LXIV

Le spedizioni militari

Miqsam, liberto di Abd Allah figlio di al Harit narrà d’aver sentito il figlio di Abbas dire:
Non sono sullo stesso livello quei credenti che, il giorno della battaglia, rimasero a casa, e quelli che andarono a combattere a Badr.

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Il figlio di Mas’ud – sia soddisfatto Iddio di lui – narrò:
Il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – si volse verso la Ka’bah e maledisse un gruppo di Coreisciti: Saybah figlio di Rabi’ah, Utbah figlio di Rabi’ah, al-Walid figlio di Utbah e Abu Gahl figlio di Hisam, e perdio, lo giuro li ho poi veduti stesi morti in combttimento. Il sole aveva alterato il loro aspetto: era una giornata calda.

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Nurrò Rifa’ah figlio di Rafi’ aI-Zuraqi, citando suo padre che aveva combattuto a Badr:
Gabriele disse al Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -:
Come giudicate quelli di voi che furono uccisi a Badr?
Sono i migliori dei Musulmani (o parole simili). Disse Gabriele:
Tali sono anche quegli angeli che furono presenti a Badr.

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Il figlio di Abbas – sia soddisfatto Iddio di lui – narrò che durante la battaglia di Badr il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Ecco Gabriele. Viene portando per la briglia il suo cavallo carico degli attrezzi di guerra.

Disse Amr d’aver sentito Gabir figlio di Abd Allah sia soddisfatto Iddio di arnbedue – narrare:
L’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – disse:
C’è qualcuno per sopprimere Ka’b figlio di al-Asraf, il quale ha offeso Iddio e il Suo Inviato?
Si alzò Muḥammad figlio di Maslamah:
Inviato di Dio, vuoi che lo ammazzi io?
Sì.
Allora permettimi di dire una certa cosa. dila pure. Muḥammad figlio di Maslamah andò da Ka’b e gli disse:
Quest’uomo ci opprime con le sue richieste di pagare la decima. Sono venuto a chiederti un prestito.
Anche più di quel che chiederai. Perdio, certo voi siete stufi di lui.
Noi l’abbiamo seguito e certo ci rincresce di abbandonarlo.
Aspettiamo di vedere come andrà a finire la sua impresa e vorremmo che tu ci prestassi una soma o due di datteri.
( Amr narrò quest’episodio più d’una volta, senza precisare se le som fossero una o due).
Ka’b rispose:
Datemi un pegno.
Che cosa vuoi in pegno?
Datemi le vostre donne.
Come potremmo darti le donne in pegno, a te che sei il più bello degli Arabi?
Datemi allora i vostri figli.
Li esporremmo alla maldicenza. La gente direbbe: Fu dato in pegno come se fosse stato la soma di un cammello o due. Che vergogna per noi! Ti daremo delle armi, invece.
Così Mubammad figlio di Maslamah gli fissò un appuntamento, e andò da lui, di notte, insieme con Abu Na’ilah, fratello di latte di Ka’b, il quale li accompagnò nel castello di lui. Ka’b scese e venne loro incontro.
Sua moglie disse:
Dove vai a quest’ora?
Cè Muḥammad figlio di Maslamah con mio fratello Abu Na’ilah. (Non ‘Amr, ma un altro trasmettitore riferì che ella aveva aggiunto: Sento una voce che sembra grondare sangue.
E lui:
Vi sono soltanto i miei due fratelli; e l’uomo valoroso, anche se fosse chiamato per essere ucciso di notte, uscirebbe.
Muhmmmad figlio di Maslamah era accompagnato da due uomini (persona diversa da Amr dice che erano tre: Abu Abs figlio di Gabr, al-Harit figlio di Aws e Abbas figlio di Bisr), e disse:
Quando Ka’b, arriva, vi parlerò dei suoi capelli e ne aspirerò il profumo. Appena vedete che gli ho afferrato la testa, tocca a voi: colpitelo. Poi la farò odorare anche a voi. Ka’b venne loro incontro avvolto nel mantello, e Muḥammad figlio di Maslamah annusò il suo profumo e disse:
Non ho mai sentito un profumo più delizioso permetti che odori la tua testa?
Ka’b acconsentì; i! figlio di Maslamah la odorò e la fece odorare ai compagni, poi disse: Permetti? e, quando l’ebbe afferrato, ordinò: Tocca a voi!
Lo uccisero, poi andarono a portare la notizia al Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -.

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Narrò Gabir figlio di Abd Allah – sia soddisfatto Iddio di lui -:
Nella giornata di Uhud un uomo domandò aI Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -:
Se vengo ucciso, dove pensi che andrò?
Andrai in Paradiso.
Colui buttò via i datteri chè stava mangiando e corse a combattere finché fu ucciso.

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Gabir figlio di Abd Allah – sia soddisfatto Iddio di lui – narrò che l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – fece avvolgere i caduti di Uhud a due a due nello stesso sudario, poi domandò:
Quale di loro conosceva la parte maggiore di Corano?
E, quando glielo indicarono, gli diede la precedenza nella tomba e disse:
Io presterò testimonianza per questi uomini nel Giorno del Giudizio.
Ordinò di seppellirli nel loro sangue, non recitò su di loro la preghiera e non furono lavati.

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Anas – sia soddisfatto Iddio di lui – narrò:
L’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – andò al fossato, dove Emigrati e Ansar scavavano nel freddo dell’alba senza nessuno schiavo che lavorasse con loro, e, vedendoli sfiniti e affamati, esclamò:
Signore, è vita soltanto la vita futura, pertanto perdona tu agli Ansar e agli Emigrati.
Essi risposero:
Noi siam quelli che a Muḥammad han giurato fedeltà pel Jihad, e la terremo finché vita a noi sarà.

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Narrò Urwah figlio di al-Zubayr:
Nell’anno della vittoria, quando il Profeta si mise in cammino e i Coreisciti lo seppero, Abu Sufyan figlio di Harb, insieme con Hakim figlio di Hizàm e Budayl figlio di Warqa, uscì in cerca di notizie dell’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -.
Giunti a Marr al-Zahran, videro delle luci simili a quelle di Arafah. Esclamò Abu Sufyan:
Sono fuochi dei Banu ‘Amr. Rispose Budayl: I Banu ‘Amr non sono così numerosi. Uomini della guardia dell’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – videro quei Coreisciti, li raggiunsero, li presero e li condussero dall’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -,e Abu Sufyan si fece Musulmano. Il Profeta disse ad al-‘Abbas: Colloca Abu Sufyan davanti al monte, perché veda passare le truppe musulmane.
Cominciò la sfilata delle tribù, una schiera per volta, davanti ad Abu Sufyan; egli interrogava al-‘Abbas: QuaI è questa? e, quando al-‘Abbas gliela nominava, rispondeva sempre:
Che me ne importa di lei?, finché passo una schiera diversa da tutte le altre, e gli fu detto: Questi sono gli Ansar medinesi di Sa’d figlio di Ubadah, che porta la bandiera, e Sa’d gli disse: Vedi, Abu Sufyan, oggi è il giorno del conflitto; la Ka’bah toccherà a noi. Abu Sufyan disse allora ad al Abbas: Magari fosse il giorno decisivo!
Passò poi la più piccola di tutte le schiere, quella dell’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – con i suoi Compagni, con la bandiera portata da al-Zubayr, Quando l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – passò accanto ad Abu Sufyan, questi gli disse:
Hai sentito le parole di Sa’d?
Che ha detto?
Abu Sufyan gliele ripetè e il Profeta replicò:
Sa’d mentiva. Questo è il giorno in cui Dio magnificherà la Ka’bah ed essa riceverà il suo vestito. L’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – ordinò poi di piantare la sua bandiera ad al-Hugun e comandò a Khalid di entrare nella Mecca daila parte alta. Qui della sua cavalleria furono uccisi soltanto due uomini.

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