Khwaja_Ubaidullah_Ahrar,_Mughal_Archives,_British_Museum

Possa Allah Santificare la Sua Anima

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“Non appena mi ricordo di Te — il mio segreto, il mio cuore,
E il mio spirito cominciano a disturbarmi durante il Tuo ricordo.
Finché un osservatore da Te mi chiama,
‘Stai attento, attento — al ricordo fa attenzione.’
Non vedi il Reale? Le Sue prove apparvero.
Il significato della totalità si unì al Tuo significato.
Coloro che rammentano durante il suo ricordo
Sono più facili a dimenticare di chi dimentica di ricordarLo.
Il Profeta (s) disse, ‘Colui che conosce Allah,
ha la lingua paralizzata.'”
Anonimo.

Egli fu il Polo del Circolo dei Conoscitori di Dio, un Oceano di Sapienza che non si sarebbe mai potuto esaurire, neanche se l’intera creazione avesse attinto ad esso per estinguere la propria sete spirituale.Era un Re che possedeva la luce pura dell’Essenza Unica e la liberò dalla sua cattività nel Celato per diffonderla tra tutti i Conoscitori . Egli svelò il lato nascosto delle lune degli Attributi del Signore dalla culla sino al suo stato perfetto. Gli venne data autorità da giovane e venne posto a lavoro per ricevere il Segreto dei Segreti e per togliere i Veli. Non ha mai osservato i desideri mondani. Progredì sino a raggiungere lo stato più alto di santità, in cui la conoscenza dell’Essenza del Celato è insediata e il segreto del Niente Assoluto si rivela. Quindi viaggiò dal Niente Assoluto alla Luce Assoluta. Allah vivificò i questo Ordine attraverso lui durante il suo tempo e lo sostenne con il Suo Favore. Fece di lui un anello d’oro in questa Catena D’Oro, e lo rese uno dei più elevati eredi del Profeta (s).

Sheikh Ubaydullah (q) fece del suo meglio per lavare via dai cuori della gente lo sporco e l’oscurità che li aveva ricoperti. Divenne un sole ad illuminare la strada dei cercatori verso lo stato di Certezza e il Tesoro Nascosto della Conoscenza Spirituale.

Nacque nel villaggio di Shash nell’anno 806 H., nel mese di Ramadan. Si riporta che prima che nascesse suo padre mostrò un’enorme stato di rinuncia, che lo fece abbandonare ogni azione mondana ed andare in ritiro dove fu prossimo nello smettere di dormire e nutrirsi, dissociandosi dalla gente e facendo pratiche della via spirituale e della tariqa. Mentre si trovava in questo stato spirituale, sua moglie rimase incinta di Ubaydullah. Questa è una ragione per lo stato successivo così elevato; il suo addestramento spirituale cominciò già quando si trovava nel ventre materno. Una volta rimasta incinta sua madre, il padre pose fine al suo inusuale stato spirituale e tornò alla vita normale.

Prima che nascesse Ubaydullah, avvenne il seguente fatto che predisse il suo grande livello. Sheikh Muḥammad as-Sirbili disse, “Quando Sheikh Nizamuddin al-Khamush as-Samarqandi si sedette a casa di mio padre a meditare, improvvisamente gridò in modo tremendo. Ciò impaurì tutti. Egli disse, ‘Ho avuto una visione di un uomo enorme che veniva a me da oriente, non potevo vedere altro del mondo tranne lui. Questa persona si chiama Ubaydullah e sarà il più grande Sheikh del suo tempo. Allah assoggetterà a lui tutto il mondo e mi auguro di essere trai suoi seguaci.'”

L’Inizio del Suo Stato e lo Stato del Suo Inizio

I segni di felicità furono visibili in lui nella sua infanzia. La Luce di Guida apparve nel suo volto. Uno dei suoi parenti disse, “Non accettò il seno della madre, finché essa non fu pulita di ogni perdita post-parto.” Era solito dire,
“Ricordo ancora ciò che udii quando avevo un anno. Dai tre anni fui alla Presenza di Dio. Quando studiavo il Corano con il mio maestro, il mio cuore era nella Presenza di Dio. Ero solito pensare che tutte le persone fossero così.”

Egli disse,
“Un giorno d’inverno, uscii mentre pioveva e i miei piedi e le scarpe affondavano nel fango. Era molto freddo. Provai a mettere i piedi fuori dal fango. Mi resi conto che il mio cuore era in grave pericolo, perché in quel momento mi ero dimenticato di ricordare Allah. Subito chiesi perdono.”

Crebbe nella casa dello zio, Ibrahim ash-Shashi, che era il più grande sapiente del suo tempo. Gli insegnò molto bene e una volta completato la propria educazione, suo zio lo mandò da Tashkent a Samarcanda.

Disse allo zio, “Ogni volta che vado a studiare mi sento male.” Egli rispose, “Oh figlio mio, conosco lo stato in cui ti trovi adesso. Perciò non ti forzo a fare niente. Fa come vuoi, sei libero.”

“Un giorno mentre mi trovavo in questo stato, andai a far visita alla tomba di Sheikh Abi Bakr al-Kaffal. Mi appisolai ed ebbi una visione. Vidi Gesù (a.S.) nella visione. Mi affrettai a inginocchiarmi e a baciargli i piedi. Sollevò la mia testa e disse, ‘Oh figlio mio, non rattristarti, mi prendo la responsabilità di farti crescere e di educarti.’ Questa visione terminò. Riportai ciò che vidi a molta gente. Uno di loro era un esperto nell’interpretare gli stati spirituali. Egli la spiegò così: ‘Sarai un luminare della scienza medica.’ Non mi piaceva la sua spiegazione. Gli dissi, ‘so meglio ciò che rappresenta la visione: Gesù, Pace e Benedizioni di Dio su di lui, nella conoscenza spirituale, rappresenta lo stato del Vivente. Chiunque raggiunga questo stato trai santi avrà il titolo di ‘Isawi, che significa Vivente. Allah menziona nel Santo Corano un verso che li descrive, bal ahya’un ‘inda rabbihim yurzaqun (“Vivi sono, nutriti di grazia presso il Signore!“) [3:169]. Dato che ha promesso di farmi crescere in questa linea, significa che raggiungerò lo stato del Cuore Vivente.’ Non trascorse molto tempo prima che io ricevessi questo stato da ‘Isa (s) nel mio cuore.”

“Vidi il Profeta Muḥammad (s), in una visione possente. Egli era accompagnato da una grande folla, ai piedi di una montagna. Mi guardò e mi disse, ‘Ya Ubaydullah, solleva questa montagna e portala sopra quest’altra montagna.’ Sapevo che nessuno poteva trasportare una montagna, ma era l’ordine diretto del Profeta (s). Sollevai questa montagna e la posi dove mi aveva detto. Poi il Profeta (s) mi guardò e disse, ‘Sapevo che possedevi questo potere. Volevo che la gente lo conoscesse e sapesse quale potere tu possiedi.’ Da ciò appresi che avrei avuto l’incarico di guidare molta gente a questa Via.” “Una notte vidi Shah Naqshband (q) venirmi incontro e lavorare sul mio stato interiore. Quando arrivò, lo seguii. Si fermò, mi guardò e disse:, ‘Voglia Allah benedirti, figliolo. Sarai di rango molto elevato.'”

“Sguii il Qutb (Polo Spirituale) Nizamuddin al-Khamush a Samarcanda. Poi andai a Bukhara, avevo 22 anni, dove incontrai il grande Sapiente, Sheikh Sirajuddin al-Birmisi. Viveva a quattro miglia da Bukhara. Quando lo visitai mi osservò intensamente e volle che io restassi con lui. Ma il mio cuore mi diceva di viaggiare verso Bukhara. Rimasi con lui per poco. Era solito fabbricare di giorno vasi d’argilla e di notte sedeva nella sua stanza per la preghiera, sul pavimento. Una volta finita la preghiera ‘Isha, restava seduto fino al Fajr. Non lo vidi mai dormire nè di notte, nè di giorno. Restai con lui sette giorni e non lo vidi mai dormire. Era una delle persone più avanzate nella conoscenza interiore ed esteriore.”

 “Poi mi recai a Bukhara, dove restai in compagnia di Sheikh  Amiduddin ash-Shashi e Sheikh Alauddin al-Ghujdawani. Erano trai seguaci di Shah Naqshband, Alauddin al-‘Aṭṭār e di Yacqub al-Charkhī. Sheikh Alauddin al-Ghujdawani talvolta scompariva completamente mentre teneva i discorsi, e poi riappariva. Aveva un modo meraviglioso di parlare. Non smetteva mai di fare dhikr e di combattere in se stesso. Lo incontrai quando aveva 90 anni ed ero solito stare in sua compagnia. Una volta andai a passeggiare presso la tomba di Shah Naqshband. Mentre facevo ritorno, vidi Sheikh Alauddin al-Ghujdawani che veniva verso me per incontrarmi. Disse, ‘Penso che è meglio che tu rimanga con noi stanotte.’ Facemmo la preghiera ‘Isha, mi offrì cena, e poi mi disse, ‘Oh figlio mio, lascia che manteniamo viva questa notte.’ Si sedette a gambe incrociate e io mi sedetti dietro di lui. Era in perfetta meditazione e dhikr, non si mosse mai a destra o a sinistra. So per conoscenza spirituale, che una persona in questo stato si trova in completa Presenza e Visione del Divino. Mi sorpresi che con i suoi 90 anni non si sentisse stanco. Io, attorno a mezzanotte ero esausto. Pertanto cominciare a fare qualche rumore, sperando che mi desse il permesso di smettere. Mi ignorava. Quindi mi alzai per attirare la sua attenzione, ma continuava a ignorarmi. Poi mi vergognai e tornai al mio posto a sedermi di nuovo. In questo momento ebbi una visione in cui mi venne riversato nel cuore il segreto della Conoscenza della Fermezza e della Costanza (at-tamkin). Da quel momento, sentii che qualunque difficoltà avessi incontrato nella mia strada, sarei stato in grado di sopportarla senza alcun disturbo. Mi resi conto che questo Ordine si basa completamente sul sostegno del murid da parte dello Sheikh. Mi dette la lezione che è necessario combattere per mantenersi fermo e costante nello dhikr, poiché qualunque cosa tu acquisisca facilmente,senza difficoltà, non resterà con te. Tutto ciò che ottieni con il sudore della tua fronte, resterà comunque con te.”

 “Una volta mi recai da Sheikh Sayyid Qassim at-Tabrizi ad Herat. Là seguii un modo di vivere ascetico, abbandonando tutto del mondo. Quando egli mangiava, se mi dava i suoi avanzi, li mangiavo senza dir niente. Un giorno mi guardò e disse, ‘Sarai molto ricco. Prevedo questo per te.’ In quel momento non possedevo niente. Tornato al mio paese feci il contadino. Possedevo nemmeno mezzo ettaro di terra in cui avevo qualche mucca. In tempo molto breve, la sua predizione si avverò e la mia terra aumentò sino al punto in cui possedevo molte fattorie e una quantità enorme di bestiame. Tutto questo benessere non influenzò il mio cuore. Dedicavo ogni cosa per amore di Allah.”

La Superiorità del Servizio

La sua benevolenza privata e pubblica segnò il suo cammino. Disse,

“Una volta mi recai alla scuola di Qutb ad-Din as-Sadr a Samar. Vi trovai quattro persone con febbre molto alta. Cominciai a servirle, lavando le loro vesti e nutrendole, finché anch’io rimasi contagiato della stessa febbre. Questo non mi impedì di continuare a servirli. La mia febbre però aumentò sempre più, finché pensai di morire. Feci un voto in me stesso, ‘Lascia che io muoia, ma fa che questa gente possa essere servita.’ Continuai a servirli. Il giorno seguente mi ritrovai guarito, mentre loro erano ancora malati.”

Egli disse,
“Aiutare e servire la gente fa parte dell’aver compreso questa Via, è meglio dello Dhikr e della meditazione. Alcuni credono che compiere le Sunna super erogatorie vale di più che servire e aiutare chi ha bisogno. È nostro principio, che invece curarsi della gente e mostrar loro amore è meglio di ogni altra cosa.”

Riguardo a ciò, Shah Naqshband (q) diceva solitamente, “Amiamo servire, non essere serviti. Quando serviamo, Allah è felice di noi, e ciò porta più attrazione alla Presenza Divina e Allah ci schiude questo stato ancora di più. Invece, l’essere serviti porta orgoglio e debolezza al cuore e ci porta a recedere dalla Presenza Divina.”

Sheikh Ubaydullah (q) disse,
“Non appresi questa tariqa dai libri, bensì seguii questa tariqa con il servizio alla gente.”

“Ognuno entra attraverso una porta diversa; entrai nell’Ordine Spirituale dalla porta del servizio.”

Era estremamente rigido nell’attenersi all’adab (condotta corretta) sia nel comportamento esteriore che interiore, nei suoi ritiri e tra la gente. Abu Sa’ad al-Awbahi disse, “Lo accompagnai per 35 anni e restai con lui continuamente. In tutto questo tempo non lo vidi mai rimuovere la buccia o i semi di un frutto dalla sua bocca, per non aprire la bocca con dentro il cibo. Quando era stanco non sbadigliava mai. Non lo vidi mai sputare. Non lo vidi mai compiere qualcosa che disgustasse la gente. Non lo vidi nemmeno mai sedersi a gambe incrociate. Sedeva solo sui ginocchi in posizione perfettamente corretta.”

Dai Suoi Discorsi Miracolosi sul Glorioso Corano

Egli disse,
“Vi dirò un segreto trai tanti di Alhamdulillahi Rabbi-l-‘alamin (‘Sia lode a Dio, Signore del Creato ‘) [1:2]. La Lode perfetta è da Allah ad Allah. La perfezione della lode è quando il servitore loda Lui sapendo di essere niente. Il servitore deve sapere di essere completamente vuoto, nessun corpo o forma esiste per lui, nessun nome, nè azione gli appartengono, ma è felice perché Allah, Onnipotente ed Elevato, ha fatto sì che i Suoi Attributi apparissero in lui.”

“Qual’è il significato del detto di Allah nel Corano, wa qalilan min ‘ibadi ash-shakur (‘.. pochi tra i Miei servi sono grati ‘) [34:13]? Il servitore che sia veramente ‘grato’ è colui che può vedere l’Elargitore di favori all’umanità.”
“Qual’è il significato del verso, f’a’rid  ‘an man tawalla ‘an dhikrina (‘Allontanati dunque da colui che volge le spalle al nostro Richiamo ‘*) [53:29]? Indica che per colui che è in profonda contemplazione della Nostra Presenza Divina, e ha raggiunto lo stato del vedere niente tranne Noi, non ha bisogno di atti di ricordo. Se si trova in uno stato di visione completa, non ordinategli di fare dhikr poiché può creare freddezza nel suo cuore. Mentre è totalmente assorto nel suo stato di visione, ogni altra cosa è distrazione e potrebbe interrompere quello stato.

“Muhyiddan Ibn ‘Arabi disse, riguardo a ciò: ‘Attraverso lo Dhikrullah, il Ricordo di Dio, i peccati aumentano, e le visioni e i cuori si velerebbero. Abbandonare lo Dhikr è una condizione migliore perché il sole non si ferma mai.’ Quel che voleva dire è che quando il Conoscitore si trova alla Presenza Divina e nello stato di Visione Assoluta dell’Unicità di Dio, in quel momento tutto si annulla in Dio. Per lui lo dhikr sarebbe una distrazione. Il Conoscitore esiste nella Sua Esistenza e appare nella Sua Apparenza. È in uno stato di Annullamento nella Presenza Divina, mentre nello Dhikrullah sarebbe in uno stato di assenza, nella necessità di ricordare a se stesso che Dio è là.”

“Qual’è il significato del verso, kunu ma’a-s-sadiqin (‘State con i sinceri’) [9:119]? Questo si riferisce nel mantenere la loro compagnia fisicamente e spiritualmente. Il cercatore deve sedere fisicamente in compagnia della Gente dei Verità, osservarli, ascoltarli e Allah illuminerà il suo cuore e gli insegnerà ad essere come loro. Per mantenere la compagnia spirituale della Gente di Verità il cercatore deve dirigere il proprio cuore verso il loro cuore spirituale. Il cercatore deve mantenere la loro compagnia sempre nel proprio cuore, poiché esso riflette tutti i loro segreti e tutte le loro stazioni in lui. Non deve girare il proprio volto verso altro in questo mondo eccetto il proprio maestro che lo porterà alla Presenza di Allah.”

 “Ama e segui gli Amanti. Allora sarai come loro e il loro amore si rifletterà in te.”

Lo interrogarono sullo dhikr LA ILAHA ILLALLAH. Egli disse,

“Alucni Maestri dicono che LA ILAHA ILLALLAH è lo dhikr della Gente Comune e ALLAH è lo dhikr della Gente Privilegiata (al-Khawwas), e HUWA è lo dhikr del Privilegiato trai Privilegiati. Ma per me LA ILAHA ILLALLAH è lo dhikr del Privilegiato trai Privilegiati, poiché non ha fine. Proprio come  Allah è il Creatore in ogni momento, così in ogni momento la conoscenza aumenta per il Conoscitore. Dato che il Conoscitore, lo stato precedente non è niente, una volta entrato in una condizione nuova, uno stato più elevato. Il Conoscitore nega uno stato, una volta superato e afferma un nuovo stato quando c’è entrato. Questa è la manifestazione d LA ILAHA ILLALLAH nel servitore di Dio.”

“Ciò che significa il versetto Ya ayyuha-l-ladhina amanu, aminu (‘Oh voi che credete, Credete!’) [4:136] è, ‘Oh Credenti, voi siete al sicuro.’ Siete al sicuro perché avete connesso il vostro cuore con Allah Onnipotente ed Esaltato, e chiunque connetta il proprio cuore con Allah ha la sicurezza garantita.”

Riguardo al versetto, limani-l-Mulku-l-yawm, lillahi-l-Wahidi-l-Qahhar (‘a chi il Regno in quel giorno? A Dio !L’Unico, Il Soggiogatore!’) [40:16], egli disse:
“Questo versetto possiede molte spiegazioni, ma la chiave è capire che il regno a cui si riferisce è il Cuore del Cercatore. Se Allah osserva il cuore del cercatore con la luce della Sua Visione, allora Egli cancella l’esistenza di ogni altra cosa tranne Allah nel suo cuore. Questo è ciò che portò Bāyazīd a dire subhanii ma a’dhama sha’nii (‘Gloria a Me per la mia Grandezza!’) e Hallaj, ana-l-haqq (‘Sono il Vero ‘). In questo stato il cuore parla, il cuore da cui Allah ha cancellato ogni cosa eccetto Sè Stesso.”

“Qual’è il significato del versetto kullu yawmin Huwa fi sha’n (‘È ogni giorno in [nuova] opera.’) [55:29]? Questo ayat riporta i due aspetti di Sussistenza e Annullamento.

“Per prima cosa, il cercatore dopo aver afferrato la Verità nel proprio cuore e si sia fermamente stabilito nella sua visione dell’Unica Essenza di Allah Onnipotente ed Esaltato, ritorna dalla stazione dell’auto Annullamento alla stazione della Presenza Completa. I suoi sensi diventano il luogo dell’apparizione dei Nomi e delle Azioni di Allah. Ritrova in se stesso tracce sia si Attributi Celesti, sia degli Attributi Mondani. È da adesso in grado di distinguere trai due livelli diversi di attributi, ed è in grado anche di ottenere beneficio da ogni Attributo e Conoscenza.

 “Il secondo significato dell’ayat è che il viaggiatore spirituale trova in sè, in ogni momento ed in ogni particella di tempo, una Traccia dell’Unica Essenza di Allah, che non può essere trovata fuori dello Stato di Annullamento nella Visione dell’Uno. Da una frazione di istante all’altra, egli visualizzerà le Parti degli Stati dell’Unica Essenza Divina, e comprenderà la ‘concatenazione’ di ogni cosa nell’Unità Divina. Questa concatenazione varia in colori e effetti sulla persona, poiché si distingue secondo il tempo in cui appare. Questo stato è molto raro e pochi santi l’hanno ottenuto. Questi pochi in ogni secolo che lo raggiungano sono in uno stato di grande onore, e osservano il significato del versetto, kullu yawmin Huwa fi sha’n.”

“Qual’è il significato dell’hadith, ‘Chiudi tutte le porte che sono davanti alla mia moschea, eccetto la porta Abu Bakr?’ Abu Bakr as-Siddiq (r) viveva in uno stato di amore perfetto nei confronti del Profeta (s). Tutte le porte verso il Profeta (s) sono chiuse, eccetto la porta dell’amore, rappresentata dalla porta aperta di Abu Bakr as-Siddiq. La via dei Maestri dell’Ordina Naqshbandi è connessa attraverso Abu Bakr As-Siddiq al Profeta (s). L’amore per il maestro conduce il cercatore alla porta di  Abu Bakr che lo trasporta all’amore del Profeta, e dall’amore del Profeta a quello di Allah Onnipotente ed Esaltato.”

Il Significato di  Siddiq

“Se un Santo Sincero (Siddiq) che progredisce nella Via di Allah, si ritrova per un momento senza attenzione, perde in quell’istante più di quel che avrebbe ottenuto in un migliaio di anni. Il nostro Ordine è una Via in cui tutti gli stati sono moltiplicati rapidamente in ogni momento. Un secondo potrebbe essere moltiplicato per il valore di un migliaio di anni.

 “C’era un gruppo di miei seguaci che vennero additati al khalif come ipocriti. Egli fu consigliato, se li ucciderai, sari ricompensato, poiché la gente verrà salvata dalla loro guida scorretta. Una volta portati innanzi al khalif, egli ordinò che fossero uccisi. Il boia si avvicinò al primo. Il suo compagno gridò e disse, ‘Lascialo e uccidi prima me.’ Quando il boia si avvicinò al secondo, un terzo lo chiamò e disse, ‘Uccidimi prima.’ Questo si ripetè per tutti e quattro.

“Il boia fu assai sorpreso. Chiese, ‘A quale gruppo appartenete? È come se voleste morire.’ Loro dissero, ‘Siamo il gruppo che preferisce gli altri a noi. Abbiamo raggiunto uno stato in cui per ogni azione che facciamo, la nostra ricompensa si raddoppia e veniamo sollevati in conoscenza spirituale. Ognuno di noi fa del suo meglio per compiere del bene verso qualcun altro, anche solo per un breve momento, per essere sollevati sempre più innanzi agli occhi di Allah.’ Il boia cominciò a tremare e non potè ucciderli. Andò dal khalif e gli spiegò il loro stato. Il khalif li rilasciò immediatamente e disse, ‘Se questi sono ipocriti, non c’è più Gente Sincera (Siddiq) sulla terra.'”

La Condotta di Sheikh e Murid

Egli disse, “Il Sufismo ci richiede di portare il fardello di tutti e di non caricare il tuo su nessun’altro.”

Un grande Sheikh gli scrisse e disse,  “Se desideri educare uno dei tuoi murid, ti prego di mandermelo e io gli insegnerò.” Egli rispose, “Non ho alcun murid, ma se hai bisogno di uno sheikh, ne ho molto.”

Egli disse,
“Il miglior momento della giornata è un’ora dopo la preghiera cAsr. In quel momento il murid deve fare progressi nella propria pratica. Una delle forme migliori di pratica in questo momento è sedersi e valutare le azioni del giorno. Se il cercatore trova che ciò che ha fatto è giusto, deve lodare Allah. Se trova qualcosa di sbagliato, dovrà chiedere perdono.”

 “Una delle azioni migliori è seguire uno Sheikh perfetto. Seguirlo e mantenere la sua compagnia porterà il cercatore a raggiungere la presenza Divina di Allah, ‘Azza wa Jall.”

“Mantenere la compagnia di persone con mentalità diverse crea nella gente una caduta nelle differenze.”

“Una volta Bāyazīd al-Bisṭāmī (r) sedeva in iunione trovò disaccordo all’interno del gruppo. Egli disse, ‘Osservate con cura tra voi stessi, c’è qualcuno che non sia dei nostri?’ Guardarono e non trovarono nessuno. Egli disse, ‘Guardate di nuovo, c’è qualcuno che non è dei nostri.’ Guardarono nuovamente e trovarono un bastone da passeggio che non apparteneva a nessuno del gruppo. Egli disse, ‘Gettatelo via subito, poiché riflette il proprietario  e questo riflesso causa disaccordo.'”

“Un giorno un Sufi giunse alla riunione dello studioso, Mawlana Zainuddin at-Tibabi. Il sufi venne interrogato, ‘Chi ami di più, il tuo Sheikh o l’Imam Abu Hanifa?’ Egli rispose, ‘Per molto tempo, seguii la Via dell’Imam Abu Hanifa molto attentamente. Malgrado ciò le cattive abitudini che affollavano il mio cuore non mi abbandonavano. Dopo aver seguito il mio Sheikh per pochi giorni, tutte le mie cattive abitudini vennero portate via. Perciò come posso amare l’Imam più del mio Sheikh pur donando all’Imam Abu  Hanifa pieno rispetto?'”

“Lo Sheikh deve apparire alla presenza dei murid indossando i vestiti migliori belli e puliti. È attraverso la loro rabitah (connessione del cuore) che i murid si collegano con lo Sheikh. Se egli è sporco o maltenuto, sarà difficile per i murid mantenere la qualità del loro rabitah. Per questa ragione il Profeta (s) ordinò ai propri seguaci di pettinarsi i capelli e di indossare le vesti migliore durante la pratica.”

“Allah mi donò grande potere di influenzare chi volessi. Anche se mandavo una lettera al Re Khata, proclamando che egli era Dio, sarebbe giunto a me strisciando a piedi nudi. Non ho mai usato questo potere, tuttavia, poiché in questa tariqa la volontà deve seguire il Volere di Allah, Onnipotente e Esaltato.”

Uno dei seguaci di Ubaydullah (q) disse, “Sedevamo alla sua presenza e domandò dell’inchiostro, carta e penna. Scrisse molti nomi. Quindi scrisse un nome in un altro pezzo di carta, e quel nome era Abu Sa’id. Prese questa carta e la mise nel suo turbante. Gli domandammo, “Chi è quell’uomo il cui nome ponesti nel tuo turbante?” Egli disse, ‘Questo è l’uomo che il popolo di Tashkent, Samarcanda e Bukhara seguirà.’ Dopo un mese udimmo che il Re Abu Sa’id stava per prendere Samarcanda.Nessuno aveva udito parlare di lui prima di allora.”

È riportato, “Una volta il Re Abu Sa’id sognò di vedere il grande Imam Aḥmad al-Yasawi, uno dei khalif di  Yusuf al-Hamadani (q), che chiedeva ad Ubaydullah al-Aḥrār (q) di leggere al-Fatiha con l’intenzione che  Allah desse sostegno ad Abu Sa’id. Nel sogno Abu Sa’id chiedeva,  ‘Chi è quello Sheikh?,’ e gli veniva detto, ‘Ubaydullah al-Aḥrār.’ Una volta sveglio, restò impressa l’immagine dello Sheikh nella sua mente. Chiamò il suo consigliere di Tashkent e chiese, ‘C’è qualcuno lì con il nome di Ubaydullah?’ Egli disse, ‘Sì.’ Quindi il Sultano andò a Tashkent per incontrarlo e lo trovò nel paese di Farqa.

“Lo Sheikh uscì per incontrarlo e il Sultano lo riconobbe immediatamente. Subito il suo cuore fu attratto. Scese da cavallo e corse dallo Sheikh, a baciare la sua mano e i piedi. Chiese allo Sheikh di leggere al-Fatiha per lui. Lo Sheikh disse, ‘Oh figlio mio, quando abbiamo bisogno di qualcosa, leggiamo  Fatiha una volta e questo è abbastanza. L’abbiamo già fatto come vedesti in sogno.’ Il re restò stupefatto del fatto che lo Sheikh conoscesse il contenuto del suo sogno. Quindi chiese il permesso di andare a Samarcanda e lo Sheikh disse, ‘Se è tua intenzione supportare la sharica del Profeta (s) allora sono con te e Allah ti sosterrà.’ Il re disse, ‘Questa è la mia intenzione.” Lo Sheikh disse, ‘Quando vedi il nemico avanzare contro te, sii paziente e non attaccare immediatamente. Attendi finché non vedi i corvi venire da dietro te, allora attacca.’ Quando questo avvenne e i due eserciti si fronteggiarono, Abu Sacid attese, mentre il più grande esercito di Abdullah Mirza stava attaccando. I generali invitavano Abu Sacid ad attaccare. Egli disse, ‘No. Non finché non vedremo giungere gli uccelli neri, come predisse il mio Sheikh. Quindi attaccheremo.’ Quando vide i corvi venire, ordinò all’esercito di attaccare. Il cavallo di Abdullah Mirza restò bloccato nel fango, e venne catturato e imprigionato. Quindi Abu Sacid fu in grado di prendere tutti i territori.

“Quindi chiamò Ubaydullah al-Aḥrār (q) per muoversi a Tashkent da Samarcanda. Ubaydullah accettò e si recò la con i suoi seguaci. Divenne consigliere del re. Dopo qualche anno il Sultano Abu Sacid ricevette la notizia che Mirza Babar, nipote di Abdullah Mirza, si dirigeva verso il Khorasan con  100,000 guerrieri per vendicare il suo zio e riprendere il suo regno. Il Sultano Abu Sacid andò da Ubaydullah e gli parlò di questo, dicendo, ‘Non abbiamo abbastanza soldati.’ Aḥrār disse, ‘Non preoccuparti.’ Quando Mirza Babar giunse a Samarcanda, il Sultano Abu Sacid consultò i suoi consiglieri. Gli consigliarono di ritirarsi verso il Turkestan. Si preparò a tornare in Turkestan. Lo Sheikh arrivò da lui e disse, ‘Com’è che disobbedisci ai miei ordini? Ti ho detto di non temere. Da solo sono abbastanza per tutti i 100,000.’

Il giorno seguente la peste colpì l’esercito del Sultano Mirza Babar, causando migliaia di morti. Il Sultano Mirza Babar fece un trattato di pace con Abu Sacid. Poi Mirza Babar lasciò Samarcanda sconfitto con ciò che restava del proprio esercito.”

Shaykh Ubaydullah (q) morì dopo la cIsha  di Sabato, il 12t di Rab’i ul-Awwal, 895 H./1489 d.C  nella città di Kaman Kashan, a Samarcanda. Lasciò dietro sè molti libri, compreso Anas as-Salikin fit-Tasawwuf, e al-‘Urwatu-l-wuthqa li Arbaba-l-i’tiqad. Fondò una grande scuola e una moschea ancora utilizzati oggi.

Suo filgio Muḥammad Yahya e molta altra gente presente alla sua morta videro una luce talmente brillante lampeggiare dai suoi occhi che faceva apparire fioche le candele. Tutti a Samarcanda, compreso il Sultano, tremarono e furono fortemente impressionati alla sua morte. Il Sultano Aḥmed venne con tutto l’esercito ai funerali. Il Sultano portò la sua bara al posto in cui sarebbe stata deposta in questo mondo inferiore.

 Passò il suo segreto a Sheikh Muḥammad az-Zahid al-Qadi as-Samarqandi