione. Ma se uno nega i segni di DIO, DIO e rapido nel chiamarlo alla resa dei conti (Qur’an, 3, 19). E se uno desidera una religione che non e l’Islam, essa non gli sara mai accettata; e nell’aldila sara nelle file di coloro che hanno perduto (tutti i beni spirituali) (Qur’an, 3, 85).

Il Concetto di Peccato

Una delle aree piu fastidiose dell’esistenza umana e il problema del peccato o del male nel mondo. Si crede comunemente che il peccato abbia cominciato ad esistere con Adamo ed Eva, nel corso della loro dimora nel Giardino dell’Eden. Quell’evento porto alla Caduta e impresse nella specie umana il amrchio della colpa, dell’infamia, della confusione mentale.

L’Islam ha assunto una posizione unica in ordine a tale questione, una posizione che non e condivisa da nessuna altra religione conosciuta. Il Qur’an afferma che Adamo ed Eva ebbero da Dio l’ordine di risiedere nel Giardino dell’Eden e di godere dei suoi frutti come loro piacesse,usufruendo di tutto ciòche il Giardino offriva. Furono peròammoniti a non avvicinarsi a un determinato albero, se non volevano commettere un’ingiustizia e incorrere nel danno. Ma Satana li indusse in tentazioni e fece si` che essi perdessero quella condizione felice. Furono espulsi dal Giardino e fatti scendere sulla terra, a vivere, a morire e a presentarsi al Giudizio Finale. Resesi conto di quel che avevano fatto, ne provarono vergogna, si sentirono colpevoli ed ebbero rimorso. Pregarono Dio che avesse misericordia di loro e furono perdonati. (Qur’an, 2, 35-38; 7, 19-25; 20, 117-123).

Questo evento simbolico e`altamente rivelatore. Dice che l’essere umano e`imperfetto e sente sempre il bisogno di qualcosa, anche se vive in un paradiso. Ma il commettere un peccato o l’incorrere in un errore, come fecero Adamo ed Eva, non comporta necessariamente la morte del cuore umano, non impedisce la rigenerazione spirituale ne arresta la crescita morale. Anzi, l’essere umano ha abbastanza sensibilita per riconoscere i suoi peccati e le sue limitazioni. Cosa ancora piu importante, egli e capace di sapere dove rivolgersi e a chi chiedere orientamento. Assai piu importante e il fatto che DIO e sempre pronto a rispondere all’appello sincero di chi richiede il Suo aiuto. Egli e cosi Clemente e Misericorde che la Sua Indulgenza e Onnicomprensiva e la Sua Misericordia e inclusiva di tutto. (Qur’an, 7, 156). Un corollario della lettura di questo episodio e che la discriminazione sulla base del sesso e della colpa o peccato d’origine e estranea allo spirito dell’Islam.

L’idea di peccato originale o di crimine ereditario non ha alcuno spazio nella dottrina dell’Islam. secondo il Qur’an (30, 30) e secondo il Profeta, l’uomo nasce in uno stato naturale di purezza, o fitrah, che e l’Islam ovvero la sottomissione alla volonta e alla legge di DIO. Tutto cio che avviene dell’uomo dopo la nascita e il risultato di un’influenza esterna e di fattori che intervengono dal di fuori. se vogliamo presentare l’argomento in termini accessibili all’uomo contemporaneo, dobbiamo dire che la natura umana e malleabile; e il processo di socializzazione, in particolare l’atmosfera domestica, a essere cruciale. Tale atmosfera svolge un ruolo decisivo nella formazione della personalita umana e nello sviluppo del carattere. Cio non toglie che l’individuo sia libero di scegliere, ne lo esenta dalla responsabilita. Anzi, cio libera l’uomo da quel pesante fardello che e la tendenza ereditaria a peccare o il peccato istintuale.

DIO, per definizione, e Giusto, Misericordioso, Clemente, Perfetto. Egli ha creato l’uomo soffiando in lui del Suo Spirito (Qur’an, 15, 29; 32, 9; 66, 12). Poiche DIO e il bene assoluto e infinito e il Suo Spirito e assolutamente perfetto; poiche l’uomo, attraverso la creazione, ha ricevuto parte dello Spirito di DIO, allora l’uomo doveva ritenere almeno in parte questo Spirito buono del Creatore. Cio puo rendere conto delle buone disposizioni dell’uomo e delle sue aspirazioni spirituali. Ma, d’altro canto, DIO ha creato l’uomo perche Lo serva, non perche sia Suo eguale, Suo pari, Suo rivale, perfetta incarnazione o assoluta personificazione della Sua bonta. Cio significa che, indipendentemente dal grado di bonta e di perfezione dell’uomo (grado connesso alla grazia del creatore), l’uomo e ben lungi dalla bonta e dalla e dalla perfezione del Creatore. L’uomo non e certamente privo di tali qualita, ma esse sono proporzionate alla natura finita dell’uomo, alla sua capacita e responsabilita. Cio puo spiegare l’inperfezzione e la fallibilita dell’uomo.

Comunque, inperfezzione e fallibilita non sono equivalenti di peccato o sinonimi di colpa, quanto meno non in Islam. Se l’uomo e imperfetto, DIO non lo lascia senza aiuto e non lo abbandona, che altrimenti cadrebbe vittima delle sue limitazioni. L’uomo e reso forte dalle rivelazioni, trova un appoggio nel suo raziocinio, e fortificato dalla liberta di scelta, e guidato da varie disposizioni sociali e psicologiche a cercare ed acquisire una relativa perfezzione. La gravitazione costante fra le forze del bene e del male e la lotta della vita. Questa da all’uomo qualcosa che lo fa guardare avanti, ideali da perseguire, opere da eseguire, funzioni da svolgere. Rende la sua vita interessante e piena di senso, non monotona e stagnante. D’altro canto, DIO si compiace di vedere i Suoi servi in uno stato di vittoria spirituale e morale.

Secondo il criterio morale dell’Islam, none una colpa se l’uomo e imperfetto o fallibile. Cio fa parte della sua natura, in quanto egli e creatura finita e limitata. E invece una colpa se egli dispone dei modi e degli strumenti per acquisire una perfezione relativa e sceglie di non perseguire una tale perfezzione. Una colpa, un peccato, e un atto, un pensiero o una volonta che: 1) e deliberato, 2) sfida l’inequivocabile legge di DIO, 3) viola il diritto di DIO o il diritto dell’uomo, 4) e dannoso all’anima o al corpo, 5) e commesso ripetutamente, 6) e normalmente evitabile. Queste sono le componenti del peccato, che non e innato o ereditario. E vero, comunque, che l’uomo ha la capacita potenziale del peccato latente in se; ma cio non supera la sua capacita di pieta e di bonta. Se egli sceglie di attualizzare il potenziale del peccato invece del potenziale della bonta, aggiunge un nuovo elemento esterno alla sua natura genuina. Di questo elemento esterno aggiunto, solo l’uomo e responsabile.

In Islam, vi sono peccati maggiori e minori, cosi non vi sono peccati contro DIO e peccati contro DIO e l’uomo. Tutti i peccati contro DIO, eccetto uno, sono perdonabili, qualora il peccatore chieda sinceramente perdono. Il Qur’an ha stabilito che DIO non perdona il peccato di shirk (politeismo, panteismo, trinita ecc.). Egli perdona pero peccati diversi da questo e perdona chi vuole. Tuttavia, se il politeista o l’ateo ritorna a DIO, il suo peccato sara perdonato. I peccati contro gli uomini sono perdonabili solo se l’offeso perdona l’offensore o se vengono applicate le dovute compensazioni e/o punizioni.

In conclusione, il peccato e acquisito, non innato; e qualcosa di sopraggiunto, non di originariamente connesso; e evitabile, non inevitabile. E una violazione deliberata e consapevole dell’inequivocabile legge di DIO. Se l’uomo fa qualcosa che ha la sua causa negli istinti naturali, in tendenze assolutamente incontrollabili, in necessita cui non e possibile sottrarsi, allora un tale atto non e un peccato per l’Islam. Diversamente, lo scopo di DIO sarebbe privo di senso e la responsabilita dell’uomo sarebbe vana. Dio chiede all’uomo quello che sta entro i limiti delle possibilita umane.

Il concetto di libertà

La libertà, come concetto e come valore, e` stata negata a molti individui, gruppi e nazioni. E` stato spesso oggetto di fraintendimenti e di abusi. La realtà e` che in nessuna società umana l’uomo può essere libero nel senso assoluto del termine. Deve esserci qualche limite di una specie o dell’altra, se la società deve funionare come si deve.

A prescindere da questa idea generale, L’Islam insegna la libertà, la apprezza e la garantisce ai Musulmani e ai non Musulmani. Il concetto islamico di libertà si applica a tutte le attività volontarie dell’uomo in tutte le fasi della vita. Come si e` già stabilito, ogni uomo nasce libero nella sua Fitra, nella purezza dello stato di natura. Ciò significa che l’uomo nasce libero dal soggiogamento del peccato, dall’inferiorità ereditaria, dagli impedimenti ancestrali. Il suo diritto alla libertà e` sacro finche` egli deliberatamente non violi la Legge di DIO o non calpesti i diritti degli altri.

Uno degli obiettivi principali dell’Islam stà nell’emancipare la mente dalle superstizioni e dalle incertezze, nell’emancipare l’anima dal peccato e dalla corruzione, la coscienza dall’oppressione e dalla paura e anche il corpo dal disordine e dalla degenerazione.

La strada che l’Islam ha prescritto all’uomo per realizzare questo obiettivo include profondi sforzi intellettuali, costanti osservanze spirituali, principi morali vincolanti e anche regole dietetiche. Quando l’uomo percorre religiosamente questa strada, non può fallire nel raggiungere il definitivo traguardo della libertà e dell’emancipazione.

La questione della libertà riguardo alla fede, al culto e alla coscienza e` pure essa di fondamentale importanza nell’Islam. Ogni uomo ha il diritto di eercitare la libertà di fede, di coscienza, di culto. Con le parole del Qur’an, DIO dice: Non vi sia alcuna costrizione nella religione. La verità si distingue chiaramente dall’errore. Chiunque respinge il male e crede in DIO ha afferrato il vincolo piu` forte, che non si pezzerà mai. E DIO sa tutto, ode tutto. (Qur’an, 2,256).

L’Islam assume questa posizione perche` la religione dipende dalla fede, dalla volontà, dall’intenzione. Tutto ciò sarebbe privo di significato se fosse indotto con la forza. Inoltre, l’Islam presenta la Verità di DIO come un’opportunità e lascia all’uomo di decidere della propria condotta. Il Qur’an dice: La verità viene dal Vostro Signore. Chi vuole, creda; chi vuole, sia infedele (Qur’an 18,29).

Il concetto Islamico di libertà e` un articolo di fede, un solenne comandamento del Supremo Creatore. Esso si basa sui seguenti principi fondamentali. Primo, la coscienza dell’uomo e` soggetta soltanto a DIO, nei confronti del quale ciascuno e` direttamente responsabile. Secondo, ogni essere umano e` direttamente responsabile delle proprie azioni e solo lui ha il diritto di cogliere i frutti del proprio operare. Terzo, DIO ha delegato all’uomo la responsabilità di decidere per se`. Quarto, l’uomo e` sufficentemente dotato di guida spirituale e di qualità razionali che gli consentono di fare dlle scelte responsabili e sane. Tale e` il fondamento del concetto islamico di libertà e tale e` il valore della libertà in Islam. E` un diritto naturale dell’uomo, un privilegio spirituale, una prerogativa etica e, sopratutto, un dovere religioso. Nella struttura di questo concetto islamico di libertà non c’e` alcuno spazio per le persecuzioni religiose, i conflitti di classe, i pregiudizi razziali. Il diritto alla libertà dell’individuo e` sacro come il suo diritto alla vita; la libertà e` l’equivalente della vita stessa.

Il concetto di parità Un elemento basilare nel sistema di valori dell’Islam e` il principio della parità, o, per meglio dire, dell’equità. Questo valore della parità non deve assolutamente essere confuso o scambiato con l’egualitarismo e il livellamento. L’Islam insegna che, al cospetto di DIO, tutti gli uomini sono alla pari, il che non significa che siano identici. Vi sono differenze di capacità, di potenzialità, di ambizione, di ricchezza e cosi` via. Tuttavia, nessuna di queste differenze può di per se` stessa fondare uno statuto di superiorità di un uomo o di una razza su un’altra. La stirpe di un uomo, il colore della sua epidermide, il denaro che egli possiede e il grado di prestigio di cui egli gode non hanno alcun peso sul carattere e sulla personalità dell’individuo finche` si tratta di DIO. La sola distinzione che DIO riconosce e` la distinzione nella religiosità e il solo criterio che DIO applica e`il criterio della bontà e dell’eccellenza spirituale. Nel Qur’an DIO dice:O uomini, in verità Noi vi abbiamo creato da una singola coppia di maschio e femmina e vi abbiamo ripartiti secondo nazioni e tribu`, affinche` poteste conoscervi reciprocamente. Certamente il piu` degno di voi al cospetto di DIO e` il piu` giusto (49,13).Le differenze di razza, colore o stato sociale sono solo accidentali. Esse non concernono la vera statura dell’uomo al cospetto di DIO. Ancora, il valore della parità non e` semplicemente un fatto di diritti costituzionali, una convenzione, o una concessione graziosa. E` um articolo di fede che il Musulmano prende sul serio e al quale deve aderire sinceramente. I fondamenti di questo valore islamico della parità sono profondamente connessi alla struttura dell’Islam. Esso riposa su principi basilari come i seguenti: 1)Tutti gli uomini sono creati da un DIO Uno e Unico, il Supremo ed Eterno Signore di tutto ciò che esiste. 2)Tutti gli uomini appartengono alla specie umana e partecipano equamente della comune discendenza da Adamo ed Eva. 3)DIO e` giusto e amorevole con tutte le sue creature. Egli non e` parziale con nessuna razza, con nessun gruppo, con nessuna categoria. L’intero universo e` sotto il Suo dominio e tutti gli uomini sono Sue creature. 4)Tutti nascono pari nel senso che nessuno reca con se` alcun possesso, e muoiono pari nel senso che non si portano appresso nulla delle loro proprietà terrene. 5)DIO giudica ogni persona sulla base dei suoi meriti e secondo le sue aioni. 6)DIO ha conferito all’uomo, all’uomo come tale, un titolo di onore e di dignità.

Questi sono alcuni dei principi che stanno dietro il valore della parità nell’Islam. Quando tale concetto e` pienamente applicato, non rimane alcuno spazio per il pregiudizio e le persecuzioni. Quando questo divino comandamento e`completamente eseguito, non resta spazio all’oppressione e alla soppressione. Concetti come quello di “popolo eletto”, o come quelli di “nazione privilegiata”e “nazione reietta”, espressioni come “classe superiore”o “cittadini di seconda classe” diventano allora di significato e obsolete.

Il concetto di fratellanza

Un altro elemento fondamentale nel sistema di valori dell’Islam e` il valore della fratellanza umana. Anche questo valore si fonda sui medesimi principi che sono stati discussi in rapporto con la libertà e la parità. Oltre a questi principi già accennati, la fratellanza umana nell’Islam si basa su un’incrollabile fede nell’Unità e Universalità del DIO adorato, nell’unità del genere umano (gli adoratori) e nell’unità della religione (lo strumento dell’adorazione). Pre il Musulmano, DIO e` uno, Eterno e Universale. E` il Creatore di tutti gli uomini, il Sostentatore di tutti gli uomini, il Giudice di tutti gli uomini, il Signore di tutti gli uomini. Per Lui, stato sociale, strapotere nazionale, origine razziale sono insignificanti. Davanti a Lui, tutti gli uomini sono uguali, fratelli l’uno dell’altro. Il Musulmano crede nell’unità del genere umano sotto il profilo della fonte della creazione, della parentela originaria, della destinazione finale. La fonte della creazione e` DIO stesso. La comune parentela primordiale e` quella di Adamo ed Eva. Ogni essere umano appartiene a questa parentela e partecipa di essa. Quanto alla destinazione finale, nella mente del Musulmano non c’e` dubbio che essa e` DIO, il creatore, al quale tutti gli uomini devono ritornare. Il Musulmano crede nell’unità della religione di DIO. Ciò significa che DIO non confina la sua religione o i Suoi favori entro i limiti di una particolare nazione, razza o categoria. Significa che non possono esservi contraddizioni o differenze fondamentali nella religione di DIO. Quando tutto ciò e` interpretato come si deve, non rimane pazio per pretese di supremazia o di esclusivismo presuntuoso. Quando tutto ciò viene assimilato dalla mente umana, l’uomo riceve un chiaro concetto e una solida base della fratellanza umana. Poiche` il Musulmano crede nell’unità della religione, egli crede in tutti i Messaggeri e in tutte le rivelazioni di DIO senza discriminazioni ( Cfr. la discussione degli articoli di fede, piu` sopra).

Il concetto di pace

Per apprezzare il modo in cui l’Islam si accosta alla questione della pace, c’e` solo da considerare qualche fatto elementare attinente all’Islam. Pace e Islam sono parole che nella lingua del Qur’an derivano dalla medesima radice e possono essere considerate sinonimi. Uno dei nomi di ALLAH e` “Pace” (As-Salam). Le parole conclusive dei riti quotidiani di ogni Musulmano sono parole di pace. Il saluto dei Musulmani, quando si rivolgono a DIO e` “Pace”. I saluti quotidiani fra Musulmani sono espressioni di pace. L’aggettivo “muslim”significa, fra l’altro, “pacifico”. Il Paradiso e`, per l’Islam, la dimora della pace. Ecco come il tema della pace e` fondamentale e dominante in Islam. L’individuo che si avvicina a DIO attraverso l’Islam non può non essere in pace con DIO, con se stesso, con i suoi simili. Assumendo questi valori nel loro complesso, ponendo l’uomo nel posto che gli spetta nel cosmo e considerando la vita nella prospettiva islamica, gli uomini di buona fede e di buoni principi no possono non fare di questo mondo un mondo migliore, riguadagnare la dignità umana, realizzare l’equità, istituire la fratellanza universale e costruire una pace durevole. (Cfr. piu` oltre, la discussione sulla guerra e la pace).

Il concetto di comunità

La parola comunità ha acquisito certi connotati, alcuni dei quali sono romantici e nostalgici, alcuni altri derogatori e reazionari. Ma siccome noi intendiamo trattare dei fondamenti, dobbiamo limitare la nostra discussione ai significati piu` essenziali della parola comunità. In un senso basilare, il concetto di comunità significa “tutte le forme di relazione che sono caratterizzate da un elevato grado di intimità personale, profondità emozionale, affidamento morale, coesione sociale, continuità nel tempo… Può essere trovata… nel luogo, nella religione, nella nazione, nella razza, nell’occupazione o in una causa comune. Il suo archetipo… e` la famiglia” (Nisbet, pp. 47-48) (Robert Nisbet, The Sociological Tradition, Basic Books, New York 1966). In un altro senso basilare, una comunità e` un gruppo con due caratteristiche principali: 1) e` un gruppo entro il quale l’individuo può avere la maggior parte delle attività e delle eperienze che sono mportanti per lui. 2) Il gruppo trova la sua coesione in un senso comune di appartenenza e in un senso di identità (Broom e Selznick, pp. 31) ( L. Broom e P. Selznick, Sociology: A Text with Adapter Readings, Hamper e Rowe, New York 1968). La principale tendenza storica e` stata un movimento che dai rapporti intimi, profondi, etici della comunità organica si e` diretto verso i rapporti anonimi, spersonalizzati e utilitaristici della società di massa. Tale movimento e` stato scandito da diverse fasi e ha avuto conseguenze di ampia portata. Da tale tendenza storica e` possibile trarre certe conclusioni, primo: questa involuzione storica non e` una pura negatività, ma non e` certo stata positiva e costruttiva. Le conseguenze negative e positive hanno coinvolto vari individui in vario modo, secondo: la società moderna e` lontanissima dall’essere perfetta ed e` ben lontana dal raggiungimento dei suoi obbiettivi, terzo: la condizione umana non e` una causa persa ne un caso disperato. E` vero, vi sono crisi e vi sono fatiche da affrontare, ma la situazione non e` del tutto fuori controllo. Infine, l’umanità e` diventata piu` interdipendente e le societàumane piu` intrecciate fra loro. Ciò che avviene in un settore della società e` destinato a influire sul resto di essa. Dobbiamo tener presente tutto ciò quando discutiamo del concetto Islamico di comunità.

E` generalmente corretto affermare che il concetto Islamico di comunità ha certe caratteristiche che sono uniche. Tali caratteristiche uniche si differiscono alle fondamenta o alla base della comunità, alla sua missione storica e al suo obiettivo, alla sua posizione fra le altre comunità, alla sua identità, alla sua continuità.

La comunità nell’Islam non si fonda sulla razza, sulla nazionalità, sulla posizione geografica, sull’appartenenza di classe, sulla parentela o su altri interessi. Essa non prende nome da un leader ne da un fondatore ne da un evento storico. Trascende i confini nazionali e i limiti politici. La base della comunità in Islam e` data dal principio che designa la sottomissione alla Volontà di ALLAH, l’obbedienza alla Sua legge, l’affidamento alla Sua Causa. Insomma, una comunità islamica e` presente solo dove ci si alimenta di Islam.

La comunità islamica ha una missione storica che va ben oltre la mera sopravvivenza, il bruto potere, l’allevamento umano, la continuità fisica. Una tale missione e` descritta nel Sacro Qur’an nei termini seuenti:

Vi sia tra voi una comunità (umma) che patrocini ciò che e` bene, esiga ciò che e` giusto e sradichi ciò che e` errato. Questi sono infatti coloro che hanno successo (3,104). Voi siete la migliore comunità che sia mai stata suscitata; voi mandate in vigore ciò che e` giusto, combattete ciò che e` sbagliato e credete in ALLAH (3,110).

Il ruolo storico della comunità islamica e` di essere l’autentica manifestazione di ciò che e` virtuoso, integro, nobile. Una vera comunità islamica e` il vigile guardiano della virtu` e il piu` accanito avversario del vizio. Quello che e` richiesto alla comunità nel suo insieme e` quello che e` richiesto a ogni persona che ne fa parte. Questo perche` l’intera comunità e` un’entità organica e ogni suo membro e` responsabile davanti ad ALLAH. La funzione del singolo Musulmano e` descritta, nel migliore dei modi, da questa enunciazione del Profeta:

Chiunque di voi veda qualcosa di sbagliato deve cercare di correggerlo con un’azione concreta; se non può, cerchi di correggere con la parola; se non può, che il suo senso di disapprovazione e di condanna si intensifichi, e questo e` il grado minimo della fede.

Come possiamo vedere, questa descrizione e` assai significativa e completa. In quest’epoca di mezzi di comunicazione rivoluzionari, nessuno può onestamente sottovalutare il potere delle azioni concertate, delle parole o dei sentimenti. Il ruolo storico della comunità islamica e` inoltre stabilito dal versetto Coranico seguente (2,143).

Abbiamo fatto di voi una nazione centrale, una comunità bene integrata, una umma equilibrata, affinche siate testimoni di fronte agli altri e il Messaggero sia testimone di fronte a voi.

Una tale funzione di testimonianza e` altamente significativa ed estremamente impegnativa. Significa che la comunità dell’Islam deve essere esemplare. Deve instaurare i modelli piu` elevati ed essere il punto di riferimento degli altri. Deve evitare gli eccessi e le stravaganze, la rigidità e la mobilità. Deve tenere una vita mediana nell’agire, deve essere solida e vigorosa, deve sapere che cosa accettare e che cosa respingere, deve avere principi e contemporaneamente essere capace di adattamenti formali: questo e` probabilmente la prova piu` difficile per il carattere umano e la sopravvivenza sociale. Ma questo e` il ruolo della comunità Islamica e la missione storica dei Musulmani. Ed e` proprio un criterio del genere che qualifica i Musulmani come la migliore comunità umana che possa prender corpo.

L’identità della comunità islamica si incentra nel principio di equilibrio coerente, condotta esemplare, unità d’intenti, reciproità di sentimenti, solidarietà, equità. Numerose sono le affermazioni del Qur’an e della Sunna in proposito (ad es., 4,135 – 21,92 – 23,52).

Riguardo alla continuità della comunità Islamica, certi punti sono degni di nota. E` dovere dei Musulmani fare tutto quanto e` in loro potere per assicurare questa comunità. Le norme concernenti il matrimonio e l’eredità, i doveri della Zakat e del Hajj, i reciproci diritti e obblighi connessi alla parentela, la coscienza individuale e l’appartenenza sociale, tutto ciò e` orientato a garantire la continuità della comunità islamica. D’altronde, ALLAH ha promesso di preservare il Qur’an e di custodirne la purezza. (15,9).

Ciò significa che vi sarà sempre una comunità che seguirà il Qur’an; il Qur’an non rimarrà senza seguaci anche se vi saranno seguaci di altre “scritture”. Secondo, l’Islam stesso e` una continuità. Quando una nazione deviava dal sentiero di ALLAH Egli ripeteva la Sua parola, riaffermava la Sua verità e incaricava nuovi profeti o nuovi araldi di portarla. Terzo, ALLAH ha ammonito vigorosamente i Musulmani che, se si allontaneranno dalla retta via, saranno loro i perdenti ed Egli li rinpiazzerà con altri uomini, diversi dai Musulmani falliti (47,38).

Ancora, i fedeli vengono ammoniti che, se uno di loro abbandona la Fede, subito DIO susciterà uomini che Egli amerà e dai quali sarà amato: uomini umili coi Fedeli e Forti contro gl’infedeli, uomini che combattono sulla Via di DIO e non hanno mai paura dei rimproveri. (Qur’an, 5,57).

Il concetto di moralità

In Islam il concetto di moralità ha il proprio centro in una serie di convinzioni e principi fondamentali. Fra questi, vi sono i seguenti: 1) DIO e` il Creatore e la Fonte di ogni bene, verità e bellezza. 2) L’uomo e` un agente responsabile, degno e onorevole del proprio Creatore. 3) DIO ha posto tutto ciò che e` nei cieli e sulla terra al servizio del genere umano. 4) Data la Sua Misericordia e Sapienza, DIO non si attende l’impossibile dall’uomo ne lo tiene responsabile di quanto stà oltre le sue possibilità. E neppure DIO vieta all’uomo di godere delle buone cose della vita. 5) Moderazione, realismo, equilibrio sono le garanzie della perfetta integrità e della sana morale. 6) Tutte le cose sono in via di principio consentite; solo, deve essere osservato ciò che e` obbligatorio e deve essere evitato ciò che e` proibito. 7) La responsabilità definitiva dell’uomo e` verso DIO e il suo scopo piu` elevato sta nel compiacere il suo Creatore.

In Islam le dimensioni della moralità sono numerose, ampie e comprensive. La morale islamica tratta dei rapporti fra l’uomo e DIO, fra l’uomo e il suo simile, fra l’uomo e gli altri elementi e creature dell’universo, fra l’uomo e la sua realtà piu` intima. Il Musulmano deve sorvegliare il proprio comportamento esterno e i propri atti manifesti, le proprie parole e i propri pensieri. In linea generale, la sua funzione e` di difendere ciò che e` giusto e combattere ciò che e` sbagliato, cercare ciò che e` vero e abbandonare ciò che e` falso, tenersi caro ciò che e` bello e integro ed evitare ciò che e` indecente. La verità e` che la virtu` sono il suo obbiettivo. L’umiltà e la semplicità, la cortesia e la clemenza sono la sua seconda natura. Arroganza e vanità, crudeltà e indifferenza sono per lui qualità disgustose, offensive e spiacenti a DIO.

Piu` in particolare, il rapporto del Musulmano con DIO e` un rapporto di amore e di obbedienza, di completo affidamento e attenzione, di pace e apprezzamento, di perseveranza e servizio attivo. Questa moralità di alto livello, indubbiamente, alimenterà e rafforzerà la moralità al livello umano. Nel suo rapporto coi propri simili, il Musulmano deve mostrarsi amabile coi parenti e riguardoso coi vicini, rispettoso coi vecchi e clemente coi giovani; deve aver cura dei malati e aiutare i bisognosi, aver simpatia per gli afflitti e buona disposizione per gli oppressi, deve gioire con chi ha buona fortuna e pazientare con chi e` traviato, tollerare l’ignorante e perdonare il misero, disapprovare l’ingiustizia e insorgere contro la volgarità. Inoltre, deve rispettare i diritti legittimi degli altri cosi` come rispetta i propri. La sua mente deve essere occupata da idee costruttive e da progetti seri; il suo cuore deve pulsare di sentimenti di compassione e buona volontà; la sua anima deve irradiare pace e serenità; il suo consiglio deve essere sincero e gentile. L’obbligo morale del Musulmano e di essere un vivo esempio di onesta e di perfezione, di adempiere i suoi compiti e i suoi doveri nel migliore dei modi, di cercare la conoscenza e la virtù con tutti i mezzi possibili, di correggere i suoi errori e pentirsi dei suoi peccati, di sviluppare un buon sentimento di coscienza comunitaria e di nutrire un sentimento di responsabilità umana, di provvedere a chi dipende da lui con generosità e senza stravaganze e di andare incontro alle loro esigenze legittime. La natura e il mondo sono il campo d’esplorazione e l’oggetto del godimento del Musulmano. Egli deve utilizzare i loro elementi e ponderare le loro meraviglie, leggerli come segni della grandezza di DIO e preservare la loro bellezza, esplorare le loro meraviglie e scoprire i loro segreti. Ma, che li usi a scopo di utilità o di puro godimento, egli deve evitare lo spreco e l’eccesso. Quale agente responsabile di DIO e Suo coscienzioso luogotenente, deve sempre preoccuparsi degli altri esseri che hanno parte del mondo insieme con lui e succederanno a lui in avvenire. I principi morali dell’Islam vengono talvolta fissati come prescrizioni positive che devono essere osservate e talvolta come comandi negativi che equivalgono a Proibizioni. Formulati in modo positivo o in modo negativo, gli ordini dell’Islam hanno lo scopo di costruire nell’essere umano una mentalità integra, un’anima pacifica, una personalità forte, un corpo sano. Non c’e dubbio che questi siano requisiti necessari della prosperità generale e del bene dell’umanità. Per aiutare l’uomo a soddisfare tali requisiti l’Islam ha stabilito, fra l’altro, le norme seguenti:

1). Testimoniare l’Unicità di DIO e la Missione profetica di Muḥammad in maniera significativa;

2). Osservare regolarmente i riti quotidiani di adorazione;

3). Versare l’imposta rituale nota come, “decima” o ” parte dovuta ai poveri” (zakat);

4). Osservare il digiuno del Mese Sacro di Ramadan;

5). Effettuare il Pellegrinaggio alla Città Sacra di Mecca  almeno una volta nella vita.

Le implicazioni morali e sociali di queste norme verranno discusse ampiamente più oltre.

Accanto a queste misure positive, ve ne sono altre che possono essere chiamate preventive e cautelative.

Per proteggere l’uomo dalla stoltezza e dalla degenerazione, dalla debolezza e dall’indulgenza verso se stesso, dall’indecenza e dalla tentazione. l’Islam ha proibito, certe cose relative al mangiare, al bere, al divertimento, al sesso. Fra queste, vi sono le seguenti:

1. Ogni genere di vini, liquori e bevande intossicanti (Qur’an, 2, 219; 4, 43; 5, 93-94);

2. La carne e i prodotti del maiale (salumi, lardo ecc.), degli animali feroci che usano gli artigli o le zanne per uccidere le loro vittime (tigri, lupi, leopardi ecc.), di tutti i volatili da preda (falchi, avvoltoi, corvi ecc.), di rettili, vermi e simili, di animali morti che non sono stati uccisi ritualmente (Qur’an, 2, 172-173; 5, 4-6);

3. Ogni genere di scommessa e di gioco d’azzardo (Qur’an, 2, 219; 5, 93-94);

4. tutti i rapporti sessuali extramatrimoniali e tutti i modi di parlare, camminare, guardare e vestirsi in pubblico che possano indurre in tentazione, far insorgere il desiderio, provocare il sospetto o designare immodestia e indecenza (Qur’an, 23, 5-7; 24, 30-33; 70, 29-31).

Questa serie di proibizioni e introdotta da DIO per il bene spirituale e morale dell’uomo, come pure per il vantaggio morale e materiale dell’umanità. Non e un’azione arbitraria o un’intrusione gratuita di DIO. Al contrario, e un segno del interesse che DIO ha per il bene dell’umanità; e un’indicazione della Sua cura per l’uomo. Quando DIO vieta certe cose, non e perché Egli voglia privare l’uomo di qualcosa di buono o di utile. E` perché intende proteggere l’uomo e permettergli di sviluppare un sano criterio, un gusto raffinato per le cose migliori della vita, un interesse continuo per i più alti valori etici. Per realizzare tutto ciò, Egli deve prendersi cura dello spirito e della mente dell’uomo, della sua anima e del suo corpo, della sua coscienza e dei suoi sentimenti, della sua salute e della sua ricchezza, del suo fisico e del suo morale. La proibizione, perciò, non e una privazione ma un arricchimento, non e soppressione ma disciplina, non è limitazione ma espansione. Per mostrare come tutte le proibizioni siano atti di Misericordia e di sapienza, due principi islamici meritano di essere menzionati a questo proposito. Primo: le circostanze straordinarie, i casi di emergenza e di necessita permettono al Musulmano di fare ciò che normalmente e proibito. Finche tali circostanze sussistono e fino dove non può far fronte alla situazione, egli non deve essere biasimato se non osserva le norme morali di DIO (cfr.  Qur’an, 2, 173; 5, 4). Secondo: DIO ha ascritto a Se la norma della misericordia: chiunque faccia il male per ignoranza, ma poi si pente ed emendi la propria  condotta, sarà perdonato; certamente DIO e Misericordioso e Indulgente (Qur’an, 6, 54).

In un brano degno di nota e caratteristico, il Qur’an ha fissato le basi e la filosofia di una condotta morale sana. Il brano può essere reso come segue:

O Figli di Adamo! Indossate il vostro abito bello in ogni tempo e luogo in cui eseguite l’adorazione;
mangiate e bevete, ma non sprecate in eccessi,
perché DIO non ama chi spreca.
Di: Chi ha proibito i bei doni di Dio, che Egli ha prodotti per i Suoi servi,
e le cose Pure e genuine (di cui Egli vi ha provvisti) per il vostro sostentamento? Di: (Tutto ciò e, nella vita di questo mondo, per coloro che credono, ed e per loro nel Giorno del Giudizio.
Cosi Noi spieghiamo i Segni con precisione per coloro che comprendono.
Di: Le cose che il mio Signore ha proibite sono:
le azioni vergognose, siano palesi o segrete, i peccati e le trasgressioni contro la verità o l’intelletto; l’assegnare dei soci ad ALLAH e il dire di DIO cose di cui non avete alcuna conoscenza (Qur’an, 7, 31-33).

E, nella traduzione di Hamza Piccardo

31 O Figli di Adamo, abbigliatevi prima di ogni orazione.

Mangiate e bevete, ma senza eccessi, chè Allah non ama chi eccede.

32 Di’: « Chi ha proibito gli ornamenti che Allah ha prodotto per i Suoi servi e i cibi eccellenti? ». Di’: « Appartengono ai credenti, in questa vita terrena e soltanto ad essi nel Giorno della Resurrezione ».

Così spieghiamo i Nostri segni ad un popolo che sa.

33 Di’: « Il mio Signore ha vietato solo le turpitudini palesi o nascoste, il peccato e la ribellione ingiusta, l’attribuire ad Allah consimili a proposito dei quali [Egli] non ha concesso autorità alcuna e il dire contro Allah cose di cui non conoscete nulla».

Il campo dell’etica, nell’Islam, e cosi ampio e comprensivo che raggruppa insieme la fede in DIO, i riti religiosi, le osservanze spirituali, la condotta sociale, l’assunzione delle decisioni, le occupazioni intellettuali, i modi di consumo, i modi di parlare e tutti gli altri aspetti della vita umana. essendo l’etica una parte cosi integrale dell’lslam, il tono morale e presente in tutti i brani del Qur’an e gl’insegnamenti etici sono ripetutamente evidenziati in vari contesti, in tutto il Libro Sacro. Ciò rende difficile prospettare una sommaria classificazione di tali insegnamenti etici a seconda della loro formulazione nel Qur’an. Ogni principio e menzionato varie volte in vari contesti. Esso appare sia come un singolo principio significante sia come un elemento di un sistema totale di etica, essendo l’etica, essa stessa, una parte di un completo e integrale sistema religioso In tale prospettiva, i seguenti brani devono essere presi solo come rappresentative selezioni dal Qur’an, resi e interpretati da tentativi umani che, inevitabilmente,  cadono al di qua della perfezione del testo originale e della completa versione del  Libro.
“Servite DIO e non assegnateGli soci; e fate il bene: ai genitori, ai parenti, agli orfani ai bisognosi, ai vicini che vi sono familiari, ai vicini che vi sono estranei al compagno che sta al vostro fianco, al viandante (che incontrate), a ciò che la vostra destra possiede  (prigionieri, schiavi, animali, uccelli ecc.).

DIO non ama gli arroganti e i vanagloriosi, ne ama coloro che sono avari o ingiungono ad altri l’avarizia o nascondono la generosità che DIO ha riversata su di loro; Noi abbiamo approntato, per coloro che si oppongono alla Fede, una punizione che li supera nel disdegno; ne DIO ama coloro che spendono delle  loro sostanze (per ipocrisia) solo per farsi vedere dagli uomini, ma non hanno fede alcuna in DIO e nell’Ultimo giorno. Se uno prende il Maligno per suo amico intimo, che amico terribile è questo!” (4, 36-38).

“Di, o Muḥammad: Venite, io vi dirò quello che DIO vi ha realmente proibito; non ritenete nulla pari a Lui; siate buoni coi vostri genitori; non uccidete i vostri figli con la scusa dell’indigenza, chè noi provvediamo il sostentamento a voi e a loro; non avvicinatevi alla proprietà dell’orfano, se non per tutelarla, finché‚ egli non sia giunto all’età… del completo vigore; usate pesi e misure con estrema giustizia; Noi non imponiamo a nessuno individuo un fardello che non possa portare; e quando parlate parlate secondo giustizia, anche se si tratta di un vostro stretto parente; e rispettate il Patto di DIO.

Cosi Egli vi ordina, affinché‚ possiate ricordarvi: In verità… questa è la Mia Via, che conduce diritto; seguitela; non seguite altri sentieri che vi farebbero deviare dal Sentiero Diritto. Cosi Egli vi ordina, affinché‚ siate giusti.” (6, 151-153).

“DIO prescrive la giustizia, le opere buone, la cortesia nei riguardi dei parenti e del prossimo; proibisce tutte le azioni vergognose, L’ingiustizia e la ribellione: Egli vi istruisce affinché‚ riceviate ammonimento. Rispettate il Patto di Dio dopo che lo avete sottoscritto e non infrangete i vostri giuramenti dopo averli confermati; in verità… voi avete fatto di Dio la vostra garanzia, chè‚ DIO sa tutto quello che fate; chiunque operi la giustizia, uomo o donna, e abbia fede, in verità… gli daremo una vita nuova, una vita buona e pura ed elargiremo a tali persone la loro ricompensa, secondo il meglio di quanto avranno operato.”
(16, 9O-91, 97).

“Invitate (tutti) alla Via del vostro Signore con sapienza e belle parole; e discutete con loro nelle maniere migliori e più gentili; chè‚ il vostro Signore sa meglio di chiunque chi ha deviato dal Suo Sentiero e chi sia rettamente guidato.” (16, 125)

“Chi è migliore, nel discorrere, di colui che chiama (gli altri) a DIO, opera secondo giustizia e dice: Io sono uno di quelli che si chinano nell’Islam. Non possono essere uguali il Bene e il Male. Respingete il Male con ciò che e migliore.
Poi colui che aveva con voi motivo di discordia diventerà vostro amico e intimo!” (41, 33-34).

“Ciò che è dato a voi (quaggiù) è soltanto) un’ombra di questa Vita. Ciò che è presso DIO è meglio e più duraturo.
Per coloro che credono e ripongono la loro fiducia in DIO; coloro che evitano le colpe peggiori e gli atti vergognosi e perdonano quando sono adirati; coloro che ascoltano il loro Signore e osservano regolarmente i riti dell’adorazione; coloro che fanno le loro cose in base a reciproco assenso; che  spendono di quanto Noi elargiamo loro per il mantenimento;
e coloro che, allorchè‚ viene loro inflitto un torto che li opprime,  (non sono intimiditi, ma) si aiutano e si difendono.
La ricompensa per un’ingiuria e un’ingiuria pari ad essa (in grado), ma se uno perdona e si riconcilia, gli verrà ricompensa da DIO, perché DIO non ama coloro che commettono ingiustizia. Ma se qualcuno si difende dopo che gli è stata fatta ingiustizia, contro tali persone non esiste motivo di biasimo. Il biasimo è solo contro coloro che opprimono gli uomini con azioni ingiuste  e insolentemente trasgrediscono i limiti su questa terra, sfidando il diritto e la giustizia. Per tali (oppressori e trasgressori) vi sarà un castigo doloroso.
Ma se uno mostra pazienza e perdona, questo sarà veramente un esercizio di volontà coraggiosa e una soluzione nelle questioni dell’agire” (42, 36-43).

A chi desidera le cose transitorie (di questa vita), Noi prontamente garantiamo tali cose come vogliamo e le garantiamo a chi vogliamo, ma alla fine Noi abbiamo preparato l’Inferno per loro, ed essi vi bruceranno, sventurati e respinti.
E coloro che desiderano le (cose dell’) aldilà e si sforzano in vista di tale obiettivo con tutte le energie necessarie e hanno fede, quelli sono gli uomini il cui sforzo è apprezzabile (da DIO).
Della grazie generose del tuo Signore, Noi liberamente elargiamo su tutti questi e su quelli: le grazie del tuo Signore non sono negate a nessuno). Non prendete, insieme con DIO, un altro oggetto di adorazione: altrimenti (o uomo) ti troverai nella sventura e nella desolazione.
Il tuo Signore ha decretato che non adori nessuno se non lui e che tu sia dolce coi genitori. Se uno di loro o ambedue raggiungono l’età avanzata nella tua vita, non dire loro una parola di disprezzo, non respingerli, ma rivolgiti a loro in termini rispettosi.
E abbassa davanti a loro, per dolcezza, l’ala dell’umiltà, e di’: “Mio Signore! riversa su di loro la Tua misericordia cosi come loro mi hanno curato quando ero bimbo”.
Il tuo Signore sa meglio di chiunque che cosa vi sia nei vostri cuori. Se compiete azioni di giustizia, veramente Egli è Indulgissimo con coloro, che si rivolgono a lui continuamente (in pentimento genuino).
E date ai parenti i diritti che sono loro dovuti, come (pure) ai bisognosi a al viandante. Ma non scialacquate (la vostra ricchezza) come fanno gli scialacquatori. In verità gli scialacquatori sono    fratelli dei malvagi; e il malvagio è ingrato verso il suo signore.  E anche se dovete allontanarvi da loro (la gente suddetta) per cercare la Misericordia del vostro Signore, che voi vi aspettate, tuttavia dite loro parole di dolce cortesia. La vostra mano non vi rimanga legata al collo (come la mano di un avaro), n‚ allargatela al massimo (come fanno i prodighi irresponsabili; se scegliete questa o quella via,) vi renderete degni di biasimo e privi di mezzi (rispettivamente).
In verità il vostro Signore provvede sostentamento abbondante a coloro che Egli vuol provvedere, ed Egli provvede in giusta misura; che Egli ama e cura tutti i Suoi servi.
Non uccidete i vostri figli per timore dell’indigenza. Noi provvederemo sostentamento a loro e a voi. Ucciderli è in verità una colpa grande.  Non accostatevi all’adulterio, perché è un atto vergognoso e un male che apre la via (ad altri mali).
Non togliete la vita, che DIO ha reso sacra, se non per una giusta causa. E se  uno viene ucciso a torto, Noi abbiamo dato al suo erede L’autorità (di chiedere pari punizione o di perdonare). Ma che egli non ecceda i limiti nel togliere la vita,   perché è aiutato (dalla legge).
Non accostatevi alla proprietà dell’orfano se non per migliorarla, finché non sia giunto all’età del pieno vigore; adempite (ogni) impegno, che (nel Giorno del resoconto) ogni impegno sarà vagliato.
Date piena misura quando misurate e pesate con una bilancia precisa. Questo è il modo più adatto e più vantaggioso nella determinazione finale.
Non perseguite ciò di cui non avete nozione alcuna (curiosità vuota e inutile), chè‚ (nel Giorno del resoconto) ogni atto consistente nell’ascoltare, nel vedere o nel (sentire col) cuore sarà vagliato.
Non camminate sulla terra con arroganza, perché voi non potete fare a pezzi la terra, nè‚ raggiungere le montagne in altezza.
Il male di tutte queste cose è odioso al cospetto del vostro Signore. Questi sono alcuni dei precetti di saggezza che il  vostro Signore vi ha rivelati. Non prendete, oltre a DIO, un altro oggetto di adorazione, per non essere gettati nell’inferno, per non essere degni di biasimo e reietti (17, 18-39).

Noi largimmo a Luqman la sapienza: “Mostra la tua gratitudine a DIO”. Chi è grato agisce così, a profitto della propria anima. Ma se uno è ingrato, certamente   DIO è libero da tutti i bisogni, degno di ogni lode…
E noi abbiamo ingiunto  all’uomo (di essere buono) coi suoi genitori. Travaglio su travaglio affrontò sua madre per partorirlo, e poi lo svezzò. (Ascoltate l’ordine), mostrate riconoscenza a Me e ai vostri genitori.
A Me dovrete in definitiva tornare. Ma se si sforzano di farvi adorare, oltre a Me, cose di cui non avete conoscenza, non obbeditegli;  abbiateli compagni in questa vita con giustizia (e considerazione) e seguite la via di coloro che si rivolgono a Me (con amore).
Alla fine, tutti farete ritorno a Me e Io vi dirò la verità (e il significato) di tutto quello che avete fatto…
Figlio mio! (disse Luqman) Osserva regolarmente il rito di adorazione, prescrivi ciò che e giusto e proibisci ciò che e sbagliato; e sopporta con paziente costanza tutto quanto ti accade, chè‚ questa è saldezza (di propositi) nella condotta. E  non gonfiare d’orgoglio le gote, non camminare sulla terra con insolenza: DIO non ama gli arroganti vanagloriosi. Sii moderato nella pace e abbassa la voce, che il più aspro dei suoni è senza dubbio il raglio dell’asino (31, 12-19). O voi che credette! Intossicanti e gioco d’azzardo … sono un abominio, fabbricazione di Satana. Evitate tale (abominio), se volete prosperare, Il piano di Satana consiste unicanente nell’eccitare l’inimicizia e l’odio fra voi, con intossicanti e gioco d’azzardo, e nel tenervi lontano dal ricordo di Dio e dal  rito di adorazione. Non ve ne asterrete dunque? (5, 93-94).

Cercate invece, con ciò che Dio vi ha elargito, la Dimora dell’Aldilà. Non dimenticate la vostra parte in questo mondo.
Ma fate il bene, cosi come Dio ha fatto del bene a voi, e non perseguite il disordine sulla terra, ciò Dio non ama gli autori del disordine (28, 77).

Questi brani scelti possono essere appoggiati da molti altri che troviamo nel Qur’an e nelle Tradizioni di Muḥammad. Essi bastano da soli a tracciare un quadro dell’etica fondamentale dell’Islam. Questa etica islamica è unica nella sua natura, in tutte le circostanze. Essa è introdotta da DIO non semplicemente perché venga occasionalmente ammirata, ma perché sia mandata in vigore e resa effettiva. Essa intende aiutare l’individuo a sviluppare la sua personalità e a coltivare il suo carattere nel modo più integrale a rafforzare i suoi legami e la sua relazione con DIO, Fonte di ogni bene. L’etica Islamica non ha mai avuto lo scopo di intimidire l’individuo e renderlo passivo o indifferete. Un solo esempio illustrerà questo punto. Se un Musulmano è vittima dell’ingiustizia e dell’oppressione, ha la facoltà di scegliere se resistere e vendicarsi in pari misura oppure se perdonare e affidare a DIO i risultati della sua azione. Egli sa di essere autorizzato ad agire e sa parimenti che è meglio per lui perdonare. Così, quando perdona, lo fa di sua libera scelta e per amor di DIO. Analogamente, quando si vendica non viola la Legge nè agisce ingiustamente, difende i propri diritti (e questo è un dovere di per sè sacrosanto) e aiuta le autorità legittime a mantenere l’ordine e la giustizia. Se l’islam richiedesse il perdono assoluto, come altre religioni fanno in teoria, molti individui indisciplinati sarebbero tentati di fare il male e di eccedere ogni limite. Parimenti, se l’Islam richiedesse solo la vendetta, come altre religioni insegnano spietatamente, non vi sarebbe spazio per la misericordia e la pazienza nè per la rigenerazione spirituale e la maturità morale, nel qual caso molte belle qualità dell’uomo sparirebbero e molte energie morali non verrebbero più attualizzate. E’ un dato di fatto comunemente noto che coloro ai quali viene  insegnato a perdonare in ogni circostanza non mettono in pratica questo insegnamento (e probabilmente non ne sono in grado), perché ciò non è nell’interesse dell’umanità in generale nè è nell’Interesse della morale stessa. Parimenti, coloro ai quali viene insegnato di applicare una rigida vendetta hanno pochissimo o nessun rispetto per le virtù umane e ancor meno si preoccupano dei valori  morali quali norme universali. Ma l’Islam, la guida divina data alla natura umana, ha assegnato la giusta risposta ai problemi umani. Il perdono è raccomandato e preferibile nel caso di quei malfattori che cercano una possibilità per carreggersi, che possono migliorare o trarre beneficio dall’essere perdonati, Ma contro coloro che potrebbero fraintendere i motivi del perdono o esser tentati di continuare sulla strada sbagliata, è autorizzata una adeguata vendetta. Così l’atteggiamento del Musulmano è corretto e benefico nell’uno e nell’altro caso. Quando perdona, piace a DIO, trattiene la mano del rigore e contribuisce alla rigenerazione del malfattore. Quando si vendica, difende il diritto, istituisce l’ordine e la giustizia e contribuisce alla lotta contro il male. Ora, qual’è la morale corretta? l’atteggiamento di una persona che si vendichi in maniera spietata e indiscriminatamente? O l’atteggiamento  di un Musulmano che fa spazio alla  misericordia e all’indulgenza?  Chi è moralmente sano? L’individuo che perdona perché sa di non avere il pernesso di vendicarsi? O il Musulmano che perdona quando è pienamente consapevole di poter legittimamente vendicarsi? Qual’è la vera indulgenza? Quella che risulta da una costrizione esterna e dalla proibizione di agire diversanente? O quella che risulta dalla libertà di scelta e dalla libertà di azione? Non vi è dubbio che i principi etici dell’Islam siano sani, unici ed equilibrati. Essi sono istruzioni date da DIO, Fonte di ogni bene e della morale Il concetto di universo In precedenza abbiamo brevemente discusso la posizione dei Musulmani e il futuro dell’Islam nell’emisfero occidentale. Qui discuteremo la posizione dell’uono nel mondo contemporaneo, la situazione umana in generale e il concetto islamico di universo, vale a dire la visione islamica del mondo. Ciò riconfermerà i concetti che sono gia stati discussi, aggiungerà qualche idea nuova e collegherà le varie dimensioni dell’argomento in modo sommario e sintetico. La situazione umana attuale è allarmante, a dir poco. Essa richiede interessamento e responsabilità attiva da parte di tutti gli uomini di buona volontà e timorati di DIO. Ma ciò, non porta, e non deve portare, alla disperazione o alla rassegnazione. Lo spirito della speranza è, ed è sempre stato, una parte integrante dell’Islam (si veda, ad es., Qur’an, 12, 87 e 65, 3).

I problemi e le crisi dei tempi moderni non sono del tutto peculiari ed esclusive di tali tempi. E’ vero che sono difficili, complesse, micidiali. Forse più adesso che prima. Comunque, la differenza fra questa epoca e quelle dei secoli passati è fondamentalmente una differenza di grado piuttosto che di genere. La sempre crescente complessità dei pericoli contemporanei è largamente dovuta a una crescita analoga e proporzionata delle nostre speranze e capacità. Per molti secoli e in molte regioni del globo l’origine principale delle crisi più grandi è stata esenzialmente una specie di atteggiamento inflessibile, esclusivistico e intollerante verso ciò che era estraneo diverso, non familiare. Questo orientamento generò il razzismo, la chiusura, la bigotteria, il pregiudizio e tutta una serie di atteggiamenti altrettanto disgustosi. Pochi potrebbero negare che l’umanità sta affrontando una crisi straordinaria. La presente crisi dell’umanità sembra trarre origine da un grave squilibrio fra le nostre esplorazioni esterne, materiali, proiettate fuori di noi stessi e le nostre ricorche interiori e morali. Niente è più semplice che invitare a mantenere un equilibrio, difendendo il principio della “centralità” o esaltando “l’aureo mezzo”. Nulla però è stato più difficile da raggiungere. In passato affermazioni come quella secondo cui l’uono non vive di solo pane sono state talora così distorte da connotare il dispregio per il soddisfacimento materiale dell’uomo. Analogamente è stata fraintesa la fiducia in DIO: spesso le si conferisce il senso di un fatalismo impotente o di una negazione categorica della volontà umana e della realizzazione di sè. Una accentuazione della spiritualità e  della rassegnazione è destinata a far nascere un eccesso in senso contrario:  materialismo, razionalismo, “libero arbitrio” e cosi via. Spinta al di là di certi limiti, la spiritualità può diventare superstizione e confusione, Analogamente, una accentuazione in senso contrario pu• produrre una ulteriore degenerazione: ilmaterialismo dà luogo alla rilassatezza dei costumi, la libera volontà al libertinismo, il razionalismo alla vanità pura e semplice. La storia intellettuale degli ultimi secoli dimostra anche troppo bene questi processi. Nel corso degli ultimi decenni, il grafico spirituale è  salito e disceso. Negli anni sesanta e adesso negli  anni settanta, gli eventi che fanno notizia sono quelli delle esplorazioni insuperate,senza precedenti, ossia le esplorazioni nello spazio. Parimenti sensazionali sono le esplorazioni senza precedenti nei domini interiori dell’essere, per quanto possano sembrare morbose, tenebrose demoniche. Il livello raggiunto da questi due generi di esplorazione senza precedenti, privi di ogni equilibrio, è eccezzionalmente allarmante. La ragione sta probabilmente nel fatto che i due generi di esplorazione non sembrano avere un rapporto reciproco. Non si vede  nessuna reciprocità, nessun mutuo appoggio, nessuna influenza dell’uno sull’altra. Inoltre, questa esistenza precaria e priva di equilibrio è una minaccia costante alla maggior parte delle persone. Essa può portarle benissimo a quell’ambivalenza e confusione che, a sua volta, può aggravare i problemi della società e mettere ulteriornente in pericolo la sorte dell’uomo moderno.Ma un così precario andamento può essere mutato se le esplorazioni scientifiche esterne e le ricerche Morali interme vengono in qualche modo riconciliate. L’uomo non vive di solo pane. Ciò è abbastanza vero. Ma neppure vive soltanto di preghiere. Egli è un “animale politico” soggetto a bisogni materiali, cosi come è un esploratore religioso del sacro.Come abbiamo già accennato, il mondo contemporaneo è  assillato da numerosi problemi. Esso è però egualmente assillato dalle diagnosi più diverse e dalle prescrizioni più contraddittorie che vorrebbero risolvere tali problemi. Alcuni intonano la nota canzone: “Ciò di cui il mondo ha bisogno èl’amore ecc. ecc.”. Altri invocano una rigenerazione dell’uomo. Altri ancora si rivolgono al marxismo,   all’umanesimo, al satanismo, allo scientismo quali soluzioni definitive. C’è poi chi è ancora in attesa dell’avvento di qualche futuro Salvatore. E questa lunga lista non comprende gli indifferenti, i senza speranza, gli apatici, che sopraffanno numericamente tutti i circoli degli ottimisti messi insieme. Sembra però che il più grande bisogno di oggi sia l’esigenza pressante di “capire”. Ciò di cui l’uomo ha soprattutto bisogno è la comprensione di se stesso e della propria natura, delle sue possibilità e dei suoi limiti, del suo posto nell’universo e del suo rapporto con gli elementi di esso. La questione è ora la seguente: come può l’Islam aiutare l’uomo a comprendere se stesso, a liberare la sua mente, a rischiarare la sua vista annebbiata? Per trovare una risposta a tale interrogativo sarà necessario tenere presenti i concetti basilari dell’Islam che sono stati discussi ed elaborare ulteriormente qualche elemento del suo sistema di valori. Questa analisi mostrerà probabilmente come tali elementi si possono riferire all’uomo moderno nella sua difficile situazione attuale e come lo possano soccorrere nella ricerca di una via d’uscita. Il principio della “moderazione” è, nell’Islam, caratteristico in sommo grado. Probabilmente esso si trova espresso,  più che altrove e nel migliore dei nodi, nella visione che l’Islam ha della natura umana, nel senso che esso dà alla vita, nella sua idea di DIO. L’Islam non sottoscrive l’unilaterale filosofia “umanistica”, che quasi quasi deifica l’uomo e non riconosce nulla al di là di esso. E neppure l’Islam accetta l’opinione, parimenti unilaterale, secondo   ui la natura umana sarebbe in sè viziosa, perversa o peccaminosa; l’Islam rifiuta l’idea secondo cui la vita sarebbe sporca, brutale, deforme e miserabile. Ma parimenti rifiuta L’idea secondo cui la vita sarebbe uno scopo di per sè, una realtà di cui godere senza nessuna responsabilità. L’Islam dà vita a un significato positivo, a un obiettivo. Esso può svalutare la vita sulla terra  solo in rapporto all’Aldilà. Non si occupa esclusivamente dell’hic et nunc, dei piaceri immediati e passeggeri. Nè trascura complertamente L’hic et nunc in vista  di un futuro paradiso nell’Aldilà. L’Islam contempla sia la condizione umana quì  sulla terra sia il destino umano nell’Aldilà. Tale duplice interesse è, ovviamente;  proporzionato; ogni fase dell’esistenza viene valutata secondo il relativo effetto  che ha sul bene generale dell’uomo (Qur’an, 7, 33; 17, 18-21; 28, 77; 57, 20-21). Nel Qur’an c’è un passo (2, 27-39) che è analogo a tanti altri. Questo passo contiene alcuni dei principi fondamentali dell’Islam e rappresenta le basi della visione islamica del mondo . Fra tali principi vi sono i seguenti.
6). l’uomo è un essere che agisce liberamente ed è dotato di una libera volontà. Questa è l’essenza della sua umanità ed è la base della sua responsabilità nei confronti del Creatore. Senza la  relativa libera volontà dell’uomo, la vita sarebbe  senza significato e il patto di DIO con l’uomo sarebbe vano. Senza la libera  volontà dell’uomo, DIO vedrebbe sconfitto il Suo disegno e l’uomo sarebbe completamente incapace di portare sù di sè alcuna responsabilità. Ciò, ovviamente, è inpensabile.

7). La vita ha origine da DIO. La vita non è eterna, nè costituisce essa stessa un   fine; è invece una fase di transizione, dopo di che tutto farà ritorno al Creatore.  8). L’uomo agisce con responsabilità. Ma la responsabilità del peccato si limita al solo peccatore attuale. Il peccato non è ereditario, trasferibile, comune. Ogni  persona è responsabile delle sue proprie azioni. E se l’uomo è suscettibile di corrompersi, egli può anche redimersi e rigenerarsi. Ciò non significa che l’Islam privilegi l’individuo a scapito della comunità.  L’individuo significa poco o nullaquando è staccato dal contesto conunitario. Ciò significa che l’individuo ha differenti  funzioni cui adempiere. Deve svolgerle in maniera tale da conservare la propria integrità morale, preservare la propria identità, rispettare i diritti di DIO, assolvere agli obbligni comumitari.
9). l’uomo è un essere degno di rispetto. La sua dignità deriva dal fatto che in lui e infuso lo spirito del suo Creatore. Ciò  che è ancor più importante è che tale dignità non si limita a nessun popolo eletto, a nessuna razza particolare, a nessun   ceto sociale specifico. E’ il diritto naturale dell’uomo, di ogni uomo, dell’essere più degno di rispetto che vi sia sulla terra.
10). Il passo, infine, si riferisce alle radici profonde dell’Unicità di DIO e dell’unità del genere unano. Mostra, inoltre, come le più alte virtù dell’uomo siano la pietà e la conoscenza e come, una volta acquisita e applicata tale conoscenza secondo la guida divina, il destino benedetto dell’uomo sarà reso sicuro e la sua vita sarà serena.

Seconda parte del libro ==>


Vedi inoltre:

Fiqh al-Akbar (il credo Islamico in italiano)

Al-‘Aqidah At-Tahawiyah di Abu Ja’far At-Tawahi al-Misri (in inglese)

I novantanove nomi di Allah

Breve storia del movimento wahhabita

La Fitna Wahabita

L’Orario delle Preghiere