LXXXII

Il destino

Narrò Abd Allah che l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – gli aveva detto:
Ognuno di voi si forma nel ventre di sua madre, per quaranta giorni. Poi diventa un grumo di sangue per altri quaranta, poi diventa un embrione per quaranta giorni ancora. Poi Dio gli manda un angelo che gli ordina quattro cose: quel che è necessario al suo sviluppo, la durata della sua vita, i suoi dolori e le sue gioie. E, perdio, ciascuno può operare come agiscono quelli dell’Inferno, fino al momento in cui fra lui e l’Inferno c’è soltanto la distanza di due braccia, o di un cubito, ma lo scritto prevale; così egli comincerà ad operare come quelli del Paradiso, ed entrerà in Paradiso. Un altro opera come quelli del Paradiso; si trova alla distanza di tre metri, di mezzo metro dal Paradiso, ma lo scritto prevale: egli commcerà ad operare come quelli dell’Inferno, e andrà all’Inferno.

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Narrò Imran figlio di Hasayn:
Un tale domandò:
O Inviato di Dio, si possono distinguere quelli del Paradiso da quelli dell’Inferno?
Si, rispose.
E perché agiscono quelli che operano?
Ognuno opera in quel che è stato creato per fare o in quel che gli è stato reso agevole.

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Narrò il figlio di Abbas – sia soddisfatto Iddio di ambedue – che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – interrogato sulla sorte dei figli dei politeisti, aveva detto:
Iddio sa meglio di tutti che cosa avrebbero fatto.

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Narrò Abu Hurayrah che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Ogni persona che nasce viene al mondo nello stato di natura; sono i genitori che lo fanno Giudeo o Cristiano, come voi allevate gli animali. Forse che ne trovate di mutilati finché non li avete mutilati voi stessi?
Domandarono allora:
O Inviato di Dio, qual è la sorte di quelli che muoiono nell’infanzia?
Rispose:
Iddio sa meglio di tutti che cosa avrebbero fatto.

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Narrò Usamah:
Stavo col Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – quando arrivò l’incaricato di una delle sue figlie:
erano presenti anche Sa’d figlio di Ubayy figlio di Ka’b e Mu’ad. Portava la notizia che uno dei figli di lei stava morendo.Il Profeta le mandò a dire:
Sta a Dio dare e sta a Dio togliere; tutto ha un fine. Sopporta e il tuo dolore sarà ricompensato nella vita futura.

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Disse il figlio di Abbas:
Non mi pare che nulla si riferisca di più al peccato veniale di ciò che disse Abu Hurayrah quando riferì che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – aveva detto:
Iddio ha scritto per ogni figlio d’Adamo la sua parte di fornicazione: quella a lui toccherà inevitabilmente. Giacchè la fonicazione dell’occhio è lo sguardo, la fornicazione della lingua è la parola; l’anima prova desiderii e brame, e le parti sessuali possono confermarli o smentirli.

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