[1] Le prime dieci notti del mese di Dhul-Hijja, quelle durante il quale si svolge il pellegrinaggio. L’imâm Bukhâri, riferì che l’Inviato di Allah
(pace e benedizioni su di lui) disse: «Non vi è opera migliore o più gradita ad Allah di quella meritoria che si fa in questi dieci giorni».
Dissero: «Neppure la lotta per la causa di Dio?», rispose: «Neppure questa, a parte il caso di quello che ha marciato con i suoi beni e la sua
persona e non ha fatto ritorno».
[2] Forse il versetto fa riferimento a opere sovraerogatorie che seguono la preghiera della notte: due unità adorati ve dette «shaf » (pari) e
un’ulteriore unità detta «witr» (dispari).
[3] Dovrebbe trattarsi di una città dell’Arabia meridionale un tempo abitata dagli ‘Ad. Una recente scoperta archeologica sembrerebbe confermare questa
tesi. Secondo Tabari (xxx,75) si tratterebbe dell’antica Alessandria d’Egitto, altri esegeti hanno avanzato ipotesi diverse: Damasco, Palmira.
[5] «l’uomo si rammenterà»: di quello che avrà fatto. v
[6] «Se avessi mandato avanti qualcosa»: espressione tipica del Corano. È l’espressione di rammarico dell’uomo che si accorge di non aver compiuto bene
a sufficienza per meritarsi la pace eterna.
[7] «acquietata»: dall’acquisita certezza di aver meritato la misericordia di Allah (gloria a Lui l’Altissimo).
[8] Questi ultimi quattro versetti di grande impatto emotivo, fanno parte della preghiera che si recita presso un moribondo. Secondo alcuni
commentatori, i primi due riferirebbero il saluto che gli angeli rivolgeranno alle anime che entreranno nel Paradiso, e gli ultimi due l’invito
che rivolgerà loro Allah stesso (gloria a Lui l’Altissimo).
Tratto da: “Il Corano”
(la traduzione dei suoi significati in lingua italiana)
A cura di Hamza Roberto Piccardo
Prefazione di Franco Cardini e introduzione di Pino Blasone
Edizioni Newton & Compton su licenza Al Hikma, pp.610.
La più diffusa e completa traduzione dei significati del Corano, la prima realizzata dai musulmani in Italia per tutti gli italofoni.
Un’opera arricchita da un’imponente apparato di note (oltre 2.800) un indice delle materie, un indice dei nomi e 12 appendici tematiche: dai 5 pilastri dell’Islam alla traduzione dei Nomi di Allah, dal concetto di jihad a alla proibizione dell’interesse sul denaro.