Khwaja Darwish Muhammad

Possa Allah Santificare la Sua Anima

Khwaja Darwish Muhammad

“Non è per mio conto che rifuggo dalle prove che incontro nella via,
Nemmeno, se mi lascio inondare dalla gioia nell’abbandonarmi a esse;
Poiché non sono tra coloro che si consolano per la perdita di qualcosa.
D’altro lato, non desidero niente di meno del Tutto.”
Sheikh `Abdul-Qadir al-Jilani.

Egli è il Ghawth (Arci-Intercessore) dei Santi Famosi e la Benedizione dei Sapienti dell’Islam. Egli è l’Alba e la Luce di Oriente e Occidente. Egli è il Dominatore del Regno della Guida. Crebbe nella casa di suo zio, che gli insegnò i modi migliori e lo educò alla conoscenza spirituale e religiosa, e lo fece crescere abbeverandolo dalla sorgente di moralità ed etica. Placò la propria sete con le Realtà Celesti e la Conoscenza Celata, finché il suo cuore divenne una Casa di Rivelazione, come disse Allah nel Santo Hadith, “Non i Miei Cieli nè la Mia terra possono contenerMi, ma il cuore del Mio Servitore Credente può contenerMi.”

Egli fu conosciuto al suo tempo come Darwish Wali. Colse ogni sorta di sapere della Religione e fu in grado di cancellare il danno e la guida sviata di molti falsi maestri del suo tempo. Vivificò i cuori languenti e riparò i cuori spezzati, sino a divenire la benedizione del suo tempo e l’Essenza Umana della Guida. Ebbe molti seguaci nel paese. La sua casa e la moschea erano pieni di visitatori che chiedevano e cercavano la sua guida.

Una volta dopo una riunione che era avvenuta con lui e altri murid, Sheikh Muḥammad az-Zahid gli disse di salire su una data collina ad una certa distanza e di attenderlo lì. Lo Sheikh gli aveva detto che lo avrebbe raggiunto più tardi. Darwish Muḥammad era così obbediente al proprio Sheikh che si abbandonava completamente alla sua volontà. La sua condotta era perfetta. Andò e attese la venuta dello Sheikh, senza usare la mente e chiedersi: “Come posso arrivare là, cosa farò una volta là, ecc.” Si mosse immediatamente. Una volta arrivato cominciò ad aspettare. Giunse il tempo per la preghiera pomeridiana e lo Sheikh non si vedeva. Poi il tramonto.

Il suo ego gli diceva: “Il tuo Sheikh non verrà; devi tornare indietro. Forse se ne è dimenticato.” La sua fede sincera tuttavia gli diceva: “Oh Darwish Muḥammad, credi nel tuo Sheikh e sappi che certamente arriverà, come ha detto. Devi aspettare.” Come poteva il cuore di Darwish Muḥammad credere al proprio ego quando era stato innalzato con il suo Sheikh? Si fece forza e attese. Giunse la notte ed era molto freddo sulla collina. Stava congelando. Trascorse tutta la notte sveglio e la sua unica fonte di calore era lo dhikr “la ilaha ill’Allah”.

Venne l’alba e lo Sheikh non si era ancora visto. Aveva fame e cominciò a cercare qualcosa da mangiare. Trovò qualche albero da frutta, mangiò, e continuò ad attendere lo Sheikh. Il giorno trascorse e anche il giorno successivo. Si trovò ancora a combattere contro il proprio ego, ma continuò a pensare: “Se il mio Sheikh è un vero Sheikh, sa quello che fa.” Trascorse una settimana e poi un mese. Lo Sheikh non giungeva. L’unica distrazione che Darwish Muḥammad possedeva nell’attesa era lo dhikrullah, e le sue preghiere quotidiane la sua unica altra attività. Insistette sinché il potere del proprio dhikr fece arrivare gli animali che si sedettero intorno a lui per fare dhikr insieme. Si rese conto che questo potere miracoloso era giunto a lui dal suo Sheikh. Venne l’inverno e lo Sheikh non era arrivato. Iniziò a nevicare. Faceva veramente freddo e non c’era più cibo. Cominciò a tagliare i rami degli alberi e a nutrirsi con la linfa che c’era dentro, e dalle radici e dalle foglie verdi che riusciva a trovare. I cervi vennero da lui e cominciò a mungere le pecore. Questo fu un altro miracolo. La pecora non si mosse quando lui la munse, e ne venne un’altra. Era stato elevato a livelli spirituali sempre più alti, e il suo maestro gli inviava la conoscenza spirituale attraverso questi miracoli e visioni.

Gli apparve Khidr e lo istruì. Trascorse un anno, poi un altro, poi un terzo, e il quarto. Lo Sheikh non veniva e Darwish Muḥammad ascendeva ad uno stato sempre più elevato di pazienza (sabr). Continuò a pensare, “Il mio Sheikh sa.” Alla fine del settimo anno cominciò ad annusare il profumo della fragranza del suo Sheikh che riempiva tutta l’aria attorno a lui. Corse verso lo Sheikh con tutti gli animali selvatici che lo accompagnarono nel suo addestramento. Era completamente ricoperto di peli. Sheikh Muḥammad az-Zahid arrivò. Quando Darwish Muḥammad lo vide, sentì una gioia incommensurabile nel suo cuore e un grandissimo amore per il proprio Sheikh. Corse da lui e baciò la mano del proprio Sheikh, mentre gridava: “Salamu `alaikum, Oh mio Sheikh! Come ti amo, mio Sheikh!”

Il suo Sheikh disse: “Cosa fai qui? Perché non sei più sceso?” Egli disse, “Oh mio Sheikh, mi dicesti di venire qui e di aspettarti, così ti ho aspettato.” Lo Sheikh disse: “Che cosa avresti fatto se fossi morto o avessi dimenticato?” Darwish Muḥammad disse, “Oh mio Sheikh, come avresti potuto dimenticare quando tu sei il rappresentante del Profeta ?” Egli disse, “E se mi fosse successo qualcosa?” Darwish Muḥammad disse, “Oh mio Sheikh, se non fossi restato qui ad aspettarti e ad obbedirti, non saresti mai giunto da me con il permesso del Profeta (s.A.a.s.)!”

Darwish Muḥammad aveva indagato nel suo cuore che lo Sheikh stava giungendo per ordine del Profeta. Lo Sheikh rise e disse: “Vieni con me.” In quel momento gli riversò il segreto e il potere della Catena D’Oro dell’Ordine Naqshbandi che aveva nel proprio cuore. Quindi gli ordinò di essere lo Sheikh dei murid.

Darwish Muḥammad rimase al servizio del suo Sheikh fino alla morte di Sheikh Muḥammad az-Zahid. Darwish Muḥammad morì il 19 di Muharram, nel 970 H. Passò il segreto dell’Ordine a suo figlio, Muḥammad Khwaja al-Amkanaki (q).