XIII

Le due feste

Raccontò al-Bara’ che durante l’omelia aveva sentito il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – dire:
Ciò che faremo per prima cosa oggi è compier la preghiera;
poi ritorneremo e immoleremo gli animali.
Chi avrà fatto così, avrà esattamente seguito la nostra consuetudine.

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‘Aisha – sia soddisfatto Iddio di lei – raccontò:
Un giorno, mentre stavo con due giovanette degli Ansar, le quali cantavano i canti degli Ansar sulla battaglia a tutti nota come il giorno di Bu’at, entrò Abu Bakr. Quelle non erano cantanti di professione, ma egli si mise a gridare:
I canti di Satana nella casa dell’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -?
Era un giorno di festa, ricordo.
Allora l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – disse:
Caro Abu Bakr, ogni nazione ha le sue feste, e oggi è la nostra festa.

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Riferì Abu Sa’id al-Hudri:
L’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – soleva recarsi ai luogo della preghiera il giorno della festa della rottura del digiuno e di quella dei sacrifici.
Arrivato che era, iniziava per prima cosa la preghiera, poi cambiava posizione e stava in piedi rivolto verso la gente, che stava seduta in file ordinate.
Si rivolgeva loro con esortazioni e raccomandazioni, e dava anche degli ordini.
Per esempio, nei casi in cui voleva organizzare una spedizione militare, dava in quel momento le disposizioni relative: così faceva per ogni altro ordine.
Dopo di ciò, s’allontanava.

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Abu Sa’id riferì ancora:
S’era sempre continuato a fare così, sino a quel giorno in cui ricordo che uscii con Marwan, ch’era allora emiro di Medina, anche se non ricordo se era il giorno della rottura del digiuno o quello dei sacrifici.
Giunti che fummo al luogo della preghiera, v’era un minbar ch’era stato costruito da Katir figlio di al-Salt.
Come lo vide, Marwan volle salirvi sopra, prima ancora di compiere la preghiera. Io mi misi a tirarlo per la veste, ma lui mi diede uno strattone e sali, iniziando l’omelia prima della preghiera.
Io allora mi misi a gridare:
Per Dio Ma voi avete cambiato tutto!
Abu Sa’id… se n’è proprio andata tutta la tua sapienza!
Quello che so, per Dio, è molto ma molto meglio di quel che non so!
Allora mi spiegò:
Ecco, vedi, la gente non rimarrebbe seduta ad ascoltarmi dopo la preghiera. É per questo che ho voluto mettere avanti l’omelia.

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Il figlio di Abbas disse:
Ho partecipato alla festa con l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -, con Abu Bakr, con Umar e con Uthman – sia soddisfatto Iddio di loro – e tutti compivano la preghiera prima dell’omelia.

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Il figlio di Umar riferì:
Sia l’Inviato di Dio – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute -, sia Abu Bakr, sia Umar – sia soddisfatto Iddio di loro – compirono la preghiera in occasione delle due feste prima dell’omelia.

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Dal figlio di Umar abbiamo saputo che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – faceva conficcare in terra una lancia davanti a lui,
sia durante la festa della rottura del digiuno sia in quella dei sacrifici, e poi compiva la preghiera.

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Il figlio di Umar riferì che il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – soleva sacriflcare o sgozzare le vittime nel luogo della preghiera.

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Riferì Gabir:
Quand’era giorno di festa il Profeta – Iddio lo benedica e gli dia eterna salute – soleva cambiare strada al ritorno.

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