La fonte della Saggezza è il Cuore

la fonte della saggezza e il cuore

la fonte della saggezza e il cuore

Un uomo giudizioso può pronunciare parole sagge, ma una volta registrate, queste entrano a far parte del corpo della conoscenza che è generalmente disponibile agli ascoltatori e a lettori disseminati ovunque.

Una volta che le parole di saggezza vengano trasferite dal regno della conoscenza attraverso mezzi come libri e cassette, esse perdono qualcosa di essenziale. Sicuramente se ne può trarre ancora molto beneficio ma non possono rimpiazzare la sorsata di saggezza dalla fonte zampillante. Questa fonte è il cuore e quel che proviene dal cuore di un saggio passa attraverso le sue parole, direttamente al cuore del cercatore.

Dove possiamo trovare la saggezza? Non necessariamente nello stesso posto si troverà il benessere della conoscenza. Una fonte di saggezza può essere uno Sheikh, uno studioso o un professore ma anche un idraulico, un contadino o una persona illetterata. I tesori vengono alla luce principalmente dalle rovine non nei moderni grattacieli; sepolti da strati di detriti, mai su banconi di vendita all’aperto. E quando il cercatore trova un po’ di vasellame rotto o parti e pezzetti di un tesoro, questo basta per illuminarlo alla realtà di ciò che sta portando a galla e non lo tocca il fatto che queste reliquie non siano intatte, come poteva aspettarsi ciò? E se gli offriste oggetti nuovi da un supermercato che corrispondessero all’utilità di quelli antichi che ha trovato, non considererebbe nemmeno la vostra offerta, pensando che state scherzando, dicendo: “Come potete paragonare queste due cose?”

Perciò, traete saggezza ovunque possiate trovarla e non credete a titoli o diplomi. Ricordate che il Signore potrebbe garantirvi saggezza attraverso un mezzo qualsiasi perciò non girate il naso a nessuno ma osservate ciò che può offrirvi e se fosse rovinato, forse potreste essere pronti a recuperarlo.
La saggezza appartiene al regno del cuore; una volta presa, non è mai persa. Uno dei nostri Grand Sheikh, Abu Yazid al Bisṭāmī, si rivolse una volta ai cercatori di verità in questo modo: “Oh studiosi, portate la vostra conoscenza come un cavallo che trasporta un carico di libri, siete abbattuti e sempre affaticati e conoscete quel che disse il santo Profeta (s.A.’a.s.): “L’oblio è distruttore della conoscenza”. Come una termite che venga a divorare un pezzo di legno, così il tempo e l’età consumano tutto quel che conosci. Finché resterete nelle mani del vostro ego, la vostra memoria declinerà con l’età. Il cuore dei cuori, una volta risvegliato, si rinforza con l’età. Il cuore è una fonte di saggezza che non si asciuga mai: ma fate attenzione, nel caso non abbiate assaporato e ricevuto i poteri divini poiché alla fine la vostra tazza che adesso è ricolma, sarà asciutta come un osso.”

Il mio GrandSheikh, possa Allah benedirlo, aveva superato i cento anni ma la sua memoria era straordinaria. Questa prontezza della mente era il risultato della sua condizione spirituale, altrimenti non sarebbe stato possibile.
Incontrando molti occidentali, mi rendo conto che si tratta di lettori molto avidi di libri. Non ho mai visto gente che leggesse così tanto! Secoli fa i musulmani erano soliti leggere, ma tutto quel che resta è che qualcuno legge il Sacro Corano e quando anche questa pratica viene persa, generalmente si smette di leggere ogni altra cosa. Ma in occidente, il vostro hobby è leggere e probabilmente, se state cercando saggezza dai libri, vi sarete chiesti: “Forse avrò letto mille libri e spero di leggerne altrettanti ma per cosa? A quale scopo io leggo, leggo e rileggo?” Allora può accadere che state cercando qualcos’altro dal vostro leggere, qualcosa che il leggere vi avvicina ma non vi fa raggiungere.

E quando, come risultato di questa ricerca dell’anima, iniziate a leggere dai libri di conoscenza Sufi, del Profeta (s.A.’a.s.), di Abu Bakr e Ali, di Rumi, di ‘Aṭṭār, sentite soltanto una nostalgia più forte e provate ancora più sete. Attraverso tutto questo leggere, avete gustato solo una goccia, abbastanza per sapere di quale dolce zampillo si tratti. Da adesso, vi renderete conto che i libri non sono i migliori vascelli per la saggezza del cuore poiché il cuore stesso è un vascello e il prezioso carico viene passato da cuore a cuore. Dove possiamo trovare una tale fonte del cuore in tempi che hanno trasformato campi verdeggianti in vastità deserte? Vagando attraverso enormi vastità deserte, quanti di noi possano ritrovarsi davanti a un’oasi? Per prima cosa vi ritroverete davanti a un centinaio di miraggi! Ma dovrete insistere, non giratevi dicendo:” Ho trovato soltanto illusioni”. No, nessuno vi ha detto che avete intrapreso un viaggio facile perciò dovrete insistere.

A causa dell’immensa sfida che coinvolge questa ricerca di saggezza interiore, per trovare la fonte zampillante nelle vastità deserte, così tanta gente ha scelto d’ignorare totalmente questo aspetto così importante della vita umana e di votarsi al guadagno delle cose mondane, o, se in possesso di un’inclinazione religiosa, di accumulare conoscenza religiosa. L’Imam al-Ghazali, una figura nota a livello mondiale nella storia dell’Islam, era al tempo stesso un grande studioso e un maestro Sufi. Scrisse così tanti libri che, leggerli tutti in una vita, è ritenuto una sfida. Si dice del suo capolavoro, “Ihya-Ulum-ud-Din”, “La rinascita delle Scienze Religiose” che se tutti i libri scritti da studiosi islamici di tutta la storia venissero perduti, solo questo libro basterebbe a conservare la conoscenza essenziale di secoli d’Islam e a mantenere l’Islam forte e vitale. Visto che il suo cuore era aperto alla Saggezza Divina, era in grado di espandere la propria comprensione del Santo Corano e della tradizione Profetica con i suoi scritti.

Secondo l’Imam al-Ghazali, quando una persona muore è come un dormiente che si risveglia. Quando passa dal mondo delle immagini al mondo del reale, affronta immediatamente una valutazione del suo tempo in questa vita. Ancor prima d’essere seppellito nella tomba, il Signore gli avrà posto quaranta domande. La prima e la più importante di queste è: “Oh mio servitore, durante la tua vita, fosti così attento nel curarti delle tue apparenze, a ornarti per amore delle creature tue simili, indossando bei vestiti e sistemandoti i capelli. Ma ti sei curato di sistemare il tuo cuore per il tuo incontro con Me? Sai che non m’interessa la tua bellezza fisica, il colore dei capelli o della pelle o se sei alto o basso. Sai che volevo da te solo la purezza del cuore e che tu giungessi alla Mia presenza preparato, con il tuo cuore rivolto a Me e non voltato verso quel luogo che hai lasciato e che sapevi di dover lasciare?”

Allah Onnipotente dichiara: ”Un uomo non può possedere due cuori nel suo petto” perciò, lo scopo di ogni tentativo Sufi è quello di liberare il cuore da preoccupazioni estranee e di voltarsi totalmente verso Allah. Questa è la purificazione del cuore e quando ciò avviene, la luce della bellezza eterna di Allah brillerà, irradiandosi dallo specchio del vostro cuore. Questo è il motivo, per coloro che hanno ottenuto la realtà interiore per vivere tale pratica, il significato del digiuno non è soltanto ciò che implica per il normale credente, per esempio, l’astinenza dal cibo, dal bere, dall’indulgenza e dalla rabbia per un certo periodo di tempo, ma il totale assorbimento nella Presenza Divina. Perciò nel momento in cui un capriccio mondano sembri invadere il cuore di queste persone, essi si considerano impuri per la pratica e fanno immediatamente una doccia. Questo è il livello dei santi, è una pratica impossibile da sottostare per gli altri, saremmo sempre bagnati.

Sì, il Signore ci chiama dicendo: “Oh mio servitore, perché provi a sfuggire da Me? Se io ti abbandonassi anche solo per un momento, tu cesseresti di esistere.”