[5] II discorso è rivolto ai politeisti meccani in particolare (e a tutti i miscredenti in generale) i quali a proposito di Muhammad (pace e
benedizioni su di lui) avevano opinioni divergenti: qualcuno lo trattava da poeta, altri da stregone, altri ancora dicevano che era posseduto dai
dèmoni.
[6] «è maldisposto [verso il Profeta] chi è maldisposto [verso Allah e la Sua Rivelazione].»
[7] «i blasfemi»: quelli cioè che avanzano a proposito di Allah (gloria a Lui l’Altissimo) e della Resurrezione personalissime e contraddittorie
ipotesi (vedi vers. 8 e la nota).
[8] Nell’abisso della loro ignoranza, della loro miscredenza, dimenticano la Verità
[9] II diritto dei bisognosi sui beni concessi da Allah ad altri uomini è il fondamento
della Zakât, uno dei cinque pilastri dell’IsIàm (vedi Appendice 3).
[10] «ciò che vi è stato promesso»: nel bene e nel male (Tabarì XXVI, 206).
[12] Si tratta degli angeli che Allah (gloria a Lui l’Altissimo) inviò per annunciare ad Abramo che avrebbe avuto un figlio da Sara.
[13] Naturalmente il vitello era arrostito e preparato. Il Corano trascura i particolari inessenziali.
[14] II fatto che gli invitati, sazi della loro natura angelica, non toccassero cibo spaventò l’ignaro Abramo, che poteva interpretare il fatto come un
segno di grande ostilità nei suoi confronti.
[15] «contrassegnate»: secondo la tradizione su ognuno di quei blocchi c’era scritto il nome della persona cui era destinato.
[16] «una casa di sottomessi»: la casa della famiglia di Lot, gente sottomessa ad Allah (muslim) ad eccezione della moglie di Lot, che trasgredì gli
ordini dell’Altissimo e perì con gli altri peccatori.
[17] «mentre ancora guardavano»: mentre osservano ignari i segni del cataclisma che si stava preparando.
[18] «e quanto bene la distendemmo»: lett: «che Eccellente Distensore fummo».
[19] «quel che si sono tramandati»: anche il male e l’ignoranza vengono dunque tramandati; i miscredenti sembrano lasciare i loro comportamenti in
eredità ad altri miscredenti.
[20] Lascia pure che percorrano fino in fondo la loro strada di perdizione.
[21] II Ricordo di Allah, l’attività che meravigliosamente realizza ed esalta l’esistenza del credente, quanto di più utile e produttivo in senso
assoluto possa fare l’uomo nella sua vita.
[22] Ecco in estrema sintesi la risposta agli interrogativi esistenziali classici della filosofia. Siamo servi di Allah, il nostro fine è quello di
adorarLo, veniamo da Lui che è il nostro Creatore, andiamo verso di Lui che è il nostro divenire.
Tratto da: “Il Corano”
(la traduzione dei suoi significati in lingua italiana)
A cura di Hamza Roberto Piccardo
Prefazione di Franco Cardini e introduzione di Pino Blasone
Edizioni Newton & Compton su licenza Al Hikma, pp.610.
La più diffusa e completa traduzione dei significati del Corano, la prima realizzata dai musulmani in Italia per tutti gli italofoni.
Un’opera arricchita da un’imponente apparato di note (oltre 2.800) un indice delle materie, un indice dei nomi e 12 appendici tematiche: dai 5 pilastri dell’Islam alla traduzione dei Nomi di Allah, dal concetto di jihad a alla proibizione dell’interesse sul denaro.