L’uomo che aveva coscienza della morte

Moschea porta Samarcanda Uzbekistan

Moschea porta Samarcanda Uzbekistan

C’era una volta un derviscio che si imbarcò per una traversata. Quando i passeggeri salirono a bordo e lo notarono, come accade generalmente in questi casi andarono da lui a turno per chiedergli consiglio. Il derviscio si limitò a dire a ognuno la stessa cosa: egli dava l’impressione di ripetere una di quelle formule sulle quali tutti i dervisci fissano talvolta la loro attenzione.
La formula era: “Cercate di essere coscienti della morte, finché non saprete che cos’è la morte”. Pochi furono i viaggiatori che si sentirono particolarmente attratti da quell’esortazione.

Poco dopo si scatenò una terribile tempesta. I marinai e i passeggeri caddero in ginocchio implorando Dio di salvare la nave. Passavano dalle grida di terrore, credendosi perduti, alla frenetica speranza che qualcuno sarebbe venuto a soccorrerli, il derviscio, invece, era calmo e pensieroso e non reagiva affatto all’agitazione e alle scene di panico che si svolgevano intorno a lui.
Alla fine la burrasca si acquietò, il mare e il cielo si calmarono e i passeggeri si resero allora conto di quanto il derviscio fosse rimasto sereno durante la tempesta.
Uno di loro gli chiese: “Non ti sei reso conto che durante quella terribile tempesta eravamo tutti a un passo dalla morte?”.
“Ah, sì! certo”, rispose il derviscio. “Sapevo che in mare era sempre così! Ma mi rendevo anche conto – e ci ho spesso riflettuto quand’ero a terra – che nel normale corso degli eventi siamo ancora più vicini alla morte”.

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Questa storia è di Bāyazīd di Bistam (a sud del Mar Caspio). Bāyazīd fu uno dei più grandi Sufi dell’antichità e morì verso la fine del IX secolo.
Suo nonno era zoroastriano; aveva studiato presso una scuola esoterica dell’India. Dato che il suo maestro, Abu-Alì di Sind, non conosceva perfettamente i riti esteriori dell’Islam, alcuni specialisti hanno concluso che Abu-Alì fosse indù e che, di fatto, Bāyazīd avesse studiato i metodi mistici indiani. Nessuna autorità responsabile sufi concorda con questo punto di vista. Tra i seguaci di Bāyazīd vi sono i membri dell’Ordine Bisṭāmīa.