[1]Questa sura scese su Muhammad (pace e benedizioni su di lui) dopo una lunga interruzione della rivelazione, durante la quale il Profeta dovette
subire il dileggio dei miscredenti e lo scherno dei suoi peggiori nemici. La moglie di suo zio Abù Lahab lo scherniva dicendogli: «Il tuo padrone
ti ha abbandonato» (Tabarì xxx, 229).
[2]II versetto allude agli immensi favori che Allah (gloria a Lui l’Altissimo) riverserà nel Giorno della Resurrezione sul Suo Inviato Muhammad (pace
e benedizioni su di lui) e gli consentirà di intercedere per la comunità dei musulmani.
[3]Abdallah ibn Abdalmuttalib, padre dell’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui), morì quando egli era ancora nel grembo materno e sua madre
Amina pochi anni dopo. Muhammad rimase poi orfano della sua tribù quando i Quraysh condannarono il suo clan all’ostracismo, e ancora fu orfano
della sua stessa famiglia quando, dopo la morte del suo protettore lo zio Abù Talib, l’altro fratello di suo padre, Abù Lahab suo nemico giurato,
divenne il capo del clan dei Banì Hashìm. In questa triste condizione Allah (gloria a Lui l’Altissimo) gli concesse un asilo sicuro in quella
Yatrib che sarebbe diventata Medinatu-an-Naby al Munawwara (la città del Profeta, l’illuminata).
[4]La ricchezza di cui parla il versetto è di tipo eminentemente spirituale. In tutta la sua vita terrena l’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di
lui) non fu mai ricco e tutta la sua famiglia visse in un clima di grande austerità.
[5]La grazia più grande che Allah (gloria a Lui l’Altissimo) ha dato al suo Inviato (pace e benedizioni su di lui) è stata il Corano e la profezia e
questo ben spiega che cosa debba riferire Muhammad.
Tratto da: “Il Corano”
(la traduzione dei suoi significati in lingua italiana)
A cura di Hamza Roberto Piccardo
Prefazione di Franco Cardini e introduzione di Pino Blasone
Edizioni Newton & Compton su licenza Al Hikma, pp.610.
La più diffusa e completa traduzione dei significati del Corano, la prima realizzata dai musulmani in Italia per tutti gli italofoni.
Un’opera arricchita da un’imponente apparato di note (oltre 2.800) un indice delle materie, un indice dei nomi e 12 appendici tematiche: dai 5 pilastri dell’Islam alla traduzione dei Nomi di Allah, dal concetto di jihad a alla proibizione dell’interesse sul denaro.