Come acchiappare le scimmie

Come acchiappare le scimmie

Come acchiappare le scimmie

C’era una volta una scimmia che era molto ghiotta di ciliege. Un giorno, vedendone una particolarmente succosa, scese dall’albero per prenderla. Purtroppo il frutto era contenuto in una bottiglia di vetro trasparente. Dopo alcuni tentativi, la scimmia capì che poteva afferrarlo solo infilando la mano dentro la bottiglia, attraverso il collo. E così fece. Quando richiuse la mano sulla ciliegia, si accorse di non poterla tirare fuori perché il pugno chiuso per prendere il frutto era più grosso del diametro del collo.
Ora, tutto ciò era stato previsto: la ciliegia nella bottiglia era, infatti, una trappola preparata da un cacciatore di scimmie che conosceva bene il loro modo di ragionare.
Quando sentì i lamenti dell’animale, il cacciatore si avvicinò. La scimmia tentò di scappare, ma, avendo la mano imprigionata nella bottiglia, come pensava, non potè spostarsi abbastanza rapidamente per sfuggirgli.
La scimmia, però, aveva ancora in pugno la ciliegia o, perlomeno, così credeva. Il cacciatore acchiappò la scimmia e un attimo dopo le diede un colpo secco sul gomito facendole mollare la presa.
La scimmia si era liberata, ma era prigioniera. Il cacciatore si era servito della ciliegia e della bottiglia, che erano ancora in suo possesso.

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Si tratta di uno dei numerosi racconti che appartengono alla tradizione e che vengono chiamati, nel loro insieme, il Libro dell’Anni Daria.
Il fiume Amu (o Jihun), in Asia Centrale, è conosciuto dai cartografi moderni sotto il nome di Oxus.

Per coloro che non vedono oltre il senso letterale, ‘Amu Daria è un termine derviscio che indica sia alcuni materiali come questo racconto, sia un gruppo anonimo di maestri itineranti il cui centro si trova vicino ad Abshar nelle montagne dell’Hindu Kush afgano.

Questa versione è quella di Khwaja Ali Ramitani, morto nel 1306.