XLV

Gli oggetti smarriti – le cose trovate

Suwayd figlio di Gafalah raccontò:
Incontrai una volta Ubayy figlio di Ka’b – sia soddisfatto Iddio di lui -, che mi disse:
Presi da terra una borsa con cento dinar e la portai al Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute –
Egli disse: “Danne notizia per un anno”
Io ne diedi notizia in giro per un anno, ma non trovai nessuno che la riconoscesse.
Allora tornai da lui ed egli ripetè: Danne notizia per un anno. Io eseguii, ma non trovai alcuno. Ritornai così per la terza volta dal Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – il quale mi disse: Sta attento alla forma, al numero delle monete, alla chiusura, e se viene il suo proprietario, bene; se no, goditela tu!
E finì che me la godetti io.
Dopo qualche tempo – continuò Suwayd – incontrai di nuovo Ubayy alla Mecca, ed egli mi disse:
Non ricordo se furono tre anni o un anno solo.

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Zayd figlio di Khalid al-Guhami – sia soddisfatto Iddio di lui – raccontò:
Una volta venne dal Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – un arabo del deserto, che lo interrogò su come ci si doveva comportare quando si trovava qualcosa.
Danne notizia per un anno rispose e poi sta attento alla sua forma e alla sua chiusura. E, se viene qualcuno che te la descrive esattamente, bene; se no, fanne ciò che vuoi.
Ma, Inviato di Dio insistè l’altro, e se si tratta d’un montone sperduto?
è tuo disse o di tuo fratello, o del lupo.
se è un cammello sperduto?
S’alterò in volto il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – ed esclamò:
E a te che t’importa del cammello? Ha degli zoccoli e ha dove mettere l’acqua: sa dove trovare l’acqua e sa dove andare a mangiare le piante!

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