13. Il Messaggero di Allah aveva detto loro: «[Questa] è la cammella di Allah, [abbia] il suo turno per bere» [3].
14. Lo tacciarono di impostura e le tagliarono i garretti: li annientò il loro Signore per il loro peccato,
15. senza temere [di ciò] alcuna conseguenza.
[1] Mostrandole il modo di distinguere la via del bene da quella del male.
[2] Il loro capo, che secondo la tradizione si chiamava Qudàr ibn Salif, si offrì di uccidere la cammella (Tabarì xxx, 214).
[3] Il profeta Sâlih aveva stabilito che la cammella che Allah (gloria a Lui l’Altissimo) aveva miracolosamente tratto da una roccia avesse diritto di
bere un giorno su due all’unica fonte di cui disponevano i Thamùd. In seguito, però, quelli rinnegarono il patto e uccisero la cammella, suscitando
la collera e il castigo di Allah. Vedi anche XI, 64 e la nota.
Tratto da: “Il Corano”
(la traduzione dei suoi significati in lingua italiana)
A cura di Hamza Roberto Piccardo
Prefazione di Franco Cardini e introduzione di Pino Blasone
Edizioni Newton & Compton su licenza Al Hikma, pp.610.
La più diffusa e completa traduzione dei significati del Corano, la prima realizzata dai musulmani in Italia per tutti gli italofoni.
Un’opera arricchita da un’imponente apparato di note (oltre 2.800) un indice delle materie, un indice dei nomi e 12 appendici tematiche: dai 5 pilastri dell’Islam alla traduzione dei Nomi di Allah, dal concetto di jihad a alla proibizione dell’interesse sul denaro.