14. e le genti di al-’Aykah [8] e il popolo di Tubba‘ [9]: tutti quanti accusarono di menzogna i messaggeri. La Mia minaccia dunque si realizzò.
15. Saremmo forse spossati dalla prima creazione? No, sono invece loro ad essere confusi [a proposito] della nuova creazione [10].
16. In verità siamo stati Noi ad aver creato l’uomo e conosciamo ciò che gli sussurra l’animo suo. Noi siamo a lui più vicini della sua vena giugulare [11].
17. Quando i due che registrano [12] seduti alla sua destra e alla sua sinistra, raccoglieranno [il suo dire],
18. [l’uomo] non pronuncerà nessuna parola senza che presso di lui ci sia un osservatore solerte.
19. L’agonia della morte farà apparire la verità: ecco da cosa fuggivi.
20. Sarà soffiato nel corno. Ecco il Giorno della minaccia!
21. Ogni anima verrà accompagnata da una guida e da un testimone [13].
22. [Uno dirà]: «Davvero trascuravi tutto ciò: [ora] abbiamo sollevato il tuo velo e quindi oggi la tua vista è acuta».
23. E dirà il suo compagno [14]: «Ecco quello che ho pronto».
24. «O voi due, gettate nell’Inferno ogni miscredente testardo,
25. nemico del bene, trasgressore e scettico,
26. che pose, a fianco di Allah, un’altra divinità: gettatelo nell’orrendo castigo.»
27. Dirà il suo compagno [15]: «Signore, non sono stato io ad incitarlo alla ribellione, già era profondamente traviato».
28. Dirà [Allah]: «Non polemizzate al Mio cospetto: già vi resi nota la minaccia.
29. Di fronte a Me la sentenza non cambia, né sono ingiusto verso i Miei servi».
30. Il Giorno in cui diremo all’Inferno: «Sei pieno?», esso risponderà: «C’è altro [da aggiungere]?».
31. Il Giardino sarà avvicinato ai timorati,
32. «Ecco quel che vi è stato promesso, a [voi e a] chi è pentito, a chi si preserva [dal peccato],
33. a chi teme il Compassionevole nell’invisibile e ritorna [a Lui] con cuore contrito.
34. Entratevi in pace». Questo è il Giorno della perpetuità;
35. colà avranno tutto quel che vorranno e presso di Noi c’è ancora di più [16].
36. Quante generazioni sterminammo prima di loro, che pure erano più potenti di loro e che inutilmente cercarono, percorrendo le contrade, di sfuggire
[al castigo]!
37. In ciò vi è un monito per chi ha un cuore, per chi presta attenzione e testimonia.
38. Già creammo i cieli, la terra e quel che vi è frammezzo in sei giorni, senza che Ci cogliesse fatica alcuna.
39. Sopporta dunque con pazienza quel che ti dicono e glorifica il tuo Signore prima che si levi il sole e prima che tramonti [17];
40. glorificaLo in una parte della notte e dopo la prosternazione.
41. Ascolta: il Giorno in cui l’Araldo [18] chiamerà da un luogo vicino,
42. il Giorno in cui davvero sentiranno il Grido, quello sarà il Giorno della Resurrezione.
43. Siamo Noi che diamo la vita e che diamo la morte. A Noi ritorna ogni cosa.
44. Il Giorno in cui la terra si spaccherà all’improvviso [19], Ci sarà facile radunarli.
45. Ben conosciamo quello che dicono: tu non sei tiranno nei loro confronti [20] ! Ammonisci dunque con il Corano chi non teme la Mia minaccia.
[2] Secondo i commentatori l’avversativa iniziale sottintende questo seguito del primo versetto: «Per il Glorioso Corano!... i miscredenti non credono
alla missione di Muhammad».
[3] «quando saremo morti...»: l’interrogativo che rimane sospeso è quello già esplicitato in altri brani: «saremo riportati alla vita?». La conclusione
ha una sfumatura dell’amara ironia tipica di chi non crede in altro che nella materia e nelle sue forme nello spazio e nel tempo.
[4] «quel che la terra divorerà»... dei loro corpi.
[10] La resurrezione dei corpi è come una nuova creazione.
[11] L’onnipresenza divina, che suscita al contempo nel credente timore e senso di sicurezza, è espressa con divina sintesi in questo notissimo
versetto. La coscienza della presenza di Allah (gloria Lui l’Altissimo) nella vita dei Suoi servi è esperienza mistica quotidiana e puntuale di
tutti i musulmani che credono con sincerità e che assolvono ai doveri rituali che Egli ha imposto.
[12] «i due che registrano»: lett. «i due che raccolgono». Gli angeli incaricati di annotare le azioni degli uomini oppure i due angeli che procederanno
all’esame che subiremo nella tomba subito dopo la nostra morte terrena.
[13] Nel Giorno del Giudizio ogni uomo sarà preso in consegna da due angeli. Uno lo condurrà e l’altro renderà testimonianza del suo operato sulla terra
(Tabari XXVI, 161- 162).
[15] «il suo compagno»: l’esegesi tende ad identificare in questo compagno, ii demone che ogni uomo ha presso di sé e che lo incita al male.
[16] Oltre tutti i desideri umanamente concepibili Allah (gloria a Lui l’Altissimo) concederà ai Suoi servi la visione di Sé. A questo proposito
citiamo la parte finale dell’hadith che abbiamo riferito nella nota al vers. 25 della Sura della Giovenca: «... ed Egli strapperà il velo: e non
sarà stata data loro cosa più cara della vista del loro Signore».
[17] In questo versetto (e nel successivo), c’è un preciso invito alla salàt, l’adorazione rituale (vedi Appendice 2). In particolare l’accenno è
all’orazione del Fajr (tra la prima luce dell’alba e il levarsi del sole) a quella dell’Asr (durante il pomeriggio) e all’Àiscià (dopo la caduta
delle tenebre, prima dell’alba). Al contempo c’è una raccomandazione al Dhikr, il Ricordo di Allah, da recitare alla fine di ogni orazione.
[18] Israfil, l’angelo che darà l’annuncio della Resurrezione.
[19] Per lasciar uscire i corpi risorti degli uomini morti in tutti i tempi.
[20] Nel senso di: «Non hai per missione il costringerli alla fede». Vedi anche II, 256.
Tratto da: “Il Corano”
(la traduzione dei suoi significati in lingua italiana)
A cura di Hamza Roberto Piccardo
Prefazione di Franco Cardini e introduzione di Pino Blasone
Edizioni Newton & Compton su licenza Al Hikma, pp.610.
La più diffusa e completa traduzione dei significati del Corano, la prima realizzata dai musulmani in Italia per tutti gli italofoni.
Un’opera arricchita da un’imponente apparato di note (oltre 2.800) un indice delle materie, un indice dei nomi e 12 appendici tematiche: dai 5 pilastri dell’Islam alla traduzione dei Nomi di Allah, dal concetto di jihad a alla proibizione dell’interesse sul denaro.