Hajjaj bin Yusuf

Hajjaj bin Yusuf

Allah Onnipotente ha stabilito leggi naturali e ci ha dato menti per comprendere queste leggi e la loro applicazione. Il fuoco arde, pertanto non mettete la mano sulla fiamma. I coltelli tagliano, pertanto non mettete la mano sotto la lama, confidando nella misericordia di Dio, no.

La solita cosa si applica alle relazioni tra i governanti e i sudditi. Allah Onnipotente ci ammonisce dicendo di non gettarsi con le proprie mani stupidamente verso la distruzione.

C’è sempre un modo corretto per accordarsi con le autorità e la chiave per comprendere l’approccio corretto è la Tradizione del Santo Profeta (s.A.’a.s.): “Ognuno ha il regnante che si merita”.

Hajjaj bin Yusuf  era uno dei più famosi tiranni della storia. “Il Tiranno” era il titolo e mai titolo fu più meritato, dato che ogni volta che entrava in una città si faceva una collina con le teste degli uomini uccisi. Un giorno Hajjaj conquistò una città e radunò un gruppo di cittadini eminenti e chiese loro: “Sono un oppressore o un governante giusto?” Naturalmente quelle persone tremavano di paura e umilmente si rivolsero a lui: “Oh nostro emiro, sei veramente giusto”. Egli quindi gridò arrabbiato: “Sono dei bugiardi, portateli via e tagliate loro la testa!”

Poi Hajjaj chiamò un altro gruppo di cittadini eminenti e pose la stessa domanda, ma questi, compreso quel che era avvenuto al gruppo precedente dissero: “Come puoi essere chiamato giusto quando uccidi ogni persona che ti dichiari in modo tale? Di sicuro sei un tiranno!” “Sono tutti bugiardi! Mentono anche loro! Portateli via e tagliate la testa anche a loro!”

E così continuò per tutto il giorno: un gruppo fu chiamato e rispose: “Sei giusto” e venivano uccisi. Poi un altro gruppo rispose: “Non c’è mai stato un tiranno come te” e venivano uccisi anch’essi. Gradatamente tutti i cittadini più importanti della città venivano sterminati, tranne un gruppo di studiosi religiosi che Hajjaj aveva intenzione d’interrogare alla fine.

Mentre camminavano verso quel terribile incontro con Hajjaj, un folle di Dio, un estatico giunse da loro e vi si unì. “Va via”, rispose, “Non abbiamo tempo per parlar con te”. “Ditemi dove state andando”, insistette, “a un banchetto? Vengo con voi!”. E dicendo così salterellava da una parte all’altra del gruppo, spingendoli e strattonandoli.

Alla fine, uno Sheikh molto anziano gli disse: “Oh figlio mio, lasciaci, andiamo verso un macello.”

“Oh lasciatemi venire, dopo il macello ci sarà una festa con tanta carne!” “Come vuoi,” disse il vecchio Sheikh. Quindi il folle prese un bastone e si mise in testa al gruppo di studiosi come il leader di una banda.

In questo modo giunsero alla corte di Hajjaj. Hajjaj sedeva come una statua corrucciata quando il folle bizzarro entrò insieme ai saggi. Hajjaj rimase colpito dall’apparire del folle e un po’ impressionato, dato che i suoi abiti erano strani e il suo turbante torto. L’uomo urlò: “Ehi Hajjaj!” I cuori dei saggi crollarono e pensarono: “Mio Dio! Nessuno ha mai osato rivolgersi a Hajjaj così! Quale fine faremo a causa di questo pazzo che renderà Hajjaj ancor più arrabbiato. Probabilmente non si limiterà a ucciderci ma ci scuoierà vivi!”

Il pazzo proseguì: “Io sono il comandante di questo gruppo di studiosi. Non stancarti a far loro domande uno per uno, chiedi a me ciò che desideri. Se ti compiaci delle mie risposte, bene, se non sei soddisfatto, prendili e macellali.” Quindi Hajjaj disse al folle:
“Bene, accetto. Ti porrò le mie domande e tu risponderai per loro. Sono un oppressore o un buon regnante?” “Dio ti impedisce di essere sia un oppressore che un buon regnante! Tu sei il regnante che ci è stato mandato in accordo con i tuoi attributi. Sei una punizione, la maledizione di Dio, su questi popoli. Noi siamo i veri oppressori, non te.”

Quindi Hajjaj applaudì, dicendo: “Tutto quel che hai detto è vero. Questa è la risposta che stavo aspettando. Per tutto il giorno non ho sentito che bugie. Mi hanno chiamato oppressore, ma no, sono loro che sono bugiardi e quando gli altri mi chiamano giusto, sono ancora più spudorati. Sì, sono una punizione di Allah per le loro azioni. Adesso ho la mia risposta, potete andare tutti liberi.”

Siate saggi e imparate da questa storia. Se pensate che un governo sia opprimente, guardate le persone che sono governate e capirete il motivo delle loro sofferenze.